9 Luglio 2015- Pensiero di Francesco Pullè…
Davvero un anno
infausto questo 2015: dopo la scomparsa del sublime Pino un altro macigno si
abbatte sul mio personalissimo pantheon musicale.
Apprendo solo ora la
triste notizia del decesso di Garrison Fewell, insigne didatta, talentuoso
musicista, meraviglioso essere umano nonché discepolo gentile ed ecumenico del
risvegliato, da sempre legato al nostro paese dove ha vissuto ed insegnato a lungo,
dividendosi tra Boston e la sua amata Bergamo.
Di lui mi piace
ricordare, oltre ad una manciata di raffinatissimi album, i seminali manuali
chitarristici, ma soprattutto il testo “Outside Music, Inside Voices” (Saturn
University Press, 2014), splendida raccolta di interviste a grandi jazzisti
contemporanei sul rapporto tra improvvisazione e spiritualità, opera davvero
unica e profondissima.
Nel mio intimo
conserverò il prezioso ricordo, ancora vivissimo, di un ciclo di lezioni
private di cui beneficiai (seppur con poco profitto, sono uno studente
indisciplinato e distratto) qualche anno fa ed una più recente frequentazione
mail nella quale mi onorò della sua amicizia dispensando con innata modestia
preziosissimi consigli, non solo musicali.
La sua assenza sarà
incolmabile, ma gli armonici della sua lirica archtop risuoneranno ancora a
lungo nel cuore di chi ha conosciuto la purezza della sua musica e la bellezza
della sua generosa anima.
Goodbye dear maestro!
Nam myoho renge kyo. Amen.
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