lunedì 24 agosto 2015

2CELLOS: Il Rock nel Violoncello @ Auditorium Cavea – 31 07 2015 (Rome by Wild)


2CELLOS: Il Rock nel Violoncello @ Auditorium Cavea – 31 07 2015

Articolo a cura di Donald McHeyre

Galleria fotografica a cura di Stefano Panaro

Articolo già apparso sul portale Rome by Wild:


THE LEADING GUY
h 21:00. Sale sul palco, e si accomoda ad una sedia, chitarra a tracolla, il cantautore folk di Trieste, Simone Zampieri che con il nome darte The Leading Guy ha pubblicato a febbraio un album dal titolo “Memorandum” per la LadyLovely.
Zampieri sta accompagnando i due violoncellisti in alcune date del loro tour di questanno e si dimostra subito simpatico e molto sciolto nellinteragire con il numeroso pubblico accorso oceanico nella cava (umida) dellAuditorium. Il suo repertorio musicale, diversamente dalla sua persona, è fatto di ballad originali, non propriamente divertenti e spensierate, che ammantano di spleen questo inizio di serata. Zampieri stempera comunque il clima creatosi scherzandoci sopra con rara autoironia tra un brano e laltro… ma anche durante…

Set list
1-Ghost Writer (non contenuta nellalbum).
2-Behind The Yellow Field.
3-Oh Sister.
4-While The Dogs Are Barking.
5-Memorandum.
6-Mr. Wolff.

Dopo aver lasciato il palco, accanto alla sedia rimasta ormai vuota, ne viene aggiunta unaltra. Dietro ad esse un drum set incombe minaccioso e sornione. Ma non è ancora il suo momento.


2CELLOS
h 21:35 Le luci si abbassano un poco, (penseranno più tardi ad accecare noi della platea, haia!), e quasi in sordina entra da sinistra Luka Šulić (da ora in poi, Luca).
Con la eco degli improvvisi applausi si accomoda alla sedia di destra. Abbraccia un violoncello elettrico (un Harley Benton bianco) e attacca con “Oblivion“,  aiutandosi con una base preregistrata.
h 21:40 mentre le note di Piazzolla si confondono con quelle di “Gabriels Oboe“, entra pimpante Stjepen Hauser (da ora in poi, Stefano). Impugna un Harley Benton nero, come fosse una stratocaster, (come potete vedere dal servizio fotografico di Stefano Panaro, il contrasto estetico dei due violoncelli elettrici costituisce la scenografia minimalista della serata).
Si siede accanto a Luca (ci resterà poco seduto) e comincia ad accompagnarlo.
Dopo il brano dei The Mission si attivano le immagini in movimento di sottofondo e, per molti (soprattutto molte) del pubblico, comincia il vero concerto sulle note di “Where The Streets Have No Name” degli U2.
Luca e Stefano si presentano al pubblico; chiacchierando metà in inglese e metà in italiano, (dopo aver preso lezioni di italiano da Phil Collins), fanno capire che tutta questa prima parte del concerto, allinsegna dei sentimenti, sarà dedicata alle signore e signorine presenti in sala. “Book Of Love” (che senza Zucchero è molto meglio), Michael Jackson e Guns NRoses sono tutte per loro. I maschietti presenti in sala applaudono diplomaticamente, (specie quelli con accanto moglie o compagna).
Terminato langolo piacionico del concerto, improvvisamente un tuono colpisce lAuditorium e inizia la parte propriamente “dura e rocciosa” dello show. Giunti a metà di “Thunderstruck” si sistema alle pelli il batterista Dusan Kranjc (da ora in poi, Dusan Kranjc) e i 2CELLOS, in versione Power Trio, diventano gli Stick Men di Tony Levin. Il brano degli AC/DC fa salire ladrenalina sia al pubblico che allo stesso Stefano, il quale, stanco di stare seduto, comincia a contorcersi a terra con pose hendrixiane, mentre il suo archetto vola sulle corde. Sono sue le melodie che permettono al pubblico di riconoscere e fischiettare i brani eseguiti dai due ragazzi slavi, mentre Luca è magistrale negli accompagnamenti tramite un movimento vibratorio della mano, (ce lo ricorda anche il suo socio, Stefano), serrato ed instancabile, frutto di anni e anni di allenamento al violoncello…. e a qualcosa daltro, (lha detto Stefano, non lumile cronista).
Dopo la ciliegina del drum solo di Kranjc sulla torta del concerto, Stefano, ad un certo punto, per la gioia di fotografi e pubblico pagante, (e per quella un poco più contenuta delle leggiadre e longilinee hostess dellAuditorium), invita tutti ad alzarsi per ammassarsi sotto il palco. Il tripudio della folla in delirio aumenta esponenzialmente con il procedere della scaletta, (si scorgono, sparse tra la folla, anche mani sollevate nel segno del “puro metallo”), che vede nuovi brani di AC/DC e di altri (tra i quali però ancora Michael Jackson), fino al culmine raggiunto sulle note di “Satisfaction“.
Poi, baci, abbracci, ringraziamenti e uscita festante dal palco…..
…ma è solo una breve pausa e si riparte al fulmicotone con il primo bis che miscela Rossini, Iron Maiden e di nuovo AC/CD (facendo cogliere il pubblico dal lieve sospetto che i due ragazzi siano loro fan).
Il secondo BIS è più posato, ma a sedersi ci pensano in pochi. La degna e doverosa chiusura di tutta la festa è con larcinota “Aria” del padre del Rock ‘nRoll (anche se lui non lo sa), Johann Sebastian Bach.
Oltre ai 2CELLOS per lottimo concerto, i nostri ringraziamenti vanno al personale dellAuditorium, (con specifiche congratulazioni allUfficio del Personale), per laccoglienza e la disponibilità dimostrate, ma soprattutto per gli indispensabili ventaglietti di carta messi a disposizione per il pubblico.



2CELLOS: UNA COVER BAND DI LUSSO
Se ci fermiamo un attimo a riflettere, tutto il mondo degli appassionati della musica classica e barocca è abituato a pensare in termini di cover e di band che le fanno. Cosaltro sono, altrimenti, tutte le orchestre, i quartetti, i solisti, i Direttori di orchestra che sfornano i conservatori? Anche quando eseguono (di solito male) composizioni di musica contemporanea, raramente il compositore è li a suonare con loro.
Solo gli appassionati della musica “leggera” come il Rock, lHard e il Metal fanno questo tipo di distinzione, accapigliandosi in lunghe discussioni se un musicista sia valido solo nel caso che faccia musica propria o se la vera cartina di tornasole consista nel suonare (e come) la musica di altri.
Gli appassionati di classica questi problemi non se li pongono. Per loro un artista solista è bravo in misura di quanto riesca ad interpretare al meglio il brano di un altro, magari morto da un secolo. Una orchestra è brava in misura di quanto riesca a riprodurre (stile jukebox) più fedelmente possibile la musica così come scritta sullo spartito (e guai a sgarrare).
Nella terra di mezzo delle due filosofie si è posto, tra gli anni 60 e gli anni 70, un gruppo di musicisti (soprattutto britannici), per i quali la musica “improvvisativa” e quella “esatta” sono due costanti coesistenti e unificabili, senza steccati o pregiudizi.
Il progetto oggetto dei 2CELLOS è riuscito ad avere una grande copertura mediatica e un grande successo di vendite, grazie ad una sapiente campagna di marketing che li ha venduti come qualcosa di originale e unico. Ma il progetto unico non é, né tantomeno è originale. Originale è stata la scelta di utilizzare cover “facili” e per tutti i palati, oltre a presentare i due musicisti come una sorta di giocattolo: guarda come siamo bravi. Ti rifacciamo Michael Jackson e U2 usando solo i violoncelli.
Luka Šulić e Stjepen Hauser sono belli, simpatici e maledettamente bravi. Piacciono alle ragazze, le quali non hanno il minimo sospetto che la famiglia degli archi da decenni è ben presente nella musica rock e non hanno mai sentito nominare gente come Jerry Goodman, Darryl Way, Dave Arbus, Simon House, Eddie Jobson, David Cross, Raymond Shulmann.
Però piacciono anche ai ragazzi, i quali ci si identificano.
Due giovani, che si, hanno fatto il conservatorio, hanno suonato con la Royal Accademy ecc ecc, ma che sono soprattutto, giovani. Sanno divertirsi con quello che fanno, sono amanti del rock e soprattutto della musica senza confini.
Ora, dopo 3 album di cover allattivo, vorremmo cominciare a sentire qualcosa creata da loro, ma se proprio vogliono continuare a fare ancora cover, (in fondo sono divertenti), potrebbero cominciare ad proporre anche cover di quei brani che ironicamente sembrano essere stati concepiti a posta per loro, come “Red” e “Larks Tongues in Aspic parte uno” e “Larks Tongues in Aspic parte due“.
Il Metal da Camera non è morto.



Set list
1 Oblivion (Astor Piazzolla)
2 Gabriels Oboe (The Mission)
3 Where The Streets Have No Name (U2)
4 Viva la Vida (Coldplay)
5 Resistence (Muse)
6 Book Of Love (The Magnetic Fields/Peter Gabriel)
7 With Or Without You, con estratti di “Con Te Partirò” di Andrea Bocelli (U2)
8 Human Nature (Michael Jackson)
9 Smooth Criminal, con parti di Billie Jean (Michael Jackson)
10 Welcome To The Jungle (Guns NRoses)
11 Thunderstruck (AC/DC)
12 Drum solo
13 Voodoo People (Liam Howlett)
14 Mombasa (Hans Zimmer)
13 They Do Not Care About Us (Michael Jackson)
14 Smells Like Teen Spirit (Nirvana)
15 You Shook Me All Night Long (AC/DC)
16 Highway To Hell (AC/DC)
17 (I Cant Get No) Satisfaction (Rolling Stones)
Encore
1 The Trooper, con parti della ouverture del “Guglielmo Tell” di Gioacchino Rossini (Iron Maiden)
2 Back In Black (AC/DC)
Encore2

1 Aria Sulla Quarta Corda (suite in re maggiore, secondo movimento, di Johann Sebastian Bach)



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