lunedì 28 settembre 2015

La musica sperimentale di Angelo Chiavarini e Gianfranco Aghedu


Sono arrivato casualmente alla musica di Angelo Chiavarini e Gianfranco Aghedu, più precisamente ho ascoltato la sua ultima composizione, “Aspettando il tornado”, dove mondo sonoro e immagini si uniscono, creando qualcosa di inusuale:


Musiche scritte e composte da Angelo Chiavarini e Frank Aghedu.
Chitarra Elettrica: Angelo Chiavarini con Ibanez Rg 470 Tf prestige
Chitarra Semiacustica e Bassi: Frank Aghedu con Ibanez Semiacustica
Effetti: effetti curati da Angelo Chiavarini 
Foto: in bianco e nero di artisti vari



Racconta Angelo Chiavarini, dalla Germania, suo attuale luogo di vita…

Ho iniziato a suonare la chitarra classica a 7 anni prendendo lezioni da un'insegnante privata, ma avevo nel sangue già i led Zeppelin, i Pink Floyd, Doors e altri. Così ho continuato la strada della classica, ma sta volta in ambito moderno e cantautoriale. A 16 ricevo in dono la prima chitarra elettrica. Ci passavo 7/8 ore al giorno, per cercare di fare le scale a 200 di metronomo e tutte quelle cose tecniche, che poi alla fine non sono nulla se non ci metti te stesso. Anche una sola nota può essere bella. Ma insomma la mania di esse regazzini. Così andai da un maestro privato e con lui ho trovato tantissimo feeling. In 10 mesi mi ha insegnato tantissimo, sopratutto ad essere completo con l'improvvisazione. Io improvviso sempre. Poi ho fatto un anno di studi ad un'accademia musicale di Roma, successivamente sospesi perché con il corso di Laurea in Scienze Infermieristiche la cosa rallentava un pò, ma alla fine mi sono laureato e sono diventato un'infermiere specializzato in terapia intensiva. Questo faccio in Germania. Poi ho suonato con tante band, a Roma e dintorni. Ho registrato parecchi assoli con strumentazioni di registrazione non di alto livello, e fatto un disco pop con i ragazzi del conservatorio di Roma. Disco che si è rivelato totalmente acerbo: io ero in veste di arrangiatore, scrivevamo pezzi nostri.
In seguito ho suonato con una band inedita, cantautoriale, sempre in veste di arrangiatore. Ho avuto in passato diverse band heavy metal, prog, neoclassic, ma l'impronta è sempre rimasta quella blues rock.
Scrivo e compongo continuamente, idee musicali ne ho una moltitudine, di generi diversi. Ora voglio iscrivermi al conservatorio tedesco al corso di musica moderna jazz, e finito quello passare alla chitarra classica.
Una definizione di musica? Beh, la musica è la vertigine dell'infinito!!!


 Aggiunge Gianfranco Aghedu…

L'aspetto fondamentale è che la composizione nasce dal grande feeling musicale e dall'amicizia che ci lega! Io sono un cantante di formazione jazzistica, ma suono anche la chitarra. La prima volta che ho avuto il piacere di suonare con Angelo è stato nel 2012, in una biblioteca ad Anzio, dove siamo stati messi insieme su un palco senza quasi conoscerci. Dovevamo suonare brani dei Beatles e fare delle improvvisazioni musicali su delle letture per bambini. Fu un colpo di fulmine! Tutti e due amanti dell'improvvisazione, ma soprattutto abbiamo sentito entrambi quella scintilla umana inspiegabile e bellissima che piano piano diventa un incendio di idee e musica. Da quel momento abbiamo sempre suonato insieme in vari contesti e progetti. Poi un anno fa Angelo si è trasferito in Germania per fare l'infermiere, ma la nostra amicizia e il desiderio di fare musica, per fortuna, non si sono affievoliti.
Grazie ad internet ci teniamo sempre in contatto e componiamo e suoniamo anche a distanza! Il brano "Aspettando il Tornado" è nato però qui in Italia, quando lo scorso agosto Angelo è tornato per le ferie.
Una sera, dopo una cena, abbiamo deciso di registrare su un multitraccia una jam session di sole chitarre, e in meno di un'ora e mezza sono nate tre composizioni, quasi per gioco. La più originale è diventata "Aspettando il Tornado".
Successivamente Angelo, una volta tornato in Germania, ha completato il brano, forgiando la forma e il carattere definitivi, con l'aggiunta di tutti gli effetti e creando il videoclip con le foto artistiche.
Per il futuro ci piacerebbe fare un disco intero così.

Aspettiamo con curiosità!


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