martedì 29 settembre 2015

Prog & Dintorni - "Pink Floyd (1970/2015)", di Gianmaria Zanier


Una serie di spezzoni di puntate di 'Prog & Dintorni' in cui si è parlato dei Pink Floyd. Si parte dalla più stretta attualità con i brani "Anisina" e "It's what we do", tratti dal recente cd "The endless river" (uscito nel 2014, con molti riferimenti al cd "The division bell" uscito 20 anni prima, ma il cui riverbero si è - fortunatamente - propagato anche in tutto il 2015). Quindi, come in un classico gioco di scatole cinesi, spazio a sonorità già ricercate molto tempo prima con il brano "Summer '68" e un estratto da "Atom Hearth Mother" (1970). "Meddle" (1971) non poteva non essere rappresentato da due classici come "One of these days" e "Echoes", mentre "Breathe", "Time", "Money" & "Us and theme" testimoniano quanto l'abum "The dark side of the moon" (1973) sia ancora di un attualità davvero sconvolgente, non solo a livello musicale ma anche tematico. Con la splendida "Shine on you crazy diamond" si arriva all'album "Wish you were here" (1975), per certi versi ancora ancorato alle origini del gruppo (tutto il discorso e la mitologia legati a Syd Barrett), ma anche così terribilmente proiettato in un futuro sempre più enigmatico e inquietante (emblematiche, in questo senso, le atmosfere e i temi trattati nel brano "Welcome to the machine"). La ritimica incalzante della chitarra acustica che introduce "Dogs" ci segnala che siamo giunti alla fase più "watersiana" dei Pink Floyd, con gli album "Animals" (1977), "The wall" (1979) - degnamente rappresentato da "Hey you?", "Is there anybody out there?" e "Confortably numb" - e "The final cut" (1983). Dopo l'abbandono di Waters, i Pink Floyd ritornano ad essere operativi tra la seconda metà degli anni '80, con l'album "A momentary leaps of reason" (1987), una serie di tour memorabili (tra cui la storica data a Venezia nel Luglio del 1989) e "The division bell", uscito nel 1994. A testimonianza dell'importanza e dell'influenza che i Pink Floyd hanno avuto su tantissime band, particolarmente significativo è l'inserimento del brano "Shane" dei Pendragon. Nel finale, spazio a "Louder than words", l'unico brano cantato nel già citato cd "The endless river".


N.B. Come tutti i video sui Pink Floyd, sui King Crimson e sugli ultimi Beatles, purtroppo è a rischio di essere bloccato per motivi di Copyright 

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