lunedì 29 febbraio 2016

"Pane loro - storie da una Repubblica fondata sul lavoro: il teatro di Di Giacomo e Maltese, di Wazza




Attenti a quei due...

"La classe operaia va in paradiso. Sicuramente, ma siccome l'ascensore di servizio è sempre rotto, se la deve fare a piedi"
(Francesco Di Giacomo)

Il 29 febbraio, all'interno del porto di Taranto, andava in scena la prima di "Pane loro - storie da una Repubblica fondata sul lavoro", spettacolo teatrale teso a creare un confronto diretto con chi è già nel mondo del lavoro e con chi ne farà parte, ma anche con le istituzioni e la politica con lo scopo di informare, sensibilizzare, denunciare e provocare reazioni sul fronte della sicurezza.
Testo di Stefano Mencherini, regia di Ulderico Pesce, musiche di Rodolfo Maltese, e con Francesco di Giacomo nelle vesti di attore, impersonando un operaio che ha perso l'uso delle gambe ed è costretto sulla sedia a rotelle.
Lo spettacolo raccoglieva le storie di chi sopravvive magari su una sedia a rotelle dopo un incidente sul lavoro. Fare esprimere la solitudine di rimanere senza il proprio familiare. Far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni vivono dentro il mondo del lavoro. Denunciare il silenzio che ruota intorno alle vittime e ai perchè sono diventati tali.
Dopo la prima del 29 febbraio ci furono altre date a Bologna, Roma, Torino e Cerignola .
Ancora una volta Francesco e Rudy insieme per sensibilizzare e denunciare, usando la loro arte... giù il cappello!
WK

Il pane loro: il teatro civile di denuncia si fa nei cantieri
Nei porti, nelle fabbriche, nei cantieri.. si recita il dramma delle morti bianche.L'inchiesta giornalistica diventa una piece. Le poesie di Roversi, Alda Merini ed altri poeti sono brani rock... Progettazione musicale di Maltese e Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso

Il pane loro. Storie da una Repubblica fondata sul lavoro: questo il titolo di uno spettacolo teatrale che andrà in scena nei porti, nei cantieri, nelle fabbriche. Un esempio di teatro civile sugli incidenti di lavoro che è stato presentato in una conferenza stampa presso la Provincia di Roma. Lo spettacolo è stato realizzato in collaborazione con Fillea Cgil, Provincia di Roma (assessorato alle Politiche del Lavoro) e Regione Puglia (Assessorato al Lavoro).

Moulay El Akkioui, segretario nazionale della Fillea Cgil ha rimarcato come servano le leggi ma anche la cultura. Bisogna fare cultura e portare questo spettacolo anche nelle scuole - ha detto il responsabile della Fillea Cgil - Su questi temi è impensabile non fare un programma didattico: i ragazzi di oggi sono i lavoratori di domani.

Su idea e testi di Stefano Mencherini (giornalista e regista Rai), che ha attinto ad un lungo impegno di inchiesta giornalistica sugli incidenti del lavoro. Al suo interno raccoglie anche poesie realizzate ad hoc per lo spettacolo di poeti come Roberto Roversi e Alda Merini. Regista e protagonista è Ulderico Pesce, da sempre impegnato nel teatro civile. La progettazione musicale è di Rodolfo Maltese e Francesco Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso che hanno trasformato le poesie in brani rock di denuncia.

La prima dello spettacolo è prevista il 29 febbraio al porto di Taranto. Seguiranno quindi le rappresentazioni a Brescia (4 marzo, S. Eustachio, storica azienda metalmeccanica), a Roma (10 marzo, Officine Marconi), Bologna (7 aprile) ed a Torino in data da definire.

In scena attori professionisti ma anche operai che recitano se stessi. Le morti bianche sono un dramma di vita. Il teatro lo sottolinea, lo porta allattenzione del pubblico proprio nei luoghi di lavoro.

Rodolfo Maltese, nella veste anche di compositore, ci sottolinea come la lettura musicale sia molto rock. Le basi sono realizzati con sovraincisioni di chitarre, su cui si innestano la chitarra principale di Maltese che suona in scena e la voce di Francesco Di Giacomo che canta le poesie rock.

Stimolante, anche se terribile - sottolinea Maltese - calarsi nota per nota nella sofferenza e nelle sue profondità più remote attraverso la musica e le canzoni costruite sulle poesie. Insieme a Francesco Di Giacomo, creando e provando, in un continuo confronto tra noi e con il testo e con la realtà che ci siamo trovati a leggere e tradurre in musica abbiamo riversato in questo progetto una parte del nostro io musicale. Con la vena rock che ci appartiene da sempre abbiamo provato a parlare delle morti bianche..

Maria Luisa Giordano - curatrice dellUfficio Stampa, che ha introdotto lincontro in conferenza stampa - ricorda una battuta di Francesco Di Giacomo, con cui ci piace chiudere: La classe operaia va in paradiso. Sicuramente. Ma siccome lascensore di servizio è sempre rotto se la deve fare a piedi.




Questo è quello che raccontavano i due protagonisti

Francesco Di Giacomo musicista e vocalist

Mi sono buttato a capofitto in questo progetto per la seconda volta.
La prima, nel 2001, ho partecipato musicando un brano, e con me lhanno fatto altri musicisti. Ora ho invece affrontato la drammaticità del tema sulle morti bianche totalmente componendo dapprima delle cellule che sottolineassero la tragicità delle situazioni vere che Il Pane Loro racconta.
Stimolante, anche se terribile, calarsi nota per nota nella sofferenza e nelle sue profondità più remote attraverso la musica e le canzoni costruite sulle poesie.
Insieme a Francesco Di Giacomo, creando e provando, in un continuo confronto tra noi e con il testo e con la realtà che ci siamo trovati a leggere e tradurre in musica abbiamo riversato in questo progetto una parte del nostro io musicale.
Con la vena rock che ci appartiene da sempre abbiamo provato a parlare delle Morti Bianche

Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore

Quella degli incidenti del lavoro e una strage su cui da decenni un colpevole silenzio, dalla politica ai media, ha occultato drammi personali e collettivi (solo negli ultimi mesi anche per i ripetuti interventi del Presidente Napolitano e lincalzare di disastri come quelli della Thyssenkrupp e del porto di Marghera il muro di omertàe indifferenza si sta incrinando).

Ho cercato quindi già dal 2000, quando ho scritto la prima stesura de Il Pane loro, una formula di comunicazione che cercasse di filtrare, di insinuarsi la dove le altre porte erano sbarrate per arrivare fino ai cervelli e ai cuori dei lavoratori e di chi nel mondo del lavoro deve ancora entrare. Ecco perchè la scelta di unire teatro, poesia civile, musica e storie vere raccolte in diversi anni di documentarismo di inchiesta. Un testo cattivo, Il Pane loro, come cattiva e la coscienza di chi non ci racconta davvero come stanno le cose e fa poco o nulla per modificarle. Ma un lavoro nel suo complesso che vuole non solo scuotere e provocare ma unire intelligenze e energie, sensibilità e impegni concreti. Con il contributo straordinario di alcuni tra i più grandi poeti civili del nostro Novecento, in testa Roberto Roversi che ringrazio prima degli altri non solo per i suggerimenti, ma soprattutto per lesempio di vita e di lavoro che ci regala.

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