venerdì 29 aprile 2016

ALESSANDRO SIPOLO - "ERESIE", di Paolo Rigotto


ALESSANDRO SIPOLO - ERESIE (Macramè)

Il cantautorato del Bresciano Alessandro Sipolo (il cui primo disco “Eppur bisogna andare” vinse nel 2014 il premio Beppe Gentile come miglior album d'esordio) non si distacca per originalità né per tecnica dalla qualità della maggior parte delle produzioni nostrane di “livello”. Egli si avvale di nomi illustri quali Giorgio Cordini (storico chitarrista dell'ultimo De Andrè) alle chitarre e alla produzione; il grande Ellade Bandini alla batteria e Taketo Gohara (dalle Officine Meccaniche di Mauro Pagani) alla registrazione e al mix. Più una lunga serie di musicisti turnisti ad impreziosire un lavoro che, pur nelle dichiarate nobili intenzioni, non sempre riesce a convincere pienamente.
Alessandro Sipolo è personaggio socialmente attivo (lavora per il Servizio di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati ed è collaboratore dell'Osservatorio sulla criminalità organizzata dell'Università degli Studi di Milano) e certo la sua musica, e soprattutto le liriche che questa accompagna, hanno la dichiarata intenzione di non farsi tentare da mezze misure “politicamente corrette”, ma allo stesso tempo ricerca modelli di raffinatezza che, dopo De Andrè e proseliti, almeno a giudizio di chi scrive, hanno già detto tutto il necessario e anche di più.
E' vero che in questo lavoro si appoggia al rock più che al folk, ma sempre con la “prudenza” dell'opera che ha più interesse verso il contenuto dei testi piuttosto che verso un linguaggio musicale davvero convincente. Tutto questo alla luce di una produzione, sia chiaro, di alto livello (visti i nomi coinvolti non potrebbe essere diversamente).
Ciò che costituisce un punto a favore di questo lavoro è il “concept” che ne sta alla base: un panorama di quelli che al giorno d'oggi possono considerarsi i moderni “eretici”, pensatori indipendenti e indifferenti al pensiero di comodo, tutt'altro che accomodanti verso una politica sempre più lontana e una società sempre più veloce, frammentata e superficiale.
Arnaldo” è la canzone forse più smaccatamente “popular”, ma del resto le intenzioni di Alessandro non sembrano essere nazional-popolari, radiofoniche o moderniste a oltranza.
Non manca ovviamente il mondo degli “ultimi”, come ad esempio in “Saintes Maries” dove i soli, i diversi siamo noi, i “non-rom” in mezzo ai rom, costretti a riconoscere cultura e dignità in quelli che ipocritamente ci sentiamo spesso in dovere di compatire o, per contro, discriminare. Questo accade ogni anno, il 24 maggio a Saint-Marie de la Mer, durante la festa di Santa Sara (incidentalmente, questo stesso evento popolare è narrato nella bellissima “Abbiam vestito Sara” dei torinesi Banda Elastica Pellizza).
E poi il mondo delle donne in “Cresceremo anche noi”, le conquiste di indipendenza e autentica uguaglianza “senza doverti sentire madre / senza doverti sentire moglie”.
Comunhão Liberação” è una spassosa samba sui ridicoli e anacronistici dogmi di Comunione e Liberazione (geniale il verso “sentinelle in piedi / e amichetti in ginocchio” con riferimento al caso dei preti pedofili e la surreale controparte che vorrebbe difendere la famiglia limitandone, in effetti, le sue forme).
Resta comunque l'unico momento ironico di un disco che, nel suo complesso ha, a mio avviso, più valore nel manifesto sociale che intende raccontare che nell'opera d'arte in sé, la quale a detta di chi scrive nulla toglie e nulla aggiunge allo sterminato panorama del cantautorato italiano di buona fattura.



BIOGRAFIA

Alessandro Sipolo
è nato a Iseo nel 1986 e vive a Brescia.
Laureato in Scienze Politiche e Scienze del Lavoro, specializzato in Gestione dell'Immigrazione, oltre  alla sua attività di cantautore, lavora per il Servizio di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati ed è collaboratore dell' Osservatorio sulla criminalità organizzata dell'Università degli Studi di Milano, fondato e diretto dal Professor Nando dalla Chiesa.

Alessandro Sipolo cantautore
Nel 2013, dopo un anno di lavoro e viaggio tra Cile, Bolivia, Argentina e Perù, rientra in Italia e pubblica il suo primo album, "Eppur bisogna andare", prodotto da Giorgio Cordini, storico chitarrista di Fabrizio De André.
Il disco, concept album sul tema della “prosecuzione” ai tempi della crisi, vince il premio Beppe Gentile 2014 come migliore album d'esordio.

Nel novembre 2015 esce il secondo album, “Eresie”, realizzato con la collaborazione di grandi firme del panorama musicale italiano come Taketo Gohara, Giorgio Cordini (co-produttore del disco), Ellade Bandini, Alessandro “Finaz” Finazzo (Bandabardò), Alessandro “Asso” Stefana, Max Gabanizza.  

Muovendo sia dall'etimologia della parola “eresia” (dal greco "scelta”) che dal suo significato più comunemente inteso, il cantautore prova, in questa sua seconda opera, a ragionare sulla necessità di approfondimento e disobbedienza, tra presente e passato.


Crediti
Registrato da Taketo Gohara
Co-prodotto da Giorgio Cordini e Alessandro Sipolo

Alessandro Sipolo: voce, chitarra classica, chitarra acustica, charango
Omar Gazhouli: chitarra elettrica, chitarra classica
Giorgio Cordini: mandolino, chitarra elettrica, bouzouki
Max Gabanizza: basso
Ellade Bandini: batteria
Alessandro Adami: fisarmonica
Alberto Venturini: percussioni
Paolo Malancarne: tromba
Alessandro “Asso” Stefana: banjo
Enrico Mantovani: pedal “steel” guitar
Alessandro “Finaz” Finazzo: chitarra classica
Diego Maggi: clavicembalo



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