lunedì 30 maggio 2016

Aldo Tagliapietra Band al Verona Prog Fest 2016, di Daniele Raimondi-Immagini di Renzo De Grandi


Aldo Tagliapietra Band al Verona  Prog Fest 2016
di Daniele Raimondi
Fotografie di Renzo De Grandi

Nella vita c’è sempre spazio per un “nobile” live, dove il dialogo incastra alla perfezione note e poesia, in un quadro e cornice. Aldo e la sua Band alla conquista della "cronosfera", sabato 28 maggio 2016, sul palco amico del Club il Giardino di Lugagnano, riabbraccia uno storico album, senza le pieghe del tempo, per un viaggio di incontri, dalle fresche e stagionate scritture, alle passioni e partiture, dalle squisite letture. Aldo Tagliapietra, basso e voce, accompagnato sulla scena da tre affezionati e preparati musicisti: Andrea De Nardi, hammond e tutte le tastiere esistenti, Matteo Ballarin, chitarra elettrica e classica e Manuel Smaniotto alla batteria.
Una creatività senza limiti, una storia che proviene da… tutt’altra storia, con forme di composizione che rispecchiano, nelle sue parti costruttive, il ritmo e le melodie, caratteristiche che continuano da lunghissimi anni. Aldo Tagliapietra, con il suo personale stile, non nasconde l’indubbia genialità stilistica e rivela tutto il virtuosismo strumentale, una voce di grande nitidezza, l’efficace incisività in un tessuto morbido, una robusta fattura armonica e porta sul palco, “Verità nascoste”, scritto nel 1976, uno spicchio di una leggendaria carriera fatta di note e poesie emozionali.
Dall’album “Verità nascoste”: “Insieme al concerto”, “Il gradino più stretto del cielo”, “Vedi Amsterdam”, Regina al Troubadour”, “In ottobre”, “Verità nascoste”, “India” e “Radiofelicità”.
Aldo mescola le “Note” e incastra brani dalle armonie diverse: “L’Angelo rinchiuso”, “Nella pietra e nel vento”, “Los Angeles”, “Un Angelo”, “Gioco di bimba”, “Frutto acerbo” e “Amico di ieri”. Si butta a capofitto sulla straordinaria suite di “Felona & Sorona” e termina con “Collage”. Gli applausi aumentano per quantità e volume, e Aldo regala in finale di serata due perle, “Cemento armato” e “Canzone d’amore”.
Due ore e trenta di autentico spettacolo, con acrobazie di note e di emozioni che prendono forma, perché dal passato si può imparare ad ascoltare.
Aldo Tagliapietra, mostra un’energia espressiva inesauribile, il suo talento costruttivo, una sottile sensibilità per il timbro e merita grande considerazione per quel tesoro di partiture che si è cucito addosso, Andrea volteggia eintarsia con le tastiere, Matteo mette a dura prova la tenuta delle corde, con vibrazioni interminabili, Manuel picchia forte e con un assolo da brividi fa spellare le mani. La Band, si diverte e viaggia compatta ad alta quota, ricamando passaggi di autentica bellezza musicale, la ricca offerta di opere delicate e atteggiamenti travolgenti, come pennellate di colore, un impasto lineare di voce e strumenti, con il numeroso pubblico a gradire.

Siamo ai titoli finali e passano i giorni, passano le ore, ma non si dimentica un pezzo di storia.


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