Aldo Tagliapietra Band
al Verona Prog Fest 2016
di Daniele Raimondi
Fotografie di Renzo De Grandi
Nella vita c’è sempre spazio per un “nobile” live, dove il
dialogo incastra alla perfezione note e poesia, in un quadro e cornice. Aldo e la sua Band alla conquista della "cronosfera", sabato 28 maggio 2016,
sul palco amico del Club il Giardino di Lugagnano, riabbraccia uno
storico album, senza le pieghe del tempo, per un viaggio di incontri, dalle
fresche e stagionate scritture, alle passioni e partiture, dalle squisite
letture. Aldo Tagliapietra, basso e
voce, accompagnato sulla scena da tre affezionati e preparati musicisti: Andrea De Nardi, hammond e tutte le
tastiere esistenti, Matteo Ballarin,
chitarra elettrica e classica e Manuel
Smaniotto alla batteria.
Una creatività senza limiti, una storia che proviene da…
tutt’altra storia, con forme di composizione che rispecchiano, nelle sue parti
costruttive, il ritmo e le melodie, caratteristiche che continuano da
lunghissimi anni. Aldo Tagliapietra, con il suo personale stile, non nasconde
l’indubbia genialità stilistica e rivela tutto il virtuosismo strumentale, una
voce di grande nitidezza, l’efficace incisività in un tessuto morbido, una
robusta fattura armonica e porta sul palco, “Verità
nascoste”, scritto nel 1976, uno spicchio di una leggendaria
carriera fatta di note e poesie emozionali.
Dall’album “Verità nascoste”: “Insieme al concerto”, “Il gradino più stretto del cielo”, “Vedi Amsterdam”, Regina al Troubadour”, “In
ottobre”, “Verità nascoste”, “India” e “Radiofelicità”.
Aldo mescola le “Note” e incastra brani dalle armonie
diverse: “L’Angelo rinchiuso”, “Nella pietra e nel vento”, “Los Angeles”, “Un Angelo”, “Gioco di bimba”,
“Frutto acerbo” e “Amico di ieri”. Si butta a capofitto
sulla straordinaria suite di “Felona
& Sorona” e termina con “Collage”.
Gli applausi aumentano per quantità e volume, e Aldo regala in finale di serata
due perle, “Cemento armato” e “Canzone d’amore”.
Due ore e trenta di autentico spettacolo, con acrobazie di
note e di emozioni che prendono forma, perché dal passato si può imparare ad
ascoltare.
Aldo Tagliapietra, mostra un’energia espressiva inesauribile,
il suo talento costruttivo, una sottile sensibilità per il timbro e merita
grande considerazione per quel tesoro di partiture che si è cucito addosso,
Andrea volteggia eintarsia con le tastiere, Matteo mette a dura prova la tenuta
delle corde, con vibrazioni interminabili, Manuel picchia forte e con un assolo
da brividi fa spellare le mani. La Band, si diverte e viaggia compatta ad alta
quota, ricamando passaggi di autentica bellezza musicale, la ricca offerta di
opere delicate e atteggiamenti travolgenti, come pennellate di colore, un
impasto lineare di voce e strumenti, con il numeroso pubblico a gradire.
Siamo ai titoli finali e passano i giorni, passano le ore, ma
non si dimentica un pezzo di storia.
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