venerdì 8 luglio 2016

Deus Ex Machina - “Devoto”, di Andrea Zappaterra


Deus Ex Machina  - “Devoto”
di Andrea Zappaterra
Cuneiform Records-CD, Digital

Dopo 8 anni  di assenza i Deus Ex Machina pubblicano il loro ottavo album, dal titolo Devoto.
Indiscutibile stile  Rock Progressivo Italiano improntato ai più famosi gruppi italiani e non dell’epoca d’oro, Devoto è un gradito ritorno della formazione DEM (nata nel 1985 con Mauro Collina alle chitarre, Alessandro Bonetti al violino, Alessandro Porreca al basso, Luigi Ricciardiello - organo, piani e sinth -, Claudio Trotta alla batteria, Alberto Piras alla voce e la partecipazione di  Luigi Savino - sinth e contrabbasso -, Alessandro Meroli al sax baritono, Marco Matteuzzi al sax contralto e Massimo Greco alla tromba), sorprendente per le riscoperte sonorità tipiche del prog, con svariate e controtempi, dissonanze e fraseggi che richiamano le atmosfere di quel periodo fantastico.
Luigi Ricciardiello - che ritorna dopo un intervallo di due decenni per sostituire Puglisi - e la chitarra di Mauro Collina, aggiungono un tocco di  jazz sperimentale e nuovi orientamenti  che fanno di questo album un nuovo must della musica prog contemporanea.



I brani…

Autore del Futuro e Multiverso: un incrocio funky-soul-jazz e rock.
Quattro Piccole Mani: blues acustico con scorrevoli approccio elettrici, slide e classic guitars.
Devoto: un riff mid-tempo con il violino di Bonetti assolutamente eccezionale.
Distratto Da Me: inizia in un tempo in 3/4 e con una sezione fiati in primo piano per poi dilagare in un fraseggio voce sintetizzatore di accattivante fattura.
Figli e Più uguale: mostrano la voce di Alberto Piras, appassionata, lirica e talvolta con richiami del grande Demetrio Stratos. Un’estensione canora incredibile e poi il violino di Bonetti a richiamare un Jean-Luk Ponty in equilibrio tra prog e jazz.
Sotterfugio: un passaggio strumentale, un’ improvvisazione sperimentale alle tastiere e archi.
Eterno ritorno e  Transizione: altri due brani che mettono in luce le qualità eccezionali della voce di Alberto Piras, oltre alle capacità strumentali dei vari musicisti, veramente notevoli.

Raramente può capitare di ascoltare un lavoro così completo, una specie di enciclopedia del Prog/Rock dove ogni nota ricalca atmosfere dei più svariati gruppi nel corso degli anni di piena visibilità, un compendio di tutti gli effetti acustici e sintetici che hanno caratterizzato questo tipo di musica e l’hanno resa immensa .

Grande merito ai DEM che con uno stile personale e indiscutibile hanno saputo declinare un album eccezionale per gli amanti del genere, impedibile e carico di energia.
Il nome Deus Ex Machina pare davvero azzeccato e l’album, se fruito… “devotamente”, Sprigionerà il piacere derivante dall’ascolto della buona musica.





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