lunedì 26 settembre 2016

Paolo e Alessandro Siani agli Abbey Road Studios:commento e video


VIDEO ‘’ABBEY ROAD’’ 15/01/2016 – PAOLO & ALESSANDRO SIANI

Ore 9.30 a.m – Pronti fuori dall’Albergo in zona Paddington a Londra. Fermiamo un taxi e Alessandro dice al Taxi-Driver: ‘’Please, Abbey Road Studios’’. Questo il primo momento di assoluta emozione del sottoscritto, quasi lacrimando si parte verso quel luogo mitico, ma non come molte altre volte per attraversare la strada sulle strisce pedonali, ma proprio per entrare negli studios più famosi del mondo.
Entriamo e firmiamo il libro delle presenze: Walt Disney Orchestra Walt Disney Orchestra, Walt Disney Orchestra… Alessandro Siani Mastering Studio nr. 5… Walt Disney Orchestra ecc ecc.
Ore 10.03 ancora in attesa nella Hall: ‘’Però non è che questi inglesi siano così puntuali’’ dico io e, mentre lo dico…’’Mr. Siani? Good morning this is Geoff Pesche, follow me please’’
Ci siamo, Mr. Geoff ci accompagna al piano di sopra, ci offre un caffè, ci avviamo verso un corridoio colmo di registratori analogici Studer stereo, 4 tracce, 8 tracce, 16 & 24 tracce; Mr. Geoff ci assicura che sono tutte macchine perfettamente in ordine, pronte all’uso, ma purtroppo inutilizzate. Entriamo in studio dove troviamo un ambiente non molto grande ma acusticamente perfetto. Ci sediamo su comode poltrone davanti a un piccolo banco pieno di apparecchiature analogiche di primissima qualità, Geoff carica i brani sul Pc e comincia l’ascolto. Dopo pochi minuti e dopo qualche manovra sugli innumerevoli potenziometri che ha davanti dice: ‘’Ok for me Alessandro, check it out’’, e premendo su due pulsanti - ‘’this is you, this is me’’ - Alessandro si mette all’ascolto premendo alternativamente il pulsante 1 & 3, mi guarda con occhi attentissimi facendomi capire che non è assolutamente facile percepire le differenze tra un ascolto e l’altro e io sono d’accordo con lui. In effetti qualcosa di diverso c’è ma chiede ‘’si può avere un po’più di spinta sui bassi?” E Geoff… ‘’NO’’, Io devo garantire un ottimo ascolto su un cellulare, in una discoteca, qui dentro, dovunque, ascolta a casa e sarai contento…’’. Una risposta in perfetto stile inglese, come voler dire: hai voluto me come Tecnico Master e io ho fatto il mio lavoro nel migliore dei modi possibili, prendere o lasciare. OK?
Si ripete la stessa procedura per altri due brani e gli chiediamo se si può fare ‘’un giretto’’ per gli studi, naturalmente senza dare fastidio a nessuno. Ancora una volta la sua risposta è secca. ‘’No questo non è un museo, ma un luogo di lavoro’’. Poi prende in mano il telefono, due parole sottovoce e ci dice con sguardo complice: ‘’Come on’’.
Dopo due secondi siamo nell’archivio cartaceo dove sono conservate tutte le schede lavoro degli artisti che hanno lavorato in quegli studi dicendo: ‘’adesso ci sarà anche il vostro nome’’. Poi scendiamo una scala dove in bella mostra guardiamo le copertine ORIGINALI di tutti i dischi dei Fab Four e l’emozione sale di nuovo a mille. ‘’Wait a moment please’’, e dopo un secondo, con un rapido gesto ci invita ad entrare; dove? Ma nello Studio A naturalmente, nel mitico Studio A visto al cinema nei video chissà quante volte. Ma non in uno studio vuoto, in uno studio con tutti gli strumenti e i microfoni posizionati per l’orchestra che sta registrando la colonna sonora di un prossimo film di Walt Disney. Che dire, è difficile fermare un tremore che mi pervade tutto il corpo. Pochi istanti e ancora Geoff ci invita cortesemente a uscire mentre gli orchestrali rientrano dopo la pausa caffè.
Salutiamo Mr. Geoff Pesche e ci avviamo nella caffetteria con annesso micro giardino. Ci avviciniamo al banco per ordinare qualcosa: ‘’please, one cof……’’ ‘’prego parlate pure in italiano di che città siete? Io sono di Roma’’ ci dice la signorina davanti a noi.
Dopo pochi minuti salutiamo e usciamo e… beh, dai, lasciatemelo dire, fuori c’erano un sacco di turisti a scattare foto che naturalmente, vedendoci sulla soglia, hanno cominciato a fotografare anche noi, ovviamente senza sapere chi fossimo, così sulla fiducia. Che esperienza indimenticabile.




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