venerdì 16 settembre 2016

REQUIEM FOR PAOLA P. “SANGUE DEL TUO SANGUE”, di Andrea Zappaterra



REQUIEM FOR PAOLA P. “SANGUE DEL TUO SANGUE”
(Nulla Officine Discografiche / Imbecillity Kills)
di Andrea Zappaterra
A sei anni dal precedente lavoro, tornano i Requiem for Paola P. con una formazione parzialmente rinnovata (Andrea Ardigò, batteria, Andrea Pezzotta,chitarra, voce, Federico Pagnoni, basso, GianPaolo Improta, chitarra, voce, synth) e un nuovo disco intitolato “Sangue del tuo sangue”, un lavoro intenso di ricerca sonora e pieno di personalità, con argomento “Natura”, al contempo madre e matrigna, prezioso paradiso esistenziale ma anche violenta e distruttiva dispensatrice (come purtroppo dimostrano le attuali immagini sismiche) da contrapporre ad una quotidianità urbana disumanizzante, avvilente e alienante.

Dieci brani dai testi evocativi, psichici, fatti di un linguaggio ondeggiante tra il mistico e il reale, sicuramente elaborati per dare una sensazione di religiosità poetica, o di disagio esistenziale,  incentrati sulle problematiche attuali. Musicalmente architetture formate da esplosioni ritmiche e sincopi, svariate di grande virtuosismo.
Esattamente al centro, inoltre, l'esperimento di “Tutti questi piccoli cavalli”, un brano arrangiato con i fiati (suonati da Marco e Kugio degli Askatasuna) a creare una sorta di marcia funebre, mentre altrove si profilano scampoli post-punk e slow-core frutto di ascolti comuni a tutti i componenti del gruppo.
Ne deriva un suono fluido, dinamico, con salite e discese, volumi e avvallamenti che seguono il sentimento e l’interpretazione in chiave punk-decadente.

Crediti

Andrea Castelli contrabbasso in “Tutti questi piccoli cavalli
Daniele Cocca chitarra classica in “Tutti questi piccoli cavalli
Marco e Kugio by Askatasuna tromba e trombone in “Tutti questi piccoli cavalli
Francesco “The Faino” Faini voce in “Masticando nebbia”, “Alluvioni cambiò” e “Il tuo pasto notturno”.



Copertina
Nell'economia del disco – racconta Andrea Pezzotta – la grafica è molto importante. Ruota attorno ai temi del disco, in tutto e per tutto. Partita utilizzando incisioni prettamente medioevali, è stata elaborata dall'amico (e grafico) Luca Sampieri, interpretando le idee della band e appunto i concetti base dei testi. La copertina regala un cielo pieno di bulbi intenti ad osservare la condizione umana, sorda e cieca ai richiami di un paesaggio spettrale. Nel booklet, inoltre, ogni canzone ha un proprio concetto grafico derivante dalle liriche e dalla narrazione. Non si può parlare di vero e proprio concept ma di un tema di partenza comune (la terra, la Natura) che prende poi forma in più sottotemi legati all'uomo, alla sua condizione e al suo inserimento nelle varie società, indagando i cambiamenti occorsi, soprattutto nell'ultimo secolo e fino ai giorni nostri. Il tutto in colori bianco e nero, voluti per rinforzare i chiaroscuri, le zone 'in luce' e quelle non.

Nel complesso un lavoro molto significativo sia musicalmente , che intellettualmente, curato nei particolari  e ben registrato , un lavoro dove emerge la bravura e la capacità della band che sicuramente ha ancora molto da dire nel panorama musicale italiano.





                                                              

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