REQUIEM FOR PAOLA P.
“SANGUE DEL TUO SANGUE”
(Nulla Officine Discografiche / Imbecillity Kills)
(Nulla Officine Discografiche / Imbecillity Kills)
di Andrea Zappaterra
A sei anni dal precedente lavoro, tornano i Requiem for Paola P. con una formazione
parzialmente rinnovata (Andrea Ardigò, batteria, Andrea Pezzotta,chitarra, voce, Federico
Pagnoni, basso, GianPaolo Improta, chitarra, voce, synth) e
un nuovo disco intitolato “Sangue del tuo sangue”, un lavoro intenso di
ricerca sonora e pieno di personalità, con argomento “Natura”, al contempo
madre e matrigna, prezioso paradiso esistenziale ma anche violenta e
distruttiva dispensatrice (come purtroppo dimostrano le attuali immagini
sismiche) da contrapporre ad una quotidianità urbana disumanizzante, avvilente
e alienante.
Dieci brani dai testi evocativi, psichici,
fatti di un linguaggio ondeggiante tra il mistico e il reale, sicuramente
elaborati per dare una sensazione di religiosità poetica, o di disagio
esistenziale, incentrati sulle
problematiche attuali. Musicalmente architetture formate da esplosioni ritmiche
e sincopi, svariate di grande virtuosismo.
Esattamente al centro, inoltre, l'esperimento
di “Tutti questi piccoli cavalli”, un brano arrangiato con i fiati
(suonati da Marco e Kugio degli Askatasuna) a creare una
sorta di marcia funebre, mentre altrove si profilano scampoli post-punk
e slow-core frutto di ascolti comuni a tutti i componenti del
gruppo.
Ne deriva un suono fluido, dinamico, con
salite e discese, volumi e avvallamenti che seguono il sentimento e
l’interpretazione in chiave punk-decadente.
Crediti
Andrea
Castelli contrabbasso in “Tutti questi piccoli cavalli”
Daniele
Cocca chitarra classica in “Tutti questi piccoli cavalli”
Marco
e Kugio by Askatasuna tromba e trombone in “Tutti questi
piccoli cavalli”
Francesco
“The Faino” Faini voce in “Masticando nebbia”, “Alluvioni cambiò”
e “Il tuo pasto notturno”.
Copertina
“Nell'economia del disco –
racconta Andrea Pezzotta – la grafica è molto importante. Ruota attorno ai
temi del disco, in tutto e per tutto. Partita utilizzando incisioni prettamente
medioevali, è stata elaborata dall'amico (e grafico) Luca Sampieri,
interpretando le idee della band e appunto i concetti base dei testi. La
copertina regala un cielo pieno di bulbi intenti ad osservare la condizione
umana, sorda e cieca ai richiami di un paesaggio spettrale. Nel booklet,
inoltre, ogni canzone ha un proprio concetto grafico derivante dalle liriche e
dalla narrazione. Non si può parlare di vero e proprio concept ma di un tema di
partenza comune (la terra, la Natura) che prende poi forma in più sottotemi
legati all'uomo, alla sua condizione e al suo inserimento nelle varie società,
indagando i cambiamenti occorsi, soprattutto nell'ultimo secolo e fino ai
giorni nostri. Il tutto in colori bianco e nero, voluti per rinforzare i
chiaroscuri, le zone 'in luce' e quelle non.”
Nel complesso un lavoro molto
significativo sia musicalmente , che intellettualmente, curato nei
particolari e ben registrato , un lavoro
dove emerge la bravura e la capacità della band che sicuramente ha ancora molto
da dire nel panorama musicale italiano.
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