OSAKA FLU
KM 183
label: Soffici Dischi/Audioglobe
Release Date: 10 novembre 2016
Se è vero che
il secondo album è sempre il più difficile, gli Osaka
Flu hanno superato a pieni voti la prova. Dopo il promettente disco
di esordio Look out Kid del
2014, il trio aretino torna infatti in scena con Km 183, pubblicato da Soffici
Dischi e realizzato grazie al contributo del concorso "Toscana 100
band". Un album che conferma la riuscita di un progetto musicale degno di
nota e non destinato, parrebbe, a inabissarsi nel calderone dell'anonimato dove
si riversano molte produzioni indie made in Italy.
La band
toscana è riuscita a giocare bene le proprie carte, in primis dimostrando di
sapersi muovere nella tradizione del punk rock con personalità e fantasia,
senza certe reiterazioni tediose che scoraggiano l'ascoltatore meno affezionato
al genere. Le dieci tracce di Km 183,
al contrario, fluiscono decise grazie alla miscela efficace di ammiccamenti e
richiami a un background musicale variegato. Rockabilly, garage, rock e punk si
incontrano in un sound grezzo ed energico ma mai strabordante, dove le ritmiche
sostenute sono bilanciate dalla cura costante per l'aspetto melodico.
Essenziali e
diretti nelle soluzioni sonore, quanto pungenti e sarcastici nei testi, gli Osaka Flu hanno il merito-non da
poco-di affiancare alla fruibilità delle canzoni un'interessante capacità
narrativa che, dietro all'immediatezza del linguaggio e all'ironia, dipinge con
cognizione di causa le problematiche di una generazione intera, prendendo di
mira i simboli della società capitalistica e le profonde contraddizioni del
nuovo millennio. Complice la genesi di questo album, nato da un incidente di
percorso che blocca la band sulla Salerno-Reggio Calabria nel bel mezzo di un
tour, la sosta forzata al km 183 della nota autostrada diventa fonte di
ispirazione per un' analisi lucida e al tempo stesso grottesca del malessere
sociale e del vuoto morale cui la crisi del Bel paese ci ha tristemente
abituati.
Km 183 passa in rassegna con abilità vignettistica l'universo di "casi
umani" rappresentativi di una società in declino e di una generazione che
ha perso qualsiasi punto di riferimento. Una sorta di Antologia di Spoon River
in chiave tragicomica nell'era post-industriale, dove però i protagonisti sono "morti
dentro", spesso senza esserne consapevoli. Come il finto anticonformista
tratteggiato in Apocalhipster,
figlio dell'ipocrisia che riduce la diversità ad atteggiamento di tendenza,
creando la discutibile figura dell'"alternativo", che altro non è se non
una nuova categoria dell'omologazione. In Camden ci imbattiamo nella storia, come tante, di un trentenne
italiano che emigra all'estero pieno di speranze, salvo poi scontrarsi con una
realtà assai meno idilliaca di quel che aveva immaginato. Disillusione e
amarezza ritornano in Mentre eri in
“viaggio", una rappresentazione
allucinata e onirica dell'Italia dei talenti sprecati e della
meritocrazia disattesa, dove "Trotskij fa il custode in camera di
commercio e Shakespeare mette dischi in qualche locale after".
I sogni e le
ambizioni dei vent'anni lasciano il posto al conformismo e alla malinconia per
gli ideali sfumati in Casa, lavoro e
minivan. Mentre Propaganda ci ricorda che il potere
omologante e disumanizzante del sistema striscia inesorabile nella vita di
ognuno, creando falsi miti e obnubilando le idee e il senso critico con slogan
efficaci e luci al neon.
A salvarci,
forse, non sarà la musica, ma sicuramente quest'album è un lodevole tentativo
di unire l'utile al dilettevole, esortandoci a reagire e a pensare, ma
preferendo il sorriso (seppur amaro) alla solita Lectio magistralis.
TRACKLIST
APOCALHIPSTER
CAMDEN
CAPPELLO FIRMATO VINTAGE A RIGHE BLU
LA SINDROME DEL GIOVANE HOLDEN
MENTRE ERI IN “VIAGGIO”
CASA, LAVORO E MINIVAN
PROPAGANDA
L’ESTATE DEL ’96
NON è COLPA DEL MALTEMPO
MOLLY
FORMAZIONE
Daniele - Voce e Chitarra
Francesco – Basso
Michele - Batteria
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