lunedì 13 marzo 2017

L'angolo di Viola: Giacomo Lariccia-"RICOSTRUIRE"

“RICOSTRUIRE è il mio viaggio nella fragilità. Ne ho osservato le sfumature, colto e trascritto  alcuni frammenti, è una metafora della vita alla fine degli anni '10”. (G.L.)


L'ANGOLO DI VIOLA

Giacomo Lariccia propone il suo nuovo album, “RICOSTRUIRE”.

Viola Nocenzi lo ha ascoltato e commentato per MAT2020.


I BRANI (tratto dal comunicato ufficiale)

1.      Ottobre

La relazione fra un uomo e una donna, l'autunno di un amore minacciato da ciò che impedisce di guardare oltre i propri desideri. “Solo se lo vuoi il cielo si libera. Solo se lo vuoi il cielo risplenderà per noi.”

2.      Ricostruire

L'imperfezione della nostra conoscenza, la confusione con la quale spesso ci confrontiamo, la difficoltà di accettare e capire la vita. 
Quante volte dovrò ancora ricominciare? Quanto ancora dovrò tutto ricostruire?

3.      Quanta strada

Quanta strada è una canzone sul distacco dalla vita. Come quando si osserva il panorama dalla cima di un monte: la vita come un libro concluso, il tramonto di una giornata. 
Adesso che in questo cammino hai detto: vado avanti ma non temere, prima che scenderà il buio io ti vorrò vedere”.

4.      La mano di un vecchio

La mano di un vecchio “si apre in un gesto che non conosceva ed in quel frammento di vita appare il volto di un bambino”. Un gesto semplice che racchiude passato, presente e futuro:  “ciò che è stato e ciò che sarà”.

5.      Come sabbia

Non si può cambiare il mondo se prima non si cambia se stessi.
Non c'è rivoluzione più grande e più efficace di quella che puoi fare dentro di te. 
La vita scorre via come sabbia tra le dita, se stringo il pugno non ne resterà.”.

6.      Amore e variabili

Un amore che cresce e cambia come cambia la vita: un equilibrio instabile che deve essere sempre ricercato per “variar le distanze facendo attenzione a non rompere il filo” per “cambiare purché nulla crolli fuori e dentro di noi”.

7.      Celeste

Secondo Giacomo De Benedetti, autore di un libro sul rastrellamento del Ghetto di Roma, Celeste era il nome della donna che la sera del 15 ottobre 43 provò ad avvisare gli abitanti. Nel libro “16 Ottobre 1943” viene descritta brevemente la figura di questa moderna Cassandra, purtroppo inascoltata.

8.      Senza farci del male

Riconoscere che il limite più grande all'amore siamo noi stessi: “io ti amo come posso, ti amo come riesco, perché son solo un uomo, perché son solo io”.

9.      Fiore d'inverno

Una canzone dedicata al mio secondo figlio Noam.
“Fiore  d’inverno, fiore coraggioso, che questa vita resti sempre un bel gioco”.

10.  Luce

La paura di perdere la strada e la richiesta di aiuto, per illuminarla. 
Questa corsa che corriamo non prevede alcuna sosta, ma è nell'essere qui ora il senso di questa bellezza”.

11.  Solo una canzone

La canzone, anche quando parla di temi importanti, non ha grandi pretese e vola nelle nostre vite accompagnandoci negli anni. Questa, in particolare, termina con un consiglio: “per vivere felice non ti prendere sul serio”.

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