lunedì 15 maggio 2017

Un ricordo di Oliviero Beha


 Se ne andato anche Oliviero Beha, uno dei pochi giornalisti (e molto altro...) controcorrente.
Non era un servo del potere, era un'anima libera e per questo mi piaceva...
Grande conoscitore del mondo  musicale, ospitò Vittorio Nocenzi e Francesco di Giacomo nel suo programma televisivo "Và pensiero", mi sembra 1989.
RIP
Wazza

"Và pensiero" con Andrea Barbato

Ha iniziato la carriera giornalistica, occupandosi di sport, a Paese Sera, per poi passare a Repubblica che lasciò alla metà degli anni Ottanta. Nel 1987 approda in televisione, conducendo con Andrea Barbato la trasmissione culturale 'Va' pensiero". Uno dei suoi maggiori successi è stato il programma radiofonico, su Radiouno, 'Radio Zorro', di cui firmerà anche una versione televisiva, 'Video Zorro' su RaiTre. Tra il '96 e il '97 Beha è ancora in Rai con 'Attenti a quei tre', programma del palinsesto notturno. In seguito, torna a dedicarsi alla radio, prima con 'Radioacolori', poi 'Beha a colori'.

Beha è stato anche autore di testi teatrali, saggista e poeta. Tra i suoi libri Sono stato io (Tropea Editore, 2004), Crescete e Prostituitevi (Bur, 2005), Indagine sul calcio (Bur, 2006, con Andrea Di Caro), Italiopoli (Chiarelettere, 2007, prefazione di Beppe Grillo), Dopo di lui il Diluvio (Chiarelettere, 2010), Il calcio alla sbarra (Bur, 2011, insieme ad Andrea di Caro), Il culo e lo stivale (Chiarelettere, 2012), Un cuore in fuga (Piemme, 2014). In molti ricordano una delle sue inchieste più famose, condotta nel 1984 insieme a Roberto Chiodi, in cui si sosteneva che la partita tra Italia e Camerun del Campionato mondiale di calcio 1982 fosse stata combinata. Ipotesi, questa, per anni molto contestata.

"Il calcio italiano è una landa opaca in cui competenze, sentimenti, emozioni, denaro, denaro, denaro finiscono in un buco nero in cui è difficile distinguere qualunque cosa", si legge nel suo ultimo post su facebook dedicato a Francesco Totti, "se hanno fatto questo macello con #Totti, presumibilmente in grado di difendersi, figuratevi con gli altri".

Tra il 2005 e il 2008 ha collaborato con l'Unità, e dal 2009 era editorialista per il 'Fatto quotidiano', sul cui sito è apparso l'annuncio della scomparsa da parte della figlia Germana: "E' stato un male molto veloce, papà se n'è andato abbracciato da tutta la sua grande famiglia allargata di parenti e amici". I funerali a Roma, lunedì alle 11, nella chiesa degli Angeli Custodi in piazza Sempione.

 La libertà è un lusso per pochi... (Il ricordo della figlia)

E ahimè oggi, mi presento sono una delle figlie.
Nelle ultime settimane mi è capitato di essere le mani di papà che hanno trasferito in parole scritte su un monitor quello che lui velocemente mi dettava. Si perché, gli articoli lui, li aveva in testa, non seguiva appunti, non doveva cambiare o correggere delle frasi, lui parlava ed io scrivevo perché animare, vibrare e far venire vere le parole, Lui, laveva come dono.
Scrivo queste righe perché con grande orgoglio, sono convinta che papà lascerà un vuoto profondo nel mondo dellinformazione, perché a dispetto del suo carattere burrascoso, a volte irriverente, spesso ironico, dispotico e a tratti per alcuni arrogante, è stato, è, e rimarrà un giornalista libero. La libertà è un lusso di pochi mi ripeteva.
Era fiero di essere chiamato giornalista e di potersi definire tale. Mi diceva spesso che il compito di un giornalista è raccontare la verità perché è un diritto di chi legge sapere i fatti per poter elaborare una propria opinione basata sul vero e non indirizzata o deviata. Certamente, alla descrizione della realtà, papà non ha mai negato anche la sua opinione che è risultata spesso scomoda, ma si è sempre assunto, credetemi, sempre, la responsabilità di ciò che pensava e credeva.
Inutile dirvi il vuoto che lascia nelle persone che lo amano, in mia madre, donna incredibile con cui ha costruito una famiglia meravigliosamente complicata, allargata e colorata, in tutti i suoi figli, nei tanti amici che sono parte integrante di questo grande gruppo vacanze.
Permettetemi, a nome di un piccolo bimbo di due anni che oggi perde un nonno che lo adorava in maniera assoluta, di dirvi, affinché arrivi a chi legge, che si è dimostrato un nonno semplicemente straordinario.
A nome di tutti noi, scrivo che essere veri a dispetto di tutto e di tutti in questo mondo, è un grande atto di coraggio, una straordinaria forma di libertà. Questa eredità, noi, la teniamo stretta perché è parte di ciò che siamo ed è quello che cercheremo di trasmettere ai figli, agli amici che ci sono ecco saranno.
Questa battaglia, purtroppo per noi tutti lui lha persa, ma i suoi occhi verdi diventati grigi, i suoi gesti a tratti goffi, le sue parole complicate ma chiare, tutta la sua vita, restano e resteranno.
Buon viaggio papà, continua, come sempre hai fatto a camminare e pensare veloce, noi continueremo a parlare di te e con te. Michele continuerà a guardarsi le due linee sul palmo della mano e dirà nonno e noi, ti ritroveremo lì.

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