venerdì 2 marzo 2018

Cecilia Amici-“Bluviola”, di Gianni Sapia



Cecilia Amici-Bluviola
Di Gianni Sapia

Non so come cominciare. Non perché non ne abbia idea, ne ho diverse, ma nessuna mi sembra abbastanza. Bjork, certo. Il richiamo all'artista islandese è evidente, le analogie palpabili, le modulazioni, le atmosfere, la complicità tra corde vocali e sentimento. Ma non è abbastanza. E poi la musica new wave, l'aria dark che si respira, le contaminazioni medio orientali. Vero. Ma non è abbastanza. E ancora la sensazione del viaggio tra stelle e pianeti all'interno di una bolla di sapone. Ma non è abbastanza. La cura certo, la cura negli arrangiamenti, nei dettagli, come una madre d'altri tempi che veste il figlio per il primo giorno di scuola. Ma non è abbastanza. E la bellezza dell'artista, mutevole e decisa, mai banale, che cambia col cambiare di note e suoni, bellezza esteriore generata da grovigli viscerali, bellezza impattante, carnale, senza additivi aggiunti. Ma non è abbastanza. L'onirico mondo che lentamente prende forma attorno a chi ascolta, pennellate calme e sfumate, che danno vita ad un intorno impressionista, altre volte ben definite, pur in un contesto surreale. Ma non è ancora abbastanza. Allora la voce. Voce da favola, fatata, forgiata da emozioni, modulata con classe, elemento primario come aria e acqua, che ti accarezza e ti graffia, ti seduce, ti ipnotizza, antigravitazionale, voce che ti fa innamorare. La voce certo, la voce con cui canta Cecilia è abbastanza. Cecilia è Cecilia Amici e della sua voce che rimbalza tra le nuvole potete goderne ascoltando “Bluviola, il suo ultimo album. Tutto comincia con Cornucopia ed è subito chiaro che si ha a che fare con qualcosa che tocca il cuore. L'amalgama tra strumenti e voce è così naturale da risultare straordinaria. Si continua con Starship e qui l'atmosfera si fa più dark, quasi inquietante e Cecilia t'incanta e t'incatena. La sua voce ferma il battito del cuore e poi ti defibrilla nell'altalena d'emozioni di un viaggio tra le stelle. Rainbows scivola leggera tra i colori che ispira, si sentono profumi di verde, di blu e di viola. Odori di rosso, di giallo e d'arancio. L'inizio solo voce di Nero all'Orizzonte ci spinge nella tempesta emozionale di un pezzo di una rotondità quasi imbarazzante. La maniera con cui Cecilia amalgama la sua voce a tutto il resto è da brividi. E per tutto il resto non intendo soltanto gli altri strumenti, ma proprio tutto il resto, dallo stomaco fino all'ultimo visibile orizzonte di chi ascolta. Ora devo ringraziare Cecilia per il regalo che fa ad un vecchio rockettaro come me. Il pezzo che segue è infatti un omaggio ai Doors e alla loro Hello, I Love You qui rivista in chiave dark e sicuramente molto dark è il video che potete vedere qui...


Grazie Ceci! Non poteva mancare un omaggio a Biork, di cui Cecilia potrebbe essere la sorella italiana, o almeno la cugina. Con Jòga ci regala un'altra piccola perla coadiuvata... ma meglio dirlo con le sue parole:« L'album contiene anche una particolare versione di "Jòga" di Bjork, da me arrangiata per coro e realizzata con i due cori che dirigo, il Vocal Ensemble di Campagnano di Roma e il laboratorio Vocale Moderno della Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia, riuniti per questa occasione». Tra i Vari gruppi con cui Cecilia ha collaborato e collabora ci sono gli Hàndala, storico gruppo italo-palestinese, con il quale ha inciso 3 dischi, cantando in tre lingue (italiano, inglese, arabo) e con loro ha inciso Aem, qui riproposta in versione live accompagnata appunto dagli Hàndala. Un pezzo che profuma di spezie e di mistero. Ora la title track. Da quando ho imparato "title track", ogni volta non vedo l'ora di usar... scusate, sto divagando. Bluviola appunto. Un pezzo che potrebbe essere la summa dell'album. Ne racchiude infatti un po' tutti i principi. Dalle sonorità ricercate, alle atmosfere dark e new wave, con una strizzatina d'occhio al folk, fino alla luce vocale di Cecilia. Wing of a Butterfly possiede anch'essa la naturale propensione all'infinito tipica di tutto l'album. Spariscono i confini e la linea d'orizzonte non è più visibile, come guardare il mare, là dove si confonde col cielo. Fine. Siamo alla fine. Vento è l'ultimo pezzo di un album maledettamente intenso. Un congedo intenso e poetico, come tutto l'album. "Carne e sangue, sono viva, porto spine come rosa, sono pure cristallina come l'acqua" canta Cecilia e con queste parole fa un perfetto Bignami della sua musica, della sua voce. Bluviola di Cecilia Amici è un disco bello, passionale, poetico, le cui atmosfere vestono a pennello le sensazioni che viviamo nella nostra vita. E poi c'è la voce, la voce di Cecilia, che solo il pensiero di provare a definire mi fa sentire un povero idiota. è come quando si cerca di descrivere qualcosa ma non è mai abbastanza. Non ci sono abbastanza aggettivi, né abbastanza avverbi, né abbastanza sostantivi, particelle, locuzioni, preposizioni. Ci posso provare, ma non è abbastanza. La voce con cui canta Cecilia, lei, solo lei è abbastanza.


Track list:
01 – Cornucopia
02 – Starship
03 – Rainbows
04 – Nero all'orizzonte
05 – Hello, I love you
06 – Jòga
07 – Aem
08 – Bluviola
09 – Wings of a butterfly
10 – Vento

BLUVIOLA
CD & digital download
TIDE Records 2017

Prodotto da David Petrosino
Registrato, missato e masterizzato presso gli studi della Tide Records da
Raimondo Mosci e David Petrosino
Design copertina ed artwork di Terrence Briscoe




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