martedì 18 giugno 2019

Gianni Venturi – Mantra informatico, di Alberto Sgarlato


Gianni Venturi – Mantra informatico
(2018)
Di Alberto Sgarlato

Articolo già pubblicato su MAT2020 di febbraio 2019

Chi scrive questa recensione era rimasto molto positivamente impressionato dalla prestazione live degli Altare Thotemico durante il festival “Pro.G Liguria” svoltosi a La Spezia diversi anni fa. In quella circostanza la band aveva offerto una proposta di rock progressivo drasticamente virata verso il jazz-rock, con un frontman presente dal punto di vista scenico e potente da quello vocale. Difficile, in quel momento, non fare il paragone con il “Maestro della voce” Demetrio Stratos.

Quel frontman era Gianni Venturi, che con questo “Mantra informatico” prosegue il cammino già intrapreso nel portare avanti l’opera stratosiana, seppur in modo completamente diverso nella forma e nei risultati, eppure al tempo stesso simile nel concetto basico di spingere la voce oltre le umane possibilità.

Potremmo forse definire questo “Mantra informatico” come un album di musica elettronica, se non fosse che tutte le sonorità, i “pads”, cioè i tappeti che costituiscono l’armonia, i “loop” ritmici, gli arpeggiatori, sono in realtà interamente prodotto… Della voce! Esatto: qua e là Venturi si “aiuta” soltanto facendosi accompagnare da un bassista, un sax e la drum-machine, ma la stragrande maggioranza dei suoni del disco è frutto di voci: voci trattate elettronicamente, voci filtrate attraverso effetti, voci tagliuzzate e incollate con l’ausilio dell’informatica, voci manipolate in ogni modo possibile. Il risultato è spiazzante e imprevedibile: si passa dal dark, al prog, alla new-wave, allo space rock, perfettamente amalgamati in un miscuglio di suoni sempre diversi.

Gianni Venturi non sperimenta soltanto con la voce, ma anche con le liriche: i testi descrivono una sorta di “desolazione post-industriale” e vengono talvolta cantati, talvolta declamati, nei modi più svariati, spezzettandone le metriche, scandendone le parole, urlando o sussurrando in base alle dinamiche del brano.

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