martedì 14 gennaio 2020

Melting Clock & La Morte Viene Dallo Spazio live: commento di Andrea Zappaterra

Black Widow - Progressive Night
Melting Clock & La Morte Viene Dallo Spazio
La Claque-11 gennaio 2020
Di Andrea Zappaterra

Metti una serata dedicata alla musica Prog e subito pensi alla solita celebrazione della musica del passato, di anni mitizzati da gruppi storici. Invece l’evento a cui ho assistito sabato 11 gennaio a La Claque ha portato una ventata piacevolissima di musica nuova, inedita (a parte un brano dedicato ai King Crimson), una sorprendente scoperta di un gruppo genovese, i Melting Clock, al loro primo LP che lascia letteralmente a bocca aperta!

Destinazioniil titolo di questo loro lavoro eseguito nell’occasione interamente, dalla prima all’ultima canzone, in un susseguirsi di emozioni sonore, un crescendo di piacevolezza fino alla loro personale esecuzione di InThe court of Krimson King, eseguito magistralmente, che ha portato al massimo il gradimento del pubblico numerosissimo.

La musica dei Melting Clock è viva più che mai, accattivante, con controtempi mozzafiato, sonorità progressive inframezzate da svisate rock, esuberante e trascinante, con la voce stupenda, quasi lirica, della frontwoman Emanuela Vedana, che porta sicuramente un valore aggiunto all’espressione strumentale.
Purezza di suono e ritmica fanno la differenza, e l’insieme che ne deriva è armonia, equilibrata espressività.



Ottima la prestazione dei due chitarristi Simone Caffè e Stefano Amadei, precisa e costante la ritmica del bassista Alessandro Bosca e del batterista Francesco Fiorito, indispensabili le sonorità di Sandro Amadei alle tastiere e voce, prezioso l’apporto di Fabrizio Salvini al flauto e percussioni e di Stefano Cabrera al violoncello.

Elenco tracce eseguite nell’ordine:

Caleidoscopio, Banalmente, Vetro, Strade Affollate, L'Occhio Dello Sciacallo, Antares, Sono Luce, Quello Che Rimane..., e infine il brano che da il titolo Destinazioni, oltre alla splendida esecuzione del tributo ai King Crimson  In The court of Krimson King.
Basso: Alessandro Bosca, batteria: Francesco Fiorito, ospite al flauto traverso: Fabrizio Salvini (tracks 6), ospite alle percussioni Fabrizio Salvini (tracks: 3, 6), ospite al violoncello Stefano Cabrera (tracks: 5, 6), chitarre: Simone Caffè, chitarra e Bouzouki: Stefano Amadei, tastiere e voce:  Sandro Amadei, voce: Emanuela Vedana.


Il secondo gruppo della serata, La Morte Viene Dallo Spazio, è un gruppo milanese rock psichedelico, Space Ritual, Psychedelia, Kraut Rock, Dark Ambient, Space Rock, Drone, Doom, Sci-fi Movies, di sicuro impatto visivo che si esibisce dietro una spessa cortina fumogena dalla quale emergono come creature aliene quattro figure in penombra, con il batterista dietro che rimane quasi totalmente nell’oscurità.

Il loro impatto sonoro è costituito prevalentemente da sintetizzatori con tempi dilatati, un basso che produce un ritmo esasperato con giri frenetici e velocissimi, strumenti innovativi come synth/moog/theremin e un’atmosfera quasi horror che comunque costituisce un bell’effetto scenico.


La musica, forse più riservata agli amanti del genere, comunque coinvolge, soprattutto per l’alchimia elettronica più che per l’innovazione musicale, ma lascia piacevolmente bendisposto il pubblico in sala che accenna anche a qualche movimento di danza.
Il grande uso del Theremin, strumento monocorde che poco si presta a variazioni tonali, limita un po’ le potenzialità musicali del gruppo, mentre un grande lavoro viene fatto dalla base ritmica (dalla bassista soprattutto). Infine, un Sitar elettronico riporta nell’ultimo brano alcune sonorità orientali, dove la musica torna un po’ protagonista.

Sky over Giza, Zombie of the Stratosphere, Sigu Tolo, Fever i brani eseguiti del loro primo album Sky over Giza.


Come sempre grazie alla Black Widow e a La Claque.
                                                                                                   

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