Black Widow - Progressive
Night
Melting Clock
& La Morte Viene Dallo Spazio
La Claque-11
gennaio 2020
Di Andrea
Zappaterra
Metti una serata dedicata alla musica Prog e subito pensi alla solita
celebrazione della musica del passato, di anni mitizzati da gruppi storici.
Invece l’evento a cui ho assistito sabato 11 gennaio a La Claque ha portato una ventata
piacevolissima di musica nuova, inedita (a parte un brano dedicato ai King Crimson),
una sorprendente scoperta di un gruppo genovese, i Melting Clock, al
loro primo LP che lascia letteralmente a bocca aperta!
“Destinazioni” il titolo di questo
loro lavoro eseguito nell’occasione interamente, dalla prima all’ultima canzone,
in un susseguirsi di emozioni sonore, un crescendo di piacevolezza fino alla
loro personale esecuzione di InThe court of Krimson King, eseguito magistralmente, che ha portato al massimo il
gradimento del pubblico numerosissimo.
La musica dei Melting Clock è viva più che mai,
accattivante, con controtempi mozzafiato, sonorità progressive inframezzate da
svisate rock, esuberante e trascinante, con la voce stupenda, quasi lirica,
della frontwoman Emanuela Vedana, che porta sicuramente un valore
aggiunto all’espressione strumentale.
Purezza di suono e ritmica fanno la differenza, e l’insieme
che ne deriva è armonia, equilibrata espressività.
Ottima la prestazione dei due chitarristi Simone Caffè
e Stefano Amadei, precisa e costante la ritmica del bassista Alessandro
Bosca e del batterista Francesco Fiorito, indispensabili le sonorità
di Sandro Amadei alle tastiere e voce, prezioso l’apporto di Fabrizio
Salvini al flauto e percussioni e di Stefano Cabrera al violoncello.
Elenco tracce
eseguite nell’ordine:
Caleidoscopio, Banalmente, Vetro, Strade Affollate,
L'Occhio Dello Sciacallo, Antares, Sono Luce, Quello Che
Rimane..., e infine il brano
che da il titolo Destinazioni, oltre alla splendida esecuzione del
tributo ai King Crimson In The court of
Krimson King.
Basso: Alessandro Bosca, batteria: Francesco Fiorito, ospite al flauto
traverso: Fabrizio Salvini (tracks 6),
ospite alle percussioni Fabrizio Salvini (tracks: 3, 6),
ospite al violoncello Stefano Cabrera (tracks: 5, 6), chitarre: Simone Caffè, chitarra e Bouzouki:
Stefano Amadei, tastiere e voce: Sandro Amadei, voce: Emanuela Vedana.
Il secondo gruppo della
serata, La Morte Viene Dallo Spazio, è un gruppo milanese rock psichedelico, Space Ritual, Psychedelia, Kraut
Rock, Dark Ambient, Space Rock, Drone, Doom, Sci-fi Movies, di sicuro impatto visivo che si
esibisce dietro una spessa cortina fumogena dalla quale emergono come creature
aliene quattro figure in penombra, con il batterista dietro che rimane quasi
totalmente nell’oscurità.
Il loro impatto sonoro
è costituito prevalentemente da sintetizzatori con tempi dilatati, un basso che
produce un ritmo esasperato con giri frenetici e velocissimi, strumenti
innovativi come synth/moog/theremin
e un’atmosfera quasi horror che comunque
costituisce un bell’effetto scenico.
La musica, forse più
riservata agli amanti del genere, comunque coinvolge, soprattutto per
l’alchimia elettronica più che per l’innovazione musicale, ma lascia
piacevolmente bendisposto il pubblico in sala che accenna anche a qualche
movimento di danza.
Il grande uso del Theremin, strumento monocorde che poco si
presta a variazioni tonali, limita un po’ le potenzialità musicali del gruppo,
mentre un grande lavoro viene fatto dalla base ritmica (dalla bassista
soprattutto). Infine, un Sitar elettronico riporta
nell’ultimo brano alcune sonorità orientali, dove la musica torna un po’
protagonista.
Sky over Giza, Zombie of the Stratosphere, Sigu Tolo, Fever i brani eseguiti del loro primo album Sky over
Giza.
Come sempre grazie alla Black Widow e a La
Claque.
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