«Esprime la nostra
urgenza espressiva, sino ad allora compressa per mancanza di occasioni. In volo
è il manifesto concettuale della nostra ricerca artistica, sia per i testi che
per la musica. C’è dentro la melodia, l’Hammond C3, l’utilizzo di un italiano più
arcaico, dissonante con lo slang quotidiano, per creare un corto circuito con
il linguaggio musicale del momento. RIP è la nostra immagine antimilitarista.
Il giardino del mago è la suite che avevo dentro per esprimere pienamente il
gruppo: preferisco ascoltarla che spiegarla».
(Vittorio Nocenzi)
Come diceva
giustamente la pubblicità del 3 maggio 1972 "Le parole non bastano,
bisogna ascoltarlo....”.
Questo era lo slogan
per l'uscita del primo album del Banco del Mutuo Soccorso, il famoso
"Salvadanaio", capolavoro del prog rock mondiale
Wazza
Agli inizi del 1972 la
band pubblica per la Ricordi il primo disco, omonimo, "Banco del Mutuo Soccorso", destinato a
diventare una pietra miliare nella nascente scena italiana del rock. L'album
contiene brani di grande impatto e notevole lirismo dove i testi di Francesco
Di Giacomo si sposano alla perfezione con le composizioni di Vittorio Nocenzi.
In particolare
"R.I.P. (Requisecant In Pace)", "Il Giardino del Mago" e
"Metamorfosi" sono brani di struggente bellezza che rimarranno
impressi nella mente degli appassionati per la loro grande poesia, per la loro
alternanza di umori, di sfumature, di momenti di pieno strumentale a cui fanno
seguito frasi appena sussurrate.
È un'opera prima
incredibilmente matura, che la dice lunga su quello che sarà il percorso
artistico futuro della formazione. Di grande impatto è anche l'artwork, con una
copertina a forma di salvadanaio, ed una fessura (quella utilizzata per
introdurre il denaro) da cui può essere estratta una striscia di cartoncino su
cui sono stampate le foto dei componenti del gruppo. Una vera rarità per i
collezionisti.
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