mercoledì 6 maggio 2020

L'anniversario di "Transiberiana"


Dopo la presentazione ufficiale presso la Sony di Milano - il 7 maggio 2019 - usciva il 10 maggio in tutto il mondo "Transiberiana", il lavoro che rimetteva "la chiesa al centro villaggio", ricollocando il Banco del Mutuo Soccorso nel posto che meritava, nelle "nomination" Prog Award come uno dei migliori album progressive mondiali del 2019.

Sono ancora disponibili:
CD Mediabook -
2LP + CD -
(vedi foto e dettagli)
t-shirt (Classica o Transiberiana)
Si possono richiedere a me (aldo.wazza@tim.it)
oppure alla mail banco.musicclub@libero.it

Wazza 

 Milano conferenza stampa, con Vittorio Nocenzi, Filippo Marcheggiani, Tony D'Alessio e Guido Bellachiaoma, tra il pubblico di "nuca" Emilio, Gemma, Gianluca, Massimo, Peppino... e Wazza



Di nuovo buone notizie

Le buone notizie sono due: la prima è che il Banco Del Mutuo Soccorso torna con un nuovo album a ben venticinque anni dall’ultimo lavoro in studio (Il 13, 1994), la seconda è che il Banco Del Mutuo Soccorso torna con un nuovo album, Transiberiana, realmente bellissimo, cosa per nulla scontata, specie quando si parla di formazioni che si pensa abbiano dato il meglio nel magico decennio dei ’70. Errore madornale quando si parla di BMS, la band ha sempre dimostrato di sapersi re-inventare con classe e, col senno di poi, meglio una lunghissima aspettativa che buttare fuori dischi poco ispirati e senza senso.

Rodolfo e Francesco

In mezzo a tutta questa attesa la band in realtà non si è mai fermata tra concerti e pubblicazioni commemorative, ciò che però ha maggiormente segnato la sua esistenza sono stati due terribili lutti; quello del chitarrista Rodolfo Maltese, una delle menti musicali più raffinate dell’Italia sonora, con il suo gusto sopraffino nelle cesellature chitarristiche, e quello del cantante Francesco Di Giacomo. Quest’ultimo era da sempre ben più che la particolarissima voce del Banco, ne è stato il volto filosofico, umano, tenace e intelligente con le sue liriche mai banali, ancora oggi moderne e pregnanti, un personaggio a tutto tondo, un’icona della nostra cultura.



Un’idea che non puoi fermare

La scomparsa di due uomini di questa caratura, unita ad alcuni problemi di salute di Vittorio Nocenzi, avrebbero minato l’esistenza di qualsiasi formazione ma Vittorio lo ripete sempre, il Banco è un’idea che non puoi fermare, seguendo tale assunto ha fatto quindi l’impossibile per tenere in piedi la struttura che si ora regge sulle sue imponenti mani e sui volti di una formazione quasi del tutto rinnovata, con il solo Filippo Marchegiani (chitarra solista) a rappresentare il trait d’union tra il Banco degli ultimi vent’anni e quello futuro. Gli altri bravissimi strumentisti sono Nicola Di Già (chitarra ritmica), Marco Capozi (basso) e Fabio Moresco (batteria). Restava il dubbio sul cantante, la maggiore responsabilità di tutti nel sostituire l’insostituibile Di Giacomo. La scelta è caduta su Tony D’Alessio, a lui il compito di non fare rimpiangere l’ugola e i messaggi di Francesco, prova che sembrava impossibile ma che fortunatamente il buon D’Alessio supera brillantemente inserendo una sua precisa personalità che porta aria nuova a un progetto che se doveva andare avanti necessitava di tutte le pedine al posto giusto, non era ammesso errore.

 Una sfida vinta

Dopo l’ascolto del nuovo album si può affermare senza smentita che Vittorio Nocenzi ha vinto la sfida: Transiberiana è un disco che guarda al futuro (come sempre ha fatto la musica del Banco) con piedi ben piantati nel glorioso passato. Un passato che riesce a rivivere in maniera fresca, senza stucchevolezze o rimandi fuori luogo. Tutto è calibrato, a cominciare dai suoni di tastiere, un mix di modernità e vintage di grande classe. Se si dovesse fare un paragone Transiberiana può avvicinarsi a certe partiture di Come In Un’ultima Cena, l’album che nel 1976 si poneva come snodo tra le grandi suite del quadriennio precedente e la formula più concisa che darà vita a opere come Canto Di Primavera.

In Transiberiana la sensazione di sintesi è palpabile, ma oggi il Banco non ha più bisogno di dimostrare di sapere scrivere canzoni pop, come era stato obbligato a fare alle fine degli anni Settanta, oggi la formazione si può permettere di comporre brani di non eccessivo minutaggio (la più lunga, Il Grande Bianco, dura 6:33, ma il disco è un concept quindi il tutto può anche essere visto come un’unica lunga suite) ma al contempo ricchissimi di sorprese. Nocenzi ha imparato a condensare le idee senza però perdere un grammo di inventiva, dimostrando di essere sempre il grande strumentista che tutti ricordano. Le sue evoluzioni sulle tastiere ce lo restituiscono fresco come una rosa, con le dita che corrono veloci in incastri ritmici e melodici, atmosfere ora ariose, ora drammatiche, cambi di ritmo e invenzioni di vario genere ben spalleggiate da tutta la band.


La vita in un concept

Le composizioni sono opera di Vittorio Nocenzi insieme al figlio Michelangelo, i testi sono stati scritti dallo stesso Vittorio insieme a Palo Logli. La Transiberiana del disco diventa secondo Vittorio, metafora del viaggio della vita; difficoltà, sogni, speranze, aspettative, stupori, meraviglie. “E poi la Siberia è una terra estrema” – ha dichiarato Nocenzi a Rockol.it - “Anche questa è una metafora per i tempi estremi che viviamo, sul baratro della catastrofe ambientale e con la globalizzazione che annienta la centralità della conoscenza. Questo è un concept contro il degrado del vivere contemporaneo dominato da ignoranti presuntuosi e fanatici integralisti. Credo che ogni arista debba offrire una tensione etica”.

Prog senza frontiere

Transiberiana è un grande disco di progressive rock che, come tutte le grandi opere, ha bisogno di ascolti approfonditi ma al tempo stesso cattura l’attenzione sin dalle prime note. Nonostante tutte le avversità che hanno minato la vita della band questa dimostra ancora una volta di che caratura sia fatta l’idea del Banco Del Mutuo Soccorso, come sia possibile concepire nel 2019 un disco progressive nella filosofia, un’eccellente mistura di antico e moderno che non rifà il verso al genere ma ce lo restituisce in tutta la sua autenticità.

Transiberiana esce per l’etichetta tedesca Inside Out, con distribuzione Sony. Disponibile in CD mediabook e doppio LP in edizione limitata con libretto di 44 pagine + CD + digitale. I libretti

FABIO ZUFFANTI

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