Dopo la presentazione
ufficiale presso la Sony di Milano - il 7 maggio 2019 - usciva il 10 maggio
in tutto il mondo "Transiberiana",
il lavoro che rimetteva "la chiesa al centro villaggio", ricollocando
il Banco del Mutuo Soccorso nel posto che meritava, nelle "nomination"
Prog Award come uno dei migliori album progressive mondiali del 2019.
Sono ancora
disponibili:
CD Mediabook
-
2LP + CD -
(vedi foto e
dettagli)
t-shirt
(Classica o Transiberiana)
Si possono
richiedere a me (aldo.wazza@tim.it)
oppure alla
mail banco.musicclub@libero.it
Wazza
Di nuovo buone
notizie
Le buone notizie sono
due: la prima è che il Banco Del Mutuo Soccorso torna con un nuovo album a ben
venticinque anni dall’ultimo lavoro in studio (Il 13, 1994), la seconda è che
il Banco Del Mutuo Soccorso torna con un nuovo album, Transiberiana, realmente
bellissimo, cosa per nulla scontata, specie quando si parla di formazioni che
si pensa abbiano dato il meglio nel magico decennio dei ’70. Errore madornale
quando si parla di BMS, la band ha sempre dimostrato di sapersi re-inventare
con classe e, col senno di poi, meglio una lunghissima aspettativa che buttare
fuori dischi poco ispirati e senza senso.
Rodolfo e Francesco
In mezzo a tutta
questa attesa la band in realtà non si è mai fermata tra concerti e
pubblicazioni commemorative, ciò che però ha maggiormente segnato la sua
esistenza sono stati due terribili lutti; quello del chitarrista Rodolfo
Maltese, una delle menti musicali più raffinate dell’Italia sonora, con il suo
gusto sopraffino nelle cesellature chitarristiche, e quello del cantante
Francesco Di Giacomo. Quest’ultimo era da sempre ben più che la
particolarissima voce del Banco, ne è stato il volto filosofico, umano, tenace
e intelligente con le sue liriche mai banali, ancora oggi moderne e pregnanti,
un personaggio a tutto tondo, un’icona della nostra cultura.
Un’idea che non puoi fermare
La scomparsa di due
uomini di questa caratura, unita ad alcuni problemi di salute di Vittorio
Nocenzi, avrebbero minato l’esistenza di qualsiasi formazione ma Vittorio lo
ripete sempre, il Banco è un’idea che non puoi fermare, seguendo tale assunto
ha fatto quindi l’impossibile per tenere in piedi la struttura che si ora regge
sulle sue imponenti mani e sui volti di una formazione quasi del tutto
rinnovata, con il solo Filippo Marchegiani (chitarra solista) a rappresentare
il trait d’union tra il Banco degli ultimi vent’anni e quello futuro. Gli altri
bravissimi strumentisti sono Nicola Di Già (chitarra ritmica), Marco Capozi
(basso) e Fabio Moresco (batteria). Restava il dubbio sul cantante, la maggiore
responsabilità di tutti nel sostituire l’insostituibile Di Giacomo. La scelta è
caduta su Tony D’Alessio, a lui il compito di non fare rimpiangere l’ugola e i
messaggi di Francesco, prova che sembrava impossibile ma che fortunatamente il
buon D’Alessio supera brillantemente inserendo una sua precisa personalità che
porta aria nuova a un progetto che se doveva andare avanti necessitava di tutte
le pedine al posto giusto, non era ammesso errore.
Dopo l’ascolto del
nuovo album si può affermare senza smentita che Vittorio Nocenzi ha vinto la
sfida: Transiberiana è un disco che guarda al futuro (come sempre ha fatto la
musica del Banco) con piedi ben piantati nel glorioso passato. Un passato che
riesce a rivivere in maniera fresca, senza stucchevolezze o rimandi fuori
luogo. Tutto è calibrato, a cominciare dai suoni di tastiere, un mix di
modernità e vintage di grande classe. Se si dovesse fare un paragone
Transiberiana può avvicinarsi a certe partiture di Come In Un’ultima Cena,
l’album che nel 1976 si poneva come snodo tra le grandi suite del quadriennio
precedente e la formula più concisa che darà vita a opere come Canto Di
Primavera.
In Transiberiana la
sensazione di sintesi è palpabile, ma oggi il Banco non ha più bisogno di
dimostrare di sapere scrivere canzoni pop, come era stato obbligato a fare alle
fine degli anni Settanta, oggi la formazione si può permettere di comporre
brani di non eccessivo minutaggio (la più lunga, Il Grande Bianco, dura 6:33,
ma il disco è un concept quindi il tutto può anche essere visto come un’unica
lunga suite) ma al contempo ricchissimi di sorprese. Nocenzi ha imparato a
condensare le idee senza però perdere un grammo di inventiva, dimostrando di
essere sempre il grande strumentista che tutti ricordano. Le sue evoluzioni
sulle tastiere ce lo restituiscono fresco come una rosa, con le dita che
corrono veloci in incastri ritmici e melodici, atmosfere ora ariose, ora
drammatiche, cambi di ritmo e invenzioni di vario genere ben spalleggiate da
tutta la band.
La vita in un concept
Le composizioni sono
opera di Vittorio Nocenzi insieme al figlio Michelangelo, i testi sono stati
scritti dallo stesso Vittorio insieme a Palo Logli. La Transiberiana del disco
diventa secondo Vittorio, metafora del viaggio della vita; difficoltà, sogni,
speranze, aspettative, stupori, meraviglie. “E poi la Siberia è una terra
estrema” – ha dichiarato Nocenzi a Rockol.it - “Anche questa è una metafora per
i tempi estremi che viviamo, sul baratro della catastrofe ambientale e con la
globalizzazione che annienta la centralità della conoscenza. Questo è un
concept contro il degrado del vivere contemporaneo dominato da ignoranti
presuntuosi e fanatici integralisti. Credo che ogni arista debba offrire una
tensione etica”.
Prog senza frontiere
Transiberiana è un
grande disco di progressive rock che, come tutte le grandi opere, ha bisogno di
ascolti approfonditi ma al tempo stesso cattura l’attenzione sin dalle prime
note. Nonostante tutte le avversità che hanno minato la vita della band questa
dimostra ancora una volta di che caratura sia fatta l’idea del Banco Del Mutuo
Soccorso, come sia possibile concepire nel 2019 un disco progressive nella
filosofia, un’eccellente mistura di antico e moderno che non rifà il verso al
genere ma ce lo restituisce in tutta la sua autenticità.
Transiberiana esce per
l’etichetta tedesca Inside Out, con distribuzione Sony. Disponibile in CD
mediabook e doppio LP in edizione limitata con libretto di 44 pagine + CD +
digitale. I libretti
FABIO ZUFFANTI
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