Gruppo: Messerschmitt
Album: Raising Hell
Genere: Heavy Metal
Casa discografica: Metal Zone Records
Anno: 2018 (reissue 2021)
COMMENTO DI FABIO ROSSI
Tracklist:
1. Raising Hell
2. Like Watching A New
Child Born
3. Glimpse Of Shame
4. Born In The Slums
Of Rome
5. Hunter Today Prey
The Next Day
6. Once Again
7. The Final Score
8. Brakeless
Line up:
Luca Loreti (Voce)
Fabrizio Appetito (Chitarra solista)
Francesco Ciancaleoni (Chitarra)
Mario Ghio (Basso)
Luca Federici (Batteria)
Il caccia vola ancora! I Messerschmitt sono una formazione capitolina
dedita all’heavy metal più viscerale formatasi nel lontano 1983 che, pur
costituendo uno dei capisaldi del genere nel nostro Paese, non è riuscita a
trovare la via del grande successo. Sui motivi che hanno impedito al metal italiano
di affermarsi al pari di quello anglosassone (non è un’esagerazione), mi sono
già espresso in occasione della recente recensione del libro Acts of Sabotage – La biografia ufficiale
di Nico Parente recitando, per quanto mi riguarda, il mea culpa; debbo però rincarare la dose perché essendo romano avrei
potuto e dovuto fare di più per i conterranei Messerschmitt. Meglio tardi che
mai! Per tale motivo sono ben contento di poter degnamente promuovere la loro fatica
discografica intitolata “Raising Hell”.
L’album, a dire il vero, era già uscito alla fine del 2018, ma l’avvento della pandemia ha consigliato di tergiversare per agevolare una più proficua promozione che altrimenti sarebbe venuta meno. Ecco il perché di questa reissue rilasciata il 15 ottobre 2021.
L’ascoltatore si ritroverà catapultato negli
anni Ottanta al cospetto di quello che i più oltranzisti definiscono true metal, apprezzandone l’elevata
qualità complessiva delle composizioni. La band mostra una certa propensione a
non voler permanere in uno stantio revaivalismo, ma fornisce prova di guardare
oltre come, peraltro, sarebbe d’uopo che ogni musicista serio faccia. Siamo al
cospetto di un heavy metal potente, genuino, scevro da compromessi e
all’insegna della tradizione; una quarantina di minuti di musica con picchi
creativi evidenti in tracce arcigne e adrenaliniche come l’intensa title track,
Glimpse Of Shame, dotata di un
eccellente refrain, e Hunter Today Prey
The Next Day, nella quale i riferimenti a mostri sacri come Iron Maiden e
Judas Priest appaiono più evidenti. Non manca il riferimento agli endemici
problemi della tanto amata e bistrattata Roma in Born In The Slums Of Rome, insomma
un prodotto che mi ha sorpreso riportandomi ai tempi in cui ero giovane e fiero
di essere metallaro in contrapposizione agli immancabili denigratori… in
effetti sono così anche ora per cui alla fin fine non è cambiato nulla (e meno
male!). Voglio fare i più sinceri complimenti a questa band nella speranza di
non attendere troppo per un nuovo LP, e all’operato del press manager, il mio
amico nonché valente scrittore Francesco Gallina, che, come al solito, dà tutto
sé stesso per la causa. Heavy Metal is the law!
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