venerdì 19 novembre 2021

Veneregrida - “C 12 - L’Umana Stirpe”, di Fabio Rossi


Veneregrida - “C 12 - L’Umana Stirpe”

Di Fabio Rossi


Fautori di un granitico groove rock con ampie escursioni nel metal, i calabresi Veneregrida hanno dimostrato con l’ultimo album “C 12 - L’Umana Stirpe” estrema coerenza con le loro idee: si sono ostinati a non voler minimamente ammorbidire il sound, prescegliendo di permanere nell’underground piuttosto che tentare la via verso la notorietà. D’altro canto, ciò avrebbe significato rinnegare sé stessi, svendersi al mercato discografico (ammesso e non concesso che esista ancora) e pur consapevoli delle enormi difficoltà in cui versa il panorama musicale italiano, già in grave crisi prima della pandemia e ora praticamente in coma, hanno prescelto di comporre ancora per amore della cultura e non per inseguire il vil denaro. Un comportamento molto zappiano che va applaudito a prescindere dai gusti musicali di chiunque.

C 12 - L’Umana Stirpe” è dominato da riff di chitarra potenti e adrenalinici sciorinati dal duo Jack – Alessandro Palumbo/ Leg – Giuseppe Gambardelli, da una sezione ritmica energica e da ritornelli accattivanti ma mai banali, elementi che contraddistinguono la direttrice artistica dei nostrani Veneregrida.

Nell’ascolto del disco si percepiscono influenze varie, quali Pantera, Korn, Fear Factory, Helmet, ma con un marchio di fabbrica autonomo; niente mere scopiazzature, dunque, e voglia di esprimersi ricercando sempre una propria identità.

I nove brani sembrano abiti cuciti apposta per essere indossati dalle liriche, cantate rigorosamente in italiano, del singer Vein - Demetrio Clafiore, che esprimono con veemenza tutta l’inquietudine e la solitudine dell’essere umano, nonché il rifiuto per questo mondo ormai in agonia. Estrapoliamone alcune:

<<Fottute merde a voi io dedico il rancore/il mio disprezzo il mio tormento il mio dolore>>, da “Corrotti e Infetti”.

<<Non è cambiato niente dall'antichità/La follia dilaga a causa di ogni credo/L'ignoranza ha il volto di ogni civiltà/La giustizia ha il volto della mia pietà>>, da “In nome degli Dei”.

<<Mi sanguina l'anima senza obbiettare, senza bisogno di dar retta al mio cuore/L'alienazione che subisce, l'alienazione che distrugge>>, da “Virus”.

<<L' illusione del presente, non ha pietà se sei soltanto un germe”>>, da “Germe”.

… insomma, avete capito l’antifona?

“Non può piovere per sempre”, nota citazione dal film “Il Corvo”, e, infatti, il nuovo disco non vuole essere espressione di un pessimismo assoluto, ma di speranza verso un futuro migliore. Il concetto è espresso chiaramente dalla band stessa “…ci ha dato la chiave per il prossimo lavoro che sarà sicuramente scritto da uomini liberi”, liberi finalmente dalla schiavitù che ci opprime da troppo tempo.

Non resta che immergervi nella musica di questo gruppo, che si propone dal 1998 e con all’attivo altre valenti pubblicazioni; vi aiuterà a veicolare la vostra rabbia verso le ingiustizie che nel nostro Paese hanno raggiunto ultimamente livelli a dir poco parossistici.

Da menzionare, per concludere, la presenza dei Veneregrida alla 33^ di Sanremo Rock - edizione 2020… almeno loro hanno proposto il rock vero e non il solito ciarpame!

 


Gruppo: Veneregrida

Genere: Groove Rock

Album: C 12 - L’Umana Stirpe

Anno: 2020

Casa discografica: NovaEra Records

 

Tracklist:

1. L'Umana Stirpe

2. Corrotti e Infetti

3. La Dittatura del Carbonio

4. Il Male che mi Creo

5. In Nome degli Dei

6. Deserto

7. Ode

8. Virus

9. Germe

 

Lineup:

Vein- Demetrio Clafiore: Lead and Backing Vocals

Kroson- Natale Scopelliti: Drums

Icon – Luca Brandi: Bass and backing vocals

Jack – Alessandro Palumbo: Guitars

Leg – Giuseppe Gambardelli: Guitars

 

 

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