Veneregrida - “C 12 - L’Umana Stirpe”
Di Fabio Rossi
Fautori di un
granitico groove rock con ampie escursioni nel metal, i calabresi Veneregrida hanno dimostrato con l’ultimo album “C 12 - L’Umana Stirpe” estrema coerenza con le
loro idee: si sono ostinati a non voler minimamente ammorbidire il sound, prescegliendo
di permanere nell’underground piuttosto che tentare la via verso la notorietà.
D’altro canto, ciò avrebbe significato rinnegare sé stessi, svendersi al mercato
discografico (ammesso e non concesso che esista ancora) e pur consapevoli delle
enormi difficoltà in cui versa il panorama musicale italiano, già in grave
crisi prima della pandemia e ora praticamente in coma, hanno prescelto di
comporre ancora per amore della cultura e non per inseguire il vil denaro. Un
comportamento molto zappiano che va applaudito a prescindere dai gusti musicali
di chiunque.
“C 12 -
L’Umana Stirpe” è dominato da riff di chitarra potenti e adrenalinici
sciorinati dal duo Jack – Alessandro
Palumbo/ Leg – Giuseppe Gambardelli, da una sezione ritmica energica e da
ritornelli accattivanti ma mai banali, elementi che contraddistinguono la
direttrice artistica dei nostrani Veneregrida.
Nell’ascolto
del disco si percepiscono influenze varie, quali Pantera, Korn, Fear Factory,
Helmet, ma con un marchio di fabbrica autonomo; niente mere scopiazzature, dunque,
e voglia di esprimersi ricercando sempre una propria identità.
I nove brani sembrano abiti cuciti apposta per essere indossati dalle liriche, cantate rigorosamente in italiano, del singer Vein - Demetrio Clafiore, che esprimono con veemenza tutta l’inquietudine e la solitudine dell’essere umano, nonché il rifiuto per questo mondo ormai in agonia. Estrapoliamone alcune:
<<Fottute merde a voi io dedico il rancore/il
mio disprezzo il mio tormento il mio dolore>>, da “Corrotti e Infetti”.
<<Non è cambiato niente dall'antichità/La follia
dilaga a causa di ogni credo/L'ignoranza ha il volto di ogni civiltà/La
giustizia ha il volto della mia pietà>>, da “In nome degli Dei”.
<<Mi sanguina l'anima senza obbiettare, senza
bisogno di dar retta al mio cuore/L'alienazione che subisce, l'alienazione che
distrugge>>, da “Virus”.
<<L' illusione del presente, non ha pietà se sei
soltanto un germe”>>, da “Germe”.
… insomma, avete capito l’antifona?
“Non può piovere per sempre”, nota citazione dal film “Il Corvo”, e, infatti, il nuovo disco non vuole essere espressione di un pessimismo assoluto, ma di speranza verso un futuro migliore. Il concetto è espresso chiaramente dalla band stessa “…ci ha dato la chiave per il prossimo lavoro che sarà sicuramente scritto da uomini liberi”, liberi finalmente dalla schiavitù che ci opprime da troppo tempo.
Non resta che
immergervi nella musica di questo gruppo, che si propone dal 1998 e con all’attivo
altre valenti pubblicazioni; vi aiuterà a veicolare la vostra rabbia verso le
ingiustizie che nel nostro Paese hanno raggiunto ultimamente livelli a dir poco
parossistici.
Da menzionare,
per concludere, la presenza dei Veneregrida alla 33^ di Sanremo Rock - edizione
2020… almeno loro hanno proposto il rock vero e non il solito ciarpame!
Gruppo: Veneregrida
Genere: Groove Rock
Album: C 12 - L’Umana Stirpe
Anno: 2020
Casa discografica: NovaEra Records
Tracklist:
1. L'Umana Stirpe
2. Corrotti e Infetti
3. La Dittatura del Carbonio
4. Il Male che mi Creo
5. In Nome degli Dei
6. Deserto
7. Ode
8. Virus
9. Germe
Lineup:
Vein- Demetrio Clafiore: Lead and Backing Vocals
Kroson- Natale Scopelliti: Drums
Icon – Luca Brandi: Bass and backing vocals
Jack – Alessandro Palumbo: Guitars
Leg – Giuseppe Gambardelli: Guitars
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