lunedì 7 febbraio 2022

The Allman Brothers Band. I ribelli del Southern Rock, di Mauro Zambellini- Commento di Fabio Rossi

 


Libro: The Allman Brothers Band. I ribelli del Southern Rock

Autore: Mauro Zambellini

Edizioni: Shake

Anno: 2021

Recensione a cura di Fabio Rossi


Mauro Zambellini

Il pregio di un saggio monografico risiede nella capacità dell’autore di mantenere il medesimo pathos narrativo dall’inizio alla fine del testo. L’impresa non è affatto semplice e, nel caso in esame, lo è ancor di più. Mauro Zambellini, nel raccontare le vicende di una delle band più famose del rock come i The Allman Brothers Band, poteva cadere nella trappola di far scemare l’attenzione del lettore subito dopo il periodo migliore del gruppo, all’indomani della pubblicazione del monumentale doppio live At Fillmore East e dell’improvvisa tragica scomparsa del leader carismatico, il leggendario Duane "Skydog" Allman. 

At Fillmore East

Mauro, invece, ha affrontato con la stessa passione, determinazione e capacità narrativa tutta la saga durata ben quarantacinque anni, dal 1969 al 2014, tra inevitabili alti e bassi, lutti improvvisi, situazioni drammatiche (scaturite sovente dall’uso smodato di alcol e droghe), cambi della line up, dischi poco riusciti e tanto altro ancora, riuscendo a non essere mai dispersivo e ad esaltarmi parimenti a come è accaduto affrontando l’epoca d’oro. Insomma, un traguardo centrato alla perfezione. 

Gregg Allman

Ciò è stato reso possibile dalla sua smisurata venerazione nei confronti degli Allman e del Southern Rock, genere musicale al quale, peraltro, ha dedicato un libro uscito nel 2001 per la Giunti Editore. Durante la lettura e proprio per il suddetto motivo ho finito, per riscoprire album inopinatamente tralasciati, come Enlightened Rogues o Hittin’ The Note, senza contare la pletora di uscite ruotanti attorno al pianeta Allman, come i lavori solisti di Gregg, la discografia dei Gov’t Mule e dei Derek Trucks. Sono un grande estimatore del periodo con Duane, al punto da collocare il talentuoso chitarrista nel podio degli assi della sei corde a fianco di Jimi Hendrix e Rory Gallagher. Mi sono emozionato per come Mauro ha descritto la fine di un’era, quando quel maledetto 29 ottobre 1971 Skydog lasciò questa terra a causa di un maledetto incidente stradale. Qualsiasi gruppo si sarebbe sciolto, ma gli Allman andarono avanti sfornando vere perle del rock’n’blues progressivo, come amo definire la loro musica, come Eat a Peach e Brothers and Sisters. 


Brothers and Sisters

Successivamente li ho un po’ tralasciati e ho sbagliato, ci voleva questo libro per redimermi Il saggio è importante perché è il primo in Italia sui The Allman Brothers Band e i complimenti vanno fatti anche alla casa editrice per l’ottimo editing e per la qualità complessiva del prodotto. Di livello la prefazione curata da Marco Denti e interessante la postfazione di Tiziano Tononi che affronta il tema dell’utilizzo di due batterie nel rock, una delle prerogative degli Allman. Unico difetto, a parer mio ovviamente, è la mancanza di un fascicolo fotografico che in un’opera del genere sarebbe stato il classico fiore all’occhiello.




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