Il Blog di MAT2020 (estensione del web magazine): Silver Nightmares

Silver Nightmares – Apocalypsis

Di Luca Paoli

Il progressive rock italiano continua a macinare dischi di gran qualità.

È la volta del primo album sulla lunga distanza per i Silver Nightmares ed il loro Apocalypsis.

Ci avevano colpito favorevolmente col loro Ep dal titolo The Wandering Angel di due anni fa per il loro rock pieno di influenze che inglobava rock progressivo, heavy metal e AOR anni ‘80.

La band si forma nel 2018 per volere di Alessio Maddaloni (batteria), Gabriele Taormina (tastiere) e Gabriele Esposito (basso) che fin da subito manifestano la voglia di scrivere materiale proprio per mettere a terra le esperienze musicali dei musicisti.

Da queste composizioni vengono appunto scelti i brani che comporranno l’Ep del 2020.

Bene, oggi siamo a commentare “Apocalypsis”, il vero esordio della band che ho avuto il piacere di ascoltare in anteprima.

La storia, qui raccontata, riguarda di un viaggio basato su alcune delle principali vicende che hanno visto protagonista l'uomo e la sua storia, interrogandosi sulla "resa dei conti".

La band attualmente è composta da Gabriele Esposito (basso), Alessio Maddaloni (batteria) e Gabriele Taormina (tastiere), dal vocalist Michele Vitrano, dai chitarristi Mimmo Garofalo ed Emanuele Lo Giudice e, nel disco, da alcuni guests.

Il disco presenta un riuscitissimo mix di rock con importanti aperture melodiche e diversi cambi di ritmo ed umori che lo inseriscono di diritto nella famiglia del rock progressivo.

Il brano “Saphiens”, che apre il disco, ci trascina subito dentro al sound della band con grande uso di tastiere e con la voce di Michele Vitrano molto convincente.

Segue “Nefertiti” col suo inizio marziale dettato dai riff di chitarra e tastiere per poi evolversi in una ballata ma dai vari umori.

Inizio molto suggestivo ed africaneggiante per “Etemenanki” che ricorda molto gli Who delle opere rock. Molto bella la parte finale con un ottimo assolo di chitarra che si alterna al moog.

Hard rock molto anni ‘80 per la successiva “Sea Of Sikelia“, brano dal gran tiro ed ottimamente eseguito.

I toni si placano con la successiva “Scorns Of Time“, stupenda ballata molto floydiana che farà la felicità dei tanti amanti della band inglese.

Un tuffo negli anni ‘70 lo facciamo con “Wizards, Witches and Sorcerers”, brano di notevole impatto acustico ricamato dal bel flauto di Giulio Maddaloni. Un pezzo davvero intrigante.

Puro rock progressivo per “The Awakening”, dove, tra tastiere e chitarre spunta un gran bel piano.

La tromba di Andrea Abram Galli protagonista in “8”, traccia molto anni Novanta dal ritmo ben presente e deciso.

“The Blue Light Of A Star” è il brano preferito da chi scrive. Qui troviamo tutto il mondo musicale dei Silver Nightmares … epicità, melodia e grande performance vocale.

Molto epica nel suo incedere metal la penultima traccia del lavoro “The Weird Black Cross”, dove si racconta che la guerra non ha né vincitori né vinti.

Chiude l’album la pianistica ed ancora floydiana, per chi scrive, “Intangible”.

Un gran lavoro di rock che pesca dal passato ma che viene proiettato nel presente da grandi arrangiamenti e da un sound maturo e pieno d’inventiva.

Ottime le prestazioni vocali abili nell’adattarsi ai vari mood dei brani.

Se vi piace il rock, quello epico, sinfonico e con scariche metalliche scandite da grandi chitarre questo disco fa per voi e non dovete perdervelo.