mercoledì 31 luglio 2024

EL&P nel luglio 1972

Emerson, Lake & Palmer article from issue 30 of Bravo Magazine published 19th July 1972

L'uscita di "Trilogy", quarto album di EL&P, nel luglio 1972, trova largo spazio nei giornali musicali.
Seguirà un lungo tour mondiale in USA e Japan…

Di tutto un Pop!
Wazza




EMERSON, LAKE and PALMER from Extra magazine aout 1972

This poster was presented at the August 1972 Keyboard magazine in japan.
From playing style of Keith, I think this was illusion concert at Koshien Stadium in Osaka, EL & P first visit because of canceled in the riot on the way

1972 Emerson Lake & Palmer in Japan during a driving rain storm.
Take note of the Polypropylene sheeting to cover the stage

Il compleanno di Tiziano Ricci


Compie gli anni oggi, 31 luglio, Tiziano Ricci, bassista violoncellista, dal 1988 al 2015 motore ritmico del Banco Del Mutuo Soccorso.

Diplomato al conservatorio di Perugia, inizia giovanissimo in vari gruppi locali; nel 1977 con il suo gruppo i "Bingo", apre il concerto dei Gentle Giant all'Altro Mondo di Rimini.

Il "professore", oltre al Banco, ha collaborato anche con Umberto Bindi, Ornella Vanoni, Fabio Concato... dal 1997 è violoncellista dell'orchestra sinfonica della Repubblica di San Marino.

Happy Birthday Tiziano!

Wazza

 

Bingo fine anni '70

da sinistra Tiziano Ricci (basso e voce), Loris Giorgetti (batteria e voce), Roberto Vinciguerra (sax, clarinetto e voce), Massimo Pari (chitarra e voce), Fio Zanotti (tastiere)



martedì 30 luglio 2024

Fairport Convention nel luglio del '70

Fairport Convention, [Full House], Line Up "July 1970"… Simon Nicol, Dave Swarbrick, Richard Thompson, Dave Pegg, & Dave Mattacks


Usciva nel 
luglio del 1970 "Full House", album dei Fairport Convention, capostipiti del folk-rock d'oltremanica.

Da avere assolutamente!

Di tutto un Pop…
Wazza 

Allindomani delluscita del celebrato Liege & Lief, vera e propria pietra dangolo di tutto il folk revival inglese anni 70, la premiata ditta Fairport Convention” deve registrare due importanti defezioni, quella di Ashley Hutchings, bassista ma in primis vero e proprio ideologo della band, e soprattutto quella di Sandy Denny, forse la più grande cantante inglese del decennio. 

Il primo continuerà nella propria infaticabile opera di ricerca e riscoperta filologica delle radici della musica tradizionale inglese, dapprima fondando gli Steeleye Span, in seguito dando vita al progetto Albion Country Band”.

La seconda, desiderosa di dar maggior spazio alle proprie canzoni, intraprenderà la carriera solista; tornerà nella band cinque anni dopo per una breve e controversa réunion, poco prima della prematura e tragica scomparsa.
FAIRPORT CONVENTION 1970

Date tali premesse, ci si potrebbe aspettare un inevitabile sbandamento dellensemble, orfano di due personalità di tale calibro; nei fatti invece i membri rimanenti smentiscono tutto e tutti, dando alle stampe questo Full House” la cui musica si conferma qualitativamente su livelli vertiginosi, non avendo nulla da invidiare allillustre predecessore. Se al basso viene assoldato lottimo Dave Pegg (il quale negli anni Ottanta farà anche parte dei Jethro Tull, e che, sopravvissuto a tre decenni di travagli e continui cambi di formazione, rimane ancora ai giorni nostri il vero faro della band), tocca al chitarrista Richard Thompson e al violinista Dave Swarbrick accollarsi, oltre che il songwriting, le parti vocali. Ovviamente non reggono il confronto con la sontuosa vocalità della Denny, ma non sfigurano di certo, completandosi a vicenda ed amalgamandosi alla perfezione.

FAIRPORT CONVENTION Philadelphia Folk Festival 1970

Ne è la controprova il trascinante brano dapertura, Walk Awhile”, ancora oggi efficace cavallo di battaglia nelle esibizioni dal vivo, un brioso ed incalzante mid-tempo con il funambolico violino di Swarbrick in gran spolvero. Questultimo in grande evidenza anche nella successiva ed insolitamente dura Doctor of Physick”, azzarderei dire una sorta di hard-folk, caratterizzato dai toni particolarmente enfatici del cantato. La coppia di indiavolati strumentali Dirty Linen” e Flatback Carper” continuano la consuetudine dei traditional arranged e proseguono ed ampliano il discorso di riscoperta di danze della tradizione popolare inglese già intrapreso in "Liege & Lief"; lamalgama e laffiatamento strumentale raggiungono qui livelli a dir poco prodigiosi, con i cinque musicisti intenti a inseguirsi, intrecciarsi, alternarsi, gareggiare in virtuosismi, a tratti sembrano addirittura sfidarsi a duello, a tutto vantaggio goduria uditiva dellascoltatore. La lunga e dilatata ballata (oltre nove minuti) Sloth”, dai tratti ipnotici e quasi indolenti, traccia invece sentieri finora quasi inediti ai Fairport, rievocando atmosfere ben poco british bensì dal vago sapore west-coast americano, facendo riaffiorare alla mente qualcosina degli Eagles dei giorni migliori; inutile dire che diverrà subito anchessa un classico cavallo di battaglia dal vivo. Sir Patrick Spens”,  altro tradizionale arrangiato, una suggestiva melodia dal sapore medievale, di quelle melodie senza tempo, cantata, o meglio, raccontata con azzeccato piglio trobadorico, ha il suo punto di forza nellelegante ed efficace ricamo della chitarra elettrica di Thompson, la stessa chitarra elettrica che tanto (ingiustamente) aveva fatto inorridire i cosiddetti puristi della scena folk. Now Be Thankful”, evocativa ballata corale, chiude degnamente un album memorabile, sicuramente da annoverare tra i grandi classici del genere. Sicuramente da menzionare la recente reissue (del 2001) in versione rimasterizzata, contenente tre bonus tracks tra cui val la pena citare una ottima Bonny Bounce of Roses”, fine e suggestiva ballata ed una Now Be Thankful” in versione new stereo mix.

Fairport Convention, Record Song Book, 1970






GTR: accadeva nel luglio del 1986

Era il luglio del 1986 quando i GTR, gruppo fondato da due grandi chitarristi - Steve Hackett e Steve Howe -, pubblicano l’album di debutto e iniziano un tour in nord America ed Europa.

Oltre a Howe e Hackett i GTR comprendevano Max Bacon alla voce, Phil Spalding al basso e Jonathan Mover alla batteria.

A maggio dello stesso anno avevano rilasciato il loro album omonimo che ebbe un ottimo successo; anche il singolo estratto, “When the Heart Rules the Mind”, arrivò al 14° posto in UK.

Ma durante il tour nacquero problemi finanziari - e personali - tra i due Steve.

Il progetto doveva andare avanti con Brian May (ex Queen) al posto di Steve Howe, ma naufragò nel giro di un anno.

Di tutto un Pop…

Wazza







lunedì 29 luglio 2024

Led Zeppelin rapinati il 29 luglio del 1973



Il 29 luglio del 1973 i Led Zeppelin suonarono per la terza sera di seguito al Madison Square Garden di New York.
I filmati di questi tre concerti servirono alla realizzazione del film “The song Remains the Same”.
Ma la notizia che fece scalpore fu che nello stesso giorno la loro cassetta di sicurezza presso l’Hotel Drake fu scassinata e rapinata di 203.000 $, ma non furono rubati i passaporti, così poterono tornare a casa.
Venne accusato il tour manager, che fu poi scagionato… ma i soldi non si trovarono più!

Di tutto un Pop…
Wazza


Madison square garden backstage


Quel 29 luglio rappresentava l’ultima sera al Madison Square Garden in chiusura di un tour nord-americano fatto di 33 date.
Nella notte l'incasso venne trafugato dalla cassaforte del "Drake Hotel", il bottino era consistente, ben 203.000 dollari (da evidenziare che si era nel 1973).
La polizia inizialmente accusò il tour manager Richard Cole, colui che scoprì il furto e lo arrestò.
Successivamente venne scagionato e liberato.
Per lui una brutta avventura… finita bene!







29 luglio 1973: “Terza Rassegna di Music Contemporanea” a Civitanova nelle Marche

Nel 1973 ci furono molti “Raduni Pop”, tra i piu famosi il “Be-In” di Napoli.

Forse non tutti sanno che il 29 luglio 1973 si tenne anche la “Terza Rassegna di Music Contemporanea” a Civitanova nelle Marche, con la partecipazione di molti cantautori e complessi musicali (come si usava all’ora), con la “solita” contestazione all’avanguardista Franco Battiato, ricordato nell’aneddoto a seguire.

Di tutto un Pop

Wazza


A ricordare l’aneddoto è stato Edoardo Bennato, che ha riavvolto il nastro al concerto all'Arena Barcaccia tenutosi nel 1973. «Un pensiero per Franco, di cui ho avuto sempre grande stima, fin dalla nostra prima esperienza comune sul palco di Civitanova Marche nel 1973. Ciao Franco», queste le parole che il musicista napoletano ha voluto affidare ai suoi canali social.


Franco Battiato Civitanova 1973

I due, pressoché coetanei (nato nel 1945 Battiato, del 1946 Bennato), erano giovani rampanti che cercavano di farsi strada nel mondo della musica italiana, reduci dai precoci esordi discografici: Battiato aveva esordito l’anno prima con “Fetus”, bissato a fine anno da “Pollution”, disco che lo segnalò al grande pubblico e che raccolse gli elogi persino di Frank Zappa; Bennato invece esordiva proprio nel 1973 con “Non farti cadere le braccia”, al cui interno spicca “Un giorno credi”.


«Battiato, che era nel primo periodo sperimentale elettronico provocatore, si presentò sul palco da solo, poi chiese al pubblico se qualcuno che non aveva mai suonato uno strumento volesse provare poteva salire sul palco per accompagnarlo – ricorda più approfonditamente Antonello Pietrarossi sul suo profilo Facebook. 


Salirono in tanti e cominciò un concerto assurdo, chiaramente scoordinato, con Battiato che emetteva suoni al sintetizzatore, allora strumento avanguardistico, e il gruppo di strumentisti improvvisati che andavano ciascuno per conto suo. Era chiaramente una provocazione concettuale che stava riuscendo in pieno, data la bordata di fischi che nel frattempo si era levata tra il pubblico inviperito. Poi ciascun strumentista è stato progressivamente sostituito dal musicista ufficiale e tra il chiasso più completo, man mano si cominciò a formare un flusso musicale udibile tra lo sconcerto generale e la progressiva soddisfazione del pubblico incredulo. A quel “festival” parteciparono un sacco di musicisti allora quasi sconosciuti ai più o agli inizi: Venditti, Bennato, De Gregori, Cocciante, Banco, PFM, e tantissimi altri che ora non ricordo... ero un adolescente».




domenica 28 luglio 2024

Una "vera" festa quella andata in scena dal 20 al 29 luglio 1979

Tanto tempo fa, quando c’erano i comunisti in Italia (quelli che non mangiavano i bambini), si organizzavano le Feste Dell’Unità, vere kermesse che duravano anche 15 giorni, dove si discuteva di politica, arte, letteratura, si mangiava bene e di tutto, insomma un modo per socializzare, aggregare, confrontarsi (parole diventate obsolete con i social)

Una di queste, che ancora si ricorda bene, fu tenuta a Calcinate, paese in provincia di Bergamo dal 20 al 29 luglio 1979. Tra i vari partecipanti i Nomadi e il Banco del Mutuo Soccorso.

Di tutto un Pop…

Wazza




 

sabato 27 luglio 2024

Band on the Run: era il 27 luglio 1974 quando...



Era il 27 luglio 1974 quando l'album di Paul McCartney "Band on the run", raggiungeva il primo posto nelle classifiche USA "Billboard".
Uscito a novembre del 1973, terzo disco inciso con i Wings, all'inizio non ebbe un grande successo di vendite, ma spinto dai singoli "Jet" e "Band on the run", tra la primavera e l'estate del 1974, diventò triplo disco di platino! Praticamente un diesel!

Caratterizzato da una "special guests" copertina, oltre ai coniugi McCartney comprendeva:

Michael Parkinson (giornalista), Kenny Lynch (attore, comico e cantante), James Coburn (attore), Clement Freud (rubricista, chef, narratore, parlamentare, e pronipote di   Sigmund Freud), Christopher Lee (attore) e John Conteh (pugile originario di   Liverpool, in seguito diventato campione mondiale dei pesi leggeri).


A tutt'oggi rimane l'album più venduto da Paul McCartney, come solista.
… di tutto un Pop
Wazza






Club Tenco: accadeva il 27 luglio del 1974

Si concludeva il 27 luglio 1974 la prima edizione del “Premio Tenco Rassegna della Canzone d’Autore”, una specie di “Contro Sanremo”.

Negli diverrà uno dei più importanti riconoscimenti musicali.

Come usuale non mancarono le contestazioni.

A seguire l’elenco dei vincitori della prima edizione.

Di tutto un Pop…

Wazza


ARTISTI STRANIERI 

Léo Ferré 


PREMIO TENCO

Il Premio Tenco è il massimo riconoscimento del Club Tenco, attribuito alla carriera di artisti (soprattutto internazionali) dal comitato direttivo del Club, a differenza delle Targhe Tenco, assegnate invece da una nutrita giuria di giornalisti ai migliori dischi italiani della stagione.

I Premi Tenco possono essere assegnati ad artisti che si sono espressi particolarmente nella canzone d’autore, ovvero a personalità che hanno svolto un ruolo preminentemente come operatori culturali nello stesso ambito.


PREMIO TENCO CANTAUTORE 

Léo Ferré

Sergio Endrigo

Giorgio Gaber

Domenico Modugno

Gino Paoli

PREMIO OPERATORE CULTURALE 

Nanni Ricordi


Mauro Pelosi

Francesco Guccini al Club Tenco 1974

Roberto Vecchioni, Gianni Siviero, al centro, Amilcare Rambaldi





venerdì 26 luglio 2024

MAGIA NERA-“VLAD” - Commento di Andrea Pintelli


MAGIA NERA-“VLAD”

Di Andrea Pintelli


I Magia Nera, band spezzina attiva fin dagli anni ’60, confezionano il loro nuovo lavoro dal titolo emblematico “Vlad”. Opera interamente dedicata alla figura del tanto mitizzato nobile della Valacchia, la cui storia viene rivisitata nel libro rilasciato nel 2022 dal loro chitarrista e cantante Bruno Cencetti, tale “L’innocenza di Dracula: Apologia di un Vampiro”, le cui note introduttive ci corrono in aiuto per capirne la genesi: “Valacchia, Monti Carpazi, anno 1431. Una madre impaurita si nasconde nel castello di proprietà della famiglia, semidistrutto dall'assalto degli Ottomani. Dopo aver partorito il figlio del conte Vlad tra infiniti tormenti e privazioni, si accorge con terrore di non avere latte. In un ultimo disperato tentativo di far sopravvivere il figlio, sostenuta dal suo amore di madre, si punge un capezzolo con una lama e nutre il figlio con il suo sangue. Ma la tara che egli subisce lo costringe a una vita in cerca di una femmina da amare allo stesso modo, ossia bevendo il suo sangue. Nel momento in cui lo scorrere del sangue della sua vittima gli restituisce quell'amore infinito, lui la uccide e la storia ricomincia. Dio lo ha condannato, ma quanto di tutto questo è colpa di Vlad? Dio non interviene nelle vicende umane, ci lascia artefici del nostro destino e Vlad è artefice del suo.” Ora, sappiamo tutti che il personaggio storico realmente esistito, detto “l’Impalatore”, va tenuta separata dalla geniale inventiva vampiresca dettata da Bram Stoker, nel suo romanzo “Dracula” risalente alla fine dell’Ottocento. Giusto per rinverdire le menti: “Vlad III di Valacchia Hagyak (Sighișoara, 2 novembre 1431 – Bucarest, dicembre 1476/10 gennaio 1477) è stato un nobile, militare e politico rumeno, meglio conosciuto solo come Vlad, o con il suo nome patronimico, Drăculea (che significa figlio del drago) italianizzato in Dràcula, voivoda (principe) di Valacchia e membro della Casa dei Drăculești, un ramo collaterale della Casa di Basarab. Era figlio del precedente voivoda Vlad II Dracul, membro dell'Ordine del Drago, fondato per proteggere il cristianesimo nell'Europa orientale. Noto anche come Vlad Țepeș (in rumeno: Vlad l'Impalatore), fu per tre volte voivoda di Valacchia, rispettivamente nel 1448, dal 1456 al 1462, e infine nel 1476. Il soprannome l'Impalatore deriva dalla sua predilezione per l'impalamento dei nemici. Durante la sua vita, la sua reputazione di uomo crudele e sanguinario si diffuse in tutta Europa e, principalmente, nel Sacro Romano Impero. Vlad III è venerato come eroe popolare in Romania, così come in altre parti d'Europa, per aver protetto la popolazione rumena sia a sud sia a nord del Danubio e per la sua brutalità e il suo patronimico.”

Cencetti va oltre tutto ciò, come anzidetto, ma la domanda sorge spontanea: Vlad / Dracula, essendo stato usato e abusato nel corso degli anni tramite libri, dischi, e, soprattutto, decine e decine di film (spesso inutili), aveva bisogno di un altro scritto, coadiuvato dalla propria colonna sonora? La risposta è sì, visto che il libro fantastica sulle origini del Conte e ne fornisce una nuova immagine. Questa è la novità. I testi, racchiusi nelle canzoni del disco, prodotto e pubblicato dalla Black Widow Records (gloria sempre), sono poetici e ariosi, ottimamente incastonati in sonorità che delineano l’impeto e la follia degenerativa che avvolgeranno per sempre la vita di Țepeș. La Protogenesi (Recitativo) apre il sipario su questa nuova storia, e lo fa nella maniera più fosca e oscura possibile. Arpeggi di chitarra acustica a creare l’ambientazione, mentre la voce descrive in modo sentito l’inizio del tutto; Cencetti, con fare da attore, offre questo (appunto) recitativo e lo porta a un livello drammatico che potrà piacere, senz’altro, ai tanti fans del Conte. Si prosegue con Vlad il Condottiero, dove la forma canzone prende ora il sopravvento. Il leader si cala nella parte in maniera assolutamente notevole, con tutta la band a seguirlo con buoni risultati d’insieme. Ali nel Buio ha impostazione hard blues, con echi di Sabbathiana memoria; rocciosa e godibile, mette in primo piano, ancora una volta, la teatralità della narrazione. Buoni e ben bilanciati i suoni della strumentazione impiegata. Dolce Sentire ha matrice heavy, finalmente e in pieno stile Magia Nera; canzone dove le tastiere sono ora libere di esprimersi in tutto il loro ardore, facendolo in caloroso stile seventies, lasciando poi spazio a un gradevole assolo chitarristico. Amore di Una Notte continua in tal senso, quasi fosse una canzone sorella della precedente, anche se distinte nel risultato. In soldoni è pane per denti ben abituati alla più classica cavalcata heavy prog. Freddo Sacello, il cui inizio è O Fortuna (primo movimento di Fortuna Imperatrix Mundi), tratto da “Carmina Burana” di Carl Orff, sfocia in una traccia dai sentori folk, che nuovamente trasformano il disco in qualcosa di diverso dal solito. Nella successiva Frassino nel Cuore nulla si attenua, la recitazione è sempre più marcata e ricca di energia interiore, mentre le sonorità si dipanano fra rimarcati accenti hard e momenti medievaleggianti. Atto Finale, a mio avviso la migliore del lotto (anche se l’album è da valutarsi per interezza), racchiude tutto quanto fin qui affrontato dai Magia Nera, ossia il loro mondo. Avevo già commentato, tempo fa, il loro “Montecristo”, ma qui siamo oltre quel livello. Evoluzione e significative idee mettono le ali alla loro musica. Compratelo: non ve ne pentirete. 

 

Track list (cliccare per l'ascolto)

1)    La Protogenesi (Recitativo)

2)    Vlad il Condottiero

3)    Ali nel Buio

4)    Dolce Sentire

5)    Amore di Una Notte

6)    Freddo Sacello

7)    Frassino nel Cuore

8)    Atto Finale

 

Line Up:

Bruno Cencetti: chitarre e voce

Alfredo Peghini: basso

Alvaro Lazzini: batteria

Luca Tommasi: tastiere

 




 

Compie gli anni Pino Sinnone




Compie gli anni oggi, 26 luglio, Pino Sinnone, batterista dei "The Trip".
Nel 1972 lascia la band sostituito da Furio Chirico.
Dopo varie vicissitudini, la morte di Wegg Anderson e Joe Vescovi, anni di fermo... nel 2015 riforma i "The Trip"

Happy Birthday Pino!
Wazza

This line-up with Joe Vescovi, Pino Sinnone, Roger Peacock , Arvid Wegg Andersen and Billy Gray

LE TESTE DURE formazione 1966-1967 (con Pino Sinnone alla batteria)