sabato 12 ottobre 2024

Stani Labonia - Di Nuovo!: commento di Luca Paoli

 


Stani Labonia - Di Nuovo! (RetroRecords 2024 | distr. Audioglobe)

7 tracce | 28.55 min.

Di Luca Paoli

 

La canzone d’autore italiana continua a stupire con nuove uscite che ne marchiano a fuoco il valore e ci fanno ben sperare per il futuro.

La cosa interessante è che non sono solo i giovani ad approcciarsi a questo stile ma anche autori che negli anni 70s hanno pubblicato un disco e poi hanno fatto altro, come il cantautore Stani Labonia, e chi ha seguito il cantautorato in quegli anni non può non ricordare un disco uscito nel 1977, “Amarsi”, che vedeva coinvolti, oltre al cantautore Stani Labonia, una nutrita schiera di personaggi molto noti nel così detto Naples Power, ovvero  Enzo Avitabile, Piero Gallo, Gianni Guarracino, Jenny Sorrenti e Gaio Chiocchio.

Un disco, quello, che non vedrà per oltre quarant’anni (46 per l’esattezza) un successore, perché Labonia deciderà di dedicarsi all’insegnamento fino al 2022, anno che vede la ristampa di “Amarsi” da parte di LaMatta Records e, ancor di più, la perdita del figlio Davide, fatti che hanno acceso in lui un'irrefrenabile esigenza creativa, malgrado i profondi cambiamenti nell'industria musicale e nelle abitudini degli ascoltatori.

Stani Labonia, nato a Bolzano nel 1950 e trasferitosi a Napoli nel 1968, fu influenzato dalla scena musicale londinese degli anni '60 e si inserì negli ambienti musicali napoletani degli anni '70, collaborando con artisti come Alan Sorrenti, Pino Daniele e altri protagonisti del Naples Power.

Il nuovo lavoro, intitolato “Di Nuovo! esprime tutta la necessità espressiva dell’autore che, in sette tracce, mette a fuoco il significato dell’esistenza e della trasformazione, la presenza e l’assenza, il coraggio di spingersi oltre tra vertici emozionali e limiti affettivi, il desiderio, il ricordo e la mortalità.

Tutti sentimenti e situazioni che ognuno di noi si è trovato a vivere in vario modo ed in vari tempi e, questa cosa, rende l’opera molto contemporanea, anche se la parte strettamente musicale, molto diretta, è debitrice di certo cantautorato degli anni 70s.

Tra i brani che ho più apprezzato citerei “Canzone d’alta quota”, tributo alle origini altoatesine dell’autore e alla montagna, che rappresenta al tempo stesso una prova da superare e un luogo di profonda riflessione.

Un'altra canzone che merita attenzione è “Quel Che Resta”, brano che scava nelle riflessioni più intime, spingendosi oltre i limiti dell'amore tradizionale e delle emozioni romantiche. La canzone svela una sfera interiore più complessa, portando alla luce sentimenti nascosti e a volte inquietanti, offrendo una visione profonda e intensa dell'animo umano.

Mare Di Ghiaccio” è una canzone che esprime la durezza dell’inverno nelle relazioni, mettendo a nudo l’illusione dell’amore come via di fuga. Labonia sostiene che l'amore, lungi dall'essere liberatorio, crea vincoli. Ci affascina con la sua forza magnetica, ma alla fine ci intrappola, rivelando la sua duplice natura: seducente e soffocante allo stesso tempo.

Tutte le sette tracce presenti nel disco inducono alla riflessione di chi le ascolta, testi mai banali, che scavano in profondità l’animo umano procurando emozioni che raramente, nella musica odierna, si provano.

La parte strumentale non è mai invadente ma ben eseguita ed arrangiata così da incorniciare al meglio le parole di Labonia.

Sono trascorsi oltre 40 anni dal debutto discografico, e ciò che colpisce in “Di Nuovo!” è la capacità dell’autore di rimanere attuale e autentico. Quel lungo silenzio sembra aver permesso di raccogliere e distillare le emozioni di una vita, ora offerte a chi continua a credere nella forza della canzone d’autore.


Di nuovo!:

1 Forse

2 Canzone d’alta quota

3 Ennio al tramonto

4 Quel che resta

5 A modo mio

6 Mare di ghiaccio

7 Adieu


Francesco Albano: piano, ewi, slide guitar, chitarre

Antonio Catalano: chitarre elettriche, classiche e acustiche, programmazioni, cori

Sandro Gais: batteria

Stani Labonia: voce, tastiere, synth, piano

Davide Smiraglia: tastiere

Marco Taggiasco: piano, organetto

Francesco Vitiello: chitarre acustiche, basso, cori




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