"... la libertà, quando arriverà, avrà un vestito semplice."
(Francesco Di Giacomo)
Il 25 aprile 2012 , Banco Del Mutuo Soccorso in concerto per R/esistere.
Modena piazza XX
settembre, pomeriggio del 25 aprile 2012, il comune organizza una "festa
per tutti", per celebrare e ricordare la "festa della
liberazione".
Una piazza
"trasversale" gremita da gente di tutte le età, ex partigiani,
anziani, giovani, famiglie, extracomunitari, la voglia di partecipazione e
commemorazione si "palpa nell'aria". Prima del concerto sul palco di
alternano varie autorità del comune, della cultura modenese, la comunità
ebraica, per leggere lettere e documenti della vita quotidiana durante il
conflitto a Modena, testimonianze per ricordare anche persone che hanno dato la
vita per la libertà, di tutti e non solo per la "propria"!
Si inizia alle 18.30, strano orario per un
concerto, senza luci e fumi, il palco è illuminato da un caldo sole primaverile
e dalla presenza degli "uomini" del Banco: concerto gratuito, per la
gente, per tutti…
Prima del concerto
Francesco Di Giacomo, con il suo andare "dinoccolato", si presenta
sul palco con un grande salvadanaio di terracotta, lo posiziona davanti alla
gente, quasi all'estremità del palco, ed invita il pubblico, a metterci dentro,
un pensiero, con la parola "liberazione". Solo lui poteva avere
un'idea così forte, coinvolgente, usando quello che da sempre è il
"simbolo" del Banco.
Il gruppo è in
"stato di grazia", sarà il clima che si respira, sarà la voglia di
convertire in musica tutto quello che si ha dentro in determinate situazioni, fatto
sta che suonano veramente in modo eccezionale!
40 anni di repertorio,
di "impegno civico", vengono condensati in 2 ore di musica: "Di Terra,
Nudo, 100 mani e 100 occhi, Canto nomade per un prigioniero politico,
La conquista della posizione eretta, 750.000 anni fa l'amore, La danza dei grandi
rettili, L'evoluzione, Il Ragno, Moby
Dick, Lontano da, Rip, Traccia…", questi brani passano tra la gente, come
un vento forte che ti spettina i capelli, con la dolcezza di una carezza materna. Dopo pochi minuti, ininterrottamente
durante il concerto, la gente inizia il suo "pellegrinaggio" davanti
al salvadanaio, come fosse una reliquia, ognuno a mettere nella fessurina
pezzetti di carta con scritto il loro pensiero... fino a che non ne entrano più
.
Francesco e Vittorio,
rompono il salvadanaio ed iniziano a leggere, e diffondere, attraverso gli
altoparlanti, le bellissime testimonianze che la gente aveva scritto, molte
commoventi, di speranza, ironiche… erano diventati la voce, il megafono della
gente comune, che voleva esprimere il proprio pensiero, e loro gli hanno dato
questa possibilità, a tanti si sono "imbevuti gli occhi".
Applausi a non finire,
e richiesta unanime di bis... il tempo di riprendere "postazione", e
partono "Fino alla mia porta"
e "Non mi rompete", cantata
da tutto il pubblico, a chiudere un pomeriggio epico.
Di concerti del Banco
ne ho visti tanti, anzi di più... ma questo lo ricordo sempre con molta
commozione, orgoglioso per aver partecipato.
…per non dimenticare
WK
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