lunedì 2 maggio 2016

Delirium + Annie Barbazza live al Club il Giardino, di Marco Pessina


Delirium + Annie Barbazza live al Club il Giardino - Lugagnano (VR) 29/04/2016
di Marco Pessina

Un'altra serata riuscita, la quarta nell'ambito della rassegna della musica "colta", organizzata da qualche anno dal piccolo club di Lugagnano. Erano di scena i genovesi DELIRIUM, nome storico del progressive italiano di inizio anni '70. Prima della band ligure occorre fare un plauso alla bravissima ANNIE BARBAZZA. Giovanissima e in possesso di una gran voce, si è messa in luce di recente tanto da essere prodotta da GREG LAKE. Insieme al chitarrista-flautista LORENZO TRECARDI, ha dato vita ad un set acustico di quarantacinque minuti, deliziando la platea con una serie di brani, passando disinvoltamente attraverso la musica dei mostri sacri internazionali, JETHRO TULL, GENESIS, YES, CRIMSON e qualche altra chicca, come una composizione propria riarrangiata per l'occasione, che apparirà nel suo album di prossima uscita. Meritatissimi gli applausi finali di un buon pubblico che, anche in questa occasione, non ha fatto mancare il proprio apporto, anche numericamente! 


Il tempo di una riassettata al palco ed entra in scena la band ligure, forte di ALESSANDRO CORVAGLIA (voce, chitarra acustica e tastiere addizionali), FABIO CHIGHINI (basso e cori), MICHELE CUSATO (chitarra), ALFREDO VANDRESI (batteria), ETTORE VIGO (tastiere), unico membro tra i fondatori della band, e MARTIN GRICE (flauto e sax), inglese che nel 1972 sostituì IVANO FOSSATI.
Il concerto dei DELIRIUM si baserà sull'ultimo recentissimo lavoro in studio, L'ERA DELLA MENZOGNA - buon album con testi rigorosamente in italiano - ma anche sui pezzi che resero famosa la band in ambito nazionale, risalenti al primo periodo. Un piccolo incidente di percorso impedisce a GRICE l'uso del sax e quindi il musicista, ironicamente rammaricato, è costretto a "ripiegare" per tutto il concerto nell'uso del flauto traverso, suonato peraltro in maniera sublime.
Le nuove composizioni appaiono fresche e godibili, buona la sezione ritmica che esalta le doti virtuose di CUSATO alla sei corde. CORVAGLIA si cala bene nella parte, alla voce, alle tastiere e alla chitarra. Il sound è fluido e ben amalgamato e gli applausi arrivano copiosi da un pubblico attento e partecipe! Godibili anche i nuovi arrangiamenti che valorizzano le vecchie composizioni, che vengono alternate agli ultimi pezzi nel corso della serata. Stupendo il brano di 11 minuti, IL CASTELLO DI MAGO MERLINO, in cui si trova tutta l'essenza del prog sinfonico. Il concerto si avvia verso la conclusione, dato che abbiamo oltrepassato la mezzanotte abbondantemente, ma GRICE, prendendo in contropiede la band che stava per uscire per il classico rito del bis, intona col flauto una melodia blues che diventa quasi subito la celeberrima DOLCE ACQUA, a cui farà seguito un altro classico come JESAHEL, brano che vendette parecchio e che ebbe il suo momento di gloria al Festival di Sanremo del 1972. Il pubblico partecipa assecondando il canto dei due brani. Si conclude un'altra bella serata con il giusto tributo di applausi finale. Alla prossima.

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