mercoledì 8 febbraio 2017

Il nuovo film su Dalidà: commento di Gianni Leone


Signore e Signori, ci risiamo. Ricordate cosa scrissi in occasione dell’insipido papocchio televisivo in due parti andato in onda nel 2006, in cui un’improbabilissima e inadeguatissima Sabrina Ferilli  - pur brava in altri contesti - interpretava (si fa per dire) Dalida in un film biografico? Bene, adesso ci riprova questa tal Liza Azuelos, sconosciutissima regista la cui unica nota di rilievo - almeno finora -  è quella di essere la figlia dell’affascinante Marie Laforêt  (ve la ricordate? Io ho ancora i suoi 45 giri degli Anni ’60 nella mia collezione di dischi). E indovinate un pò chi interpreta Dalida? Dopo “estenuanti ricerche” e “ massacranti provini” (c'era da dubitarne?), la scelta alla fine è caduta su un'altrettanto sconosciutissima attrice(tta) ed ex modella italiana, tal Sveva Alviti. Dopo aver letto questa notizia, mi sono fiondato in Rete a cercare sue foto. Beh, che dire… bella è bella, seppure non in modo eclatante. Di certo il suo corpo esile e il suo seno scarno possono effettivamente evocare la fisicità di Dalida, ma il viso mi pare proprio che manchi di quelle caratteristiche straordinarie e peculiari che rendono unico e inarrivabile il volto della cantante. Non so cosa s’inventerà il truccatore, ma quel naso con la punta rotondetta e carnosetta proprio non va. Inoltre, dove sono le spigolosità degli zigomi, delle mandibole, del mento? Dov’è quel taglio della bocca, ampio fin quasi all’inverosimile? E, soprattutto, dov’è QUELLO sguardo?
Anche stavolta, il fratello di Dalida - il fatalone Orlando - ha voluto visionare, supervisionare, approvare, disapprovare, suggerire, imporre, controllare, verificare, spiegare, sindacare, per far sì che il risultato fosse “perfetto” e quanto più possibile attinente alla realtà. Vedremo. Nel film, il suo ruolo è interpretato da Riccardo Scamarcio, che spero non scadrà in una sgallettata macchietta à la Michel Serrault ne “Il Vizietto”.
Adesso tutti si dicono entusiasti del risultato: Orlando, la Alviti, la Azuelos… ovviamente fioccano pure gli immancabili e prevedibilissimi aneddoti di prassi, che raccontano di momenti di grande commozione e “magia” durante le riprese, di emozioni profonde e sconvolgenti che hanno come fagocitato la protagonista, impedendole per dei mesi perfino di vivere una sua vita autonoma (BOOM!)… Insomma, la fiera dell’ovvietà finalizzata semplicemente a pubblicizzare il “prodotto”.
Poi vedremo se stavolta la storia travolgente che Dalida ebbe con il mio amico Lucio (allora poco più che minorenne ma oramai tranquillo marito e nonno) e il conseguente aborto a cui decise di ricorrere per evitare lo “scandalo”  - evento tragico che segnerà per sempre la sua vita - verrà raccontata oppure censurata e ignorata come nel precedente e succitato pa-po/stro-cchio del 2006.
Questo film televisivo, già andato in onda in Francia e - dicono - venduto in 12 Paesi (ma non è certo una garanzia di qualità), andrà in onda su Rai Uno il prossimo 15 febbraio. Chiaramente, non me lo perderò.
Lo ammetto: sono molto prevenuto, però spero di dovermi ricredere.
A presto, quindi!
Gianni Leone
                                                                



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