Signore e Signori, ci
risiamo. Ricordate cosa scrissi in occasione dell’insipido papocchio televisivo
in due parti andato in onda nel 2006, in cui un’improbabilissima e
inadeguatissima Sabrina Ferilli - pur brava in altri contesti - interpretava
(si fa per dire) Dalida in un film biografico? Bene, adesso ci riprova questa
tal Liza Azuelos, sconosciutissima
regista la cui unica nota di rilievo - almeno finora - è quella di essere la figlia
dell’affascinante Marie Laforêt (ve la
ricordate? Io ho ancora i suoi 45 giri degli Anni ’60 nella mia collezione di
dischi). E indovinate un pò chi interpreta Dalida? Dopo “estenuanti ricerche” e
“ massacranti provini” (c'era da dubitarne?), la scelta alla fine è caduta su
un'altrettanto sconosciutissima attrice(tta) ed ex modella italiana, tal Sveva
Alviti. Dopo aver letto questa notizia, mi sono fiondato in Rete a cercare sue
foto. Beh, che dire… bella è bella, seppure non in modo eclatante. Di certo il
suo corpo esile e il suo seno scarno possono effettivamente evocare la fisicità
di Dalida, ma il viso mi pare proprio che manchi di quelle caratteristiche
straordinarie e peculiari che rendono unico e inarrivabile il volto della
cantante. Non so cosa s’inventerà il truccatore, ma quel naso con la punta
rotondetta e carnosetta proprio non va. Inoltre, dove sono le spigolosità degli
zigomi, delle mandibole, del mento? Dov’è quel taglio della bocca, ampio fin
quasi all’inverosimile? E, soprattutto, dov’è QUELLO sguardo?
Anche stavolta, il
fratello di Dalida - il fatalone Orlando - ha voluto visionare, supervisionare,
approvare, disapprovare, suggerire, imporre, controllare, verificare, spiegare,
sindacare, per far sì che il risultato fosse “perfetto” e quanto più possibile
attinente alla realtà. Vedremo. Nel film, il suo ruolo è interpretato da
Riccardo Scamarcio, che spero non scadrà in una sgallettata macchietta à la
Michel Serrault ne “Il Vizietto”.
Adesso tutti si dicono
entusiasti del risultato: Orlando, la Alviti, la Azuelos… ovviamente fioccano
pure gli immancabili e prevedibilissimi aneddoti di prassi, che raccontano di
momenti di grande commozione e “magia” durante le riprese, di emozioni profonde
e sconvolgenti che hanno come fagocitato la protagonista, impedendole per dei
mesi perfino di vivere una sua vita autonoma (BOOM!)… Insomma, la fiera
dell’ovvietà finalizzata semplicemente a pubblicizzare il “prodotto”.
Poi vedremo se
stavolta la storia travolgente che Dalida ebbe con il mio amico Lucio (allora
poco più che minorenne ma oramai tranquillo marito e nonno) e il conseguente
aborto a cui decise di ricorrere per evitare lo “scandalo” - evento tragico che segnerà per sempre la
sua vita - verrà raccontata oppure censurata e ignorata come nel precedente e
succitato pa-po/stro-cchio del 2006.
Questo film
televisivo, già andato in onda in Francia e - dicono - venduto in 12 Paesi (ma
non è certo una garanzia di qualità), andrà in onda su Rai Uno il prossimo 15
febbraio. Chiaramente, non me lo perderò.
Lo ammetto: sono molto
prevenuto, però spero di dovermi ricredere.
A presto, quindi!
Gianni Leone
Gianni Leone
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