domenica 31 dicembre 2017

Biglietto per l'Inferno.Folk live al Club Il Giardino - Lugagnano 29/12/2017, di Marco Pessina e Renzo De Grandi


Biglietto per l'Inferno.Folk live al Club Il Giardino - Lugagnano (VR) 29/12/2017
Di Marco Pessina
Reportage fotografico di Renzo De Grandi

Chiusura dei battenti del 2017 al Club Il Giardino con la band lombarda, rinata qualche anno fa, sulle ceneri di quello che fu il BIGLIETTO PER L'INFERNO della metà degli anni '70. Una situazione particolare, dove ai classici strumenti da rock band fanno da contraltare strumenti a fiato e a percussione, usati perlopiù in altri generi. Ma la notizia vera l'ha data MAURO GNECCHI, storico batterista e fondatore assieme a GIUSEPPE "PILLY" COSSA (organetto diatonico e tastiere), dicendo che quella di questa sera sarebbe stata la loro ultima performance dal vivo, almeno in queste vesti. Per l'occasione é stato messo all'asta un prezioso cofanetto della band! Quindi per il pubblico presente é stata forse l'ultima occasione per ascoltare la brava MARIOLINA SALA (voce), CARLO REDI (violino e mandolino), RENATA TOMASELLA (flauti e ocarine), RANIERI FUMAGALLI (cornamusa e ocarine), PIER PANZERI (chitarra) e ENRICO FAGNONI (basso), in queste vesti. Non sappiamo, infatti, cosa ci riserverà il futuro in fatto di sorprese. TRA L'ASSURDO E LA RAGIONE del 2009, costituiva il rifacimento dei gloriosi BIGLIETTO PER L'INFERNO e IL TEMPO DELLA SEMINA, album prodotti tra il 1974 e il 1975, il secondo uscito postumo, con i graffianti testi di CLAUDIO CANALI, allora cantante e da qualche anno frate in un eremo toscano. In un periodo, che definire critico per la musica che conta suona quasi come un eufemismo, sarebbe un vero peccato se realtà del genere dovessero definitivamente tramontare.


In una sala confortata da una buona presenza di pubblico, si sono potute ascoltare le dolci ma talvolta anche graffianti melodie, suonate con la solita grinta e precisione. La band é stata ospite ancora del Club in anni passati, anche in occasione dell'ormai conosciuto FESTIVAL PROG. In un paio d'ore di concerto si sono susseguiti tutti i più significativi brani del BIGLIETTO, come ANSIA, CONFESSIONE o IL TEMPO DELLA SEMINA, interpretati con la solita gestualità teatrale dalla bravissima SALA. Particolarmente apprezzati i brani toccanti con testi "duri", soprattutto per l'epoca in cui furono concepiti, come L'AMICO SUICIDA, LA CANZONE DEL PADRE o IL NEVARE. Al potente drumming di GNECCHI e FAGNONI, facevano da contraltare i tratti folk di TOMASELLA, FUMAGALLI , REDI e l'organetto di COSSA, con la chitarra di PANZERI spesso in primo piano. Le citazioni, i ringraziamenti e le giuste dosi di applausi si sovrapponevano via via senza soluzione di continuità in una serata che é volata via senza che ce ne accorgessimo.

Ancora una chicca per IL GIARDINO, che propone anno dopo anno tutto ciò che é possibile ascoltare di significativo in questo momento storico. Un pizzico di malinconia ha accompagnato il finale, anche se la gioia di sapersi tra amici, ha prevalso. Il discorso di GNECCHI, rincuora un tantino, perché ci dice che qualcosa ancora andrà avanti. I lunghi applausi finali ne sono la giusta testimonianza, con l'augurio di ritrovarci nel 2018 sempre più motivati! Noi ci auguriamo un VIVI, LOTTA, PENSA, magari rinnovato!


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