Biglietto per l'Inferno.Folk live al Club Il Giardino - Lugagnano
(VR) 29/12/2017
Di Marco Pessina
Reportage fotografico di Renzo De Grandi
Chiusura dei
battenti del 2017 al Club Il Giardino
con la band lombarda, rinata qualche anno fa, sulle ceneri di quello che fu il BIGLIETTO PER L'INFERNO della metà
degli anni '70. Una situazione particolare, dove ai classici strumenti da rock
band fanno da contraltare strumenti a fiato e a percussione, usati perlopiù in
altri generi. Ma la notizia vera l'ha data MAURO
GNECCHI, storico batterista e fondatore assieme a GIUSEPPE "PILLY" COSSA (organetto diatonico e tastiere),
dicendo che quella di questa sera sarebbe stata la loro ultima performance dal vivo, almeno in queste vesti. Per
l'occasione é stato messo all'asta un prezioso cofanetto della band! Quindi per
il pubblico presente é stata forse l'ultima occasione per ascoltare la brava MARIOLINA SALA (voce), CARLO REDI (violino e mandolino), RENATA TOMASELLA (flauti e ocarine), RANIERI FUMAGALLI (cornamusa e
ocarine), PIER PANZERI (chitarra) e ENRICO FAGNONI (basso), in queste
vesti. Non sappiamo, infatti, cosa ci riserverà il futuro in fatto di sorprese.
TRA L'ASSURDO E LA RAGIONE del 2009, costituiva il rifacimento dei gloriosi
BIGLIETTO PER L'INFERNO e IL TEMPO DELLA SEMINA, album prodotti tra il 1974 e
il 1975, il secondo uscito postumo, con i graffianti testi di CLAUDIO CANALI,
allora cantante e da qualche anno frate in un eremo toscano. In un periodo, che
definire critico per la musica che conta suona quasi come un eufemismo, sarebbe
un vero peccato se realtà del genere dovessero definitivamente tramontare.
In una sala
confortata da una buona presenza di pubblico, si sono potute ascoltare le dolci
ma talvolta anche graffianti melodie, suonate con la solita grinta e
precisione. La band é stata ospite ancora del Club in anni passati, anche in
occasione dell'ormai conosciuto FESTIVAL PROG. In un paio d'ore di concerto si
sono susseguiti tutti i più significativi brani del BIGLIETTO, come ANSIA,
CONFESSIONE o IL TEMPO DELLA SEMINA, interpretati con la solita gestualità
teatrale dalla bravissima SALA. Particolarmente apprezzati i brani toccanti con
testi "duri", soprattutto per l'epoca in cui furono concepiti, come
L'AMICO SUICIDA, LA CANZONE DEL PADRE o IL NEVARE. Al potente drumming di
GNECCHI e FAGNONI, facevano da contraltare i tratti folk di TOMASELLA,
FUMAGALLI , REDI e l'organetto di COSSA, con la chitarra di PANZERI spesso in
primo piano. Le citazioni, i ringraziamenti e le giuste dosi di applausi si
sovrapponevano via via senza soluzione di continuità in una serata che é volata
via senza che ce ne accorgessimo.
Ancora una chicca
per IL GIARDINO, che propone anno dopo anno tutto ciò che é possibile ascoltare
di significativo in questo momento storico. Un pizzico di malinconia ha
accompagnato il finale, anche se la gioia di sapersi tra amici, ha prevalso. Il
discorso di GNECCHI, rincuora un tantino, perché ci dice che qualcosa ancora
andrà avanti. I lunghi applausi finali ne sono la giusta testimonianza, con
l'augurio di ritrovarci nel 2018 sempre più motivati! Noi ci auguriamo un VIVI,
LOTTA, PENSA, magari rinnovato!
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