giovedì 22 marzo 2018

La Coscienza di Zeno-Live a La Claque, di Andrea Zappaterra


La Coscienza di Zeno-Live a La Claque
24 Febbraio 2018
Di Andrea Zappaterra

Mi incuriosiva ascoltare dal vivo La Coscienza di Zeno, sia perché conoscendo lavori pregressi dei singoli componente ero rimasto piacevolmente sorpreso, sia perché il caso mi aveva sempre fatto, solo, sfiorare la partecipazione ad un loro concerto.
E l’occasione è arrivata il 24 febbraio scorso, con una serata fantastica in cui i CDZ, festeggiando il proprio decennale, si esibivano insieme agli UTO (Universal Totem Orchestra) sul palco de La Claque, a Genova.
E le mie aspettative non sono andate deluse, anzi, la performance ha aumentato il mio desiderio di conoscenza della band.

Iniziano gli UTO con alcuni brani Jazz/Rock veramente straordinari, in cui la voce della cantante Ana Torres Fraile dialoga con la chitarra di Daniele Valle, con sonorità riecheggianti i favolosi Area e i Soft Machine, e con virtuosismi al pari dei sopracitati gruppi.
Alle 23.00 circa comincia la tanto attesa performance, con un palco mirabilmente illuminato dai tecnici de La Claque, uno dei pochi locali dove è ancora possibile ascoltare musica pregevole.



Entrano un pò in sordina e si comincia. Le note del pianoforte di Luca Scherani aprono il concerto, quasi inaspettatamente, con l’assolo di piano de “La Città di Dite”, e il palco si illumina di luce e colori mentre fa il suo ingresso Alessio Calandriello, voce del gruppo, che con la sua esuberante personalità intona i primi versi.
E’ incredibile come i brani di questi musicisti sembrino fuoriuscire dalla tua mente come se li avessi concepiti tu stesso: ogni controtempo e ogni accordo sono in sintonia con la concezione musicale, cosa che solo i grandi musicisti sanno fare. Per un attimo mi viene in mente quel filosofo che sosteneva che il sapere (evidentemente anche quello musicale) è dentro di noi, congenito ed inconscio, ed il compito dell’insegnante - o del musicista in questo caso - è quello di portarlo allo stato di coscienza.
Si susseguono vari brani, dai conosciuti “Acustica Felina”, “Giovane Figlia “ e “Il Giro del Cappio” sino ad alcuni brani inediti, contenuti nel prossimo disco che uscirà a breve.
Rimango ancora una volta sbalordito dalle note e dagli accordi che poco hanno da invidiare ai grandi classici del passato, sensibilità e classe da vendere. Il ritmo ben cadenziato   gestito da Andrea Orlando e Gabriele Guidi Colombi non perde un colpo, mentre la voce di Alessio, graffiante e modulata, si accompagna con la chitarra del nuovo elemento Gianluca Origone, mentre le tastiere e i sintetizzatori del grande Luca Scherani danno il tocco poetico al tutto.
Il tempo trascorre veloce, in un crescendo esaltante di piacevole sonorità, ed il pubblico li acclama giustamente.
C’è anche Stefano Agnini tra il pubblico, autore di numerosi testi e brani del gruppo, sicuramente uno dei migliori arrangiatori (mi si passi il termine anche se lui è molto di più) del panorama prog genovese.
Infine le foto di rito e la consapevolezza di aver assistito all’ottima performance di un gruppo che gode di ottima creatività, in un mondo dove diventa sempre più raro trovarla.


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