martedì 7 settembre 2021

"Acid Queens – Viaggio tra le voci femminili della musica psichedelica", di Enrico Rocci. Commento di Fabio Rossi

 


Libro: Acid Queens – Viaggio tra le voci femminili della musica psichedelica

Autore: Enrico Rocci

Casa editrice: Officina di Hank

Anno: 2021

Commento di Fabio Rossi

 

Autore di un bel saggio sui Porcupine Tree (Il culto dell’albero porcospino – Storia, sproloqui e ricordi dei Porcupine Tree – Chinaski Edizioni – 2018), lo scrittore piemontese Enrico Rocci torna alla ribalta con un corposo tomo dedicato alla fascinosa musica psichedelica. Il genere, che ha avuto il suo apice tra la metà degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta (Summer of love e Woodstock vi ricordano qualcosa?), è analizzato con dovizia di particolari prendendo in considerazione, come si evince dal titolo, formazioni che prediligevano il cantato femminile. Tale scelta ha forzatamente escluso vari gruppi, quali Grateful Dead, Pink Floyd e Ozric Tentacles (quest’ultimi, com’è noto, compongono unicamente pezzi strumentali… e che pezzi!!!), ma l’intento di Enrico era quello di dare il giusto risalto alle ammalianti ugole di personaggi mitici quali Grace Slick (Jefferson Airplane) - alla quale è stato dedicato giustamente molto spazio -, Dorothy Moskowitz (The United States Of America), Renate Knaup (Amon Düül II), Gilli Smyth (Gong) e via discorrendo.

Grace Slick

D’altronde come dargli torto? La musica psichedelica si attaglia perfettamente con il soave cantato delle artiste summenzionate (e altre ancora come Linda Perhacs, Sandy Denny dei Fairport Convention – una delle mie preferite in assoluto!) anzi, a pensarci bene, sono proprio loro ad aver dato lustro al genere molto di più, a titolo esemplificativo, di quanto sia avvenuto nel progressive.

Sandy Denny

Il pregio di “Acid Queens-Viaggio tra le voci femminili della musica psichedelica”, è quello di affermare il concetto che anche nei decenni successivi la psichedelia ha trovato terreno fertile sebbene se ne parli davvero poco, consentendo agli interessati un esaustivo approfondimento sulla tematica. Esempi? Stereolab, Broadcast, Jessamine, The Green Pajamas, combo che ho sviscerato proprio grazie a questo libro. Infatti, mi sono imbattuto in artisti che non conoscevo ed ascoltando la loro musica ho ampliato il mio bagaglio culturale (rammentiamo sempre la massima socratica “So di non sapere”). Non servono forse a questo i saggi musicali?

Divertente e ironico lo stile di Rocci, sempre pronto alla battuta, che rende la lettura assolutamente scorrevole e soprattutto, fattore da non sottovalutare, piacevole.

Enrico Rocci

Ho avuto modo di leggere una recensione di una rivista specializzata (non la cito per evitare di fare pubblicità) che accusava l’autore di eccessivo maschilismo sminuendo, peraltro, gli evidenti pregi del libro. A tal riguardo volevo assicurare tutti che non vi è traccia nel manoscritto di tale tendenza (a meno che non sia diventato rincretinito) e che, anzi, Rocci ha dedicato il suo tempo alla stesura di questa monografia proprio per voler esaltare l’universo femminile e non il contrario. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Gilli Smyth

“Le donne mi hanno sempre sorpresa: sono forti, hanno ancora la speranza nel cuore e nell'avvenire”. (Monica Vitti)





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