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lunedì 31 luglio 2023

31 EL&P nel luglio 1972

Emerson, Lake & Palmer article from issue 30 of Bravo Magazine published 19th July 1972

L'uscita di "Trilogy", quarto album di EL&P, nel luglio 1972, trova largo spazio nei giornali musicali.
Seguirà un lungo tour mondiale in USA e Japan…

Di tutto un Pop!
Wazza




EMERSON, LAKE and PALMER from Extra magazine aout 1972

This poster was presented at the August 1972 Keyboard magazine in japan.
From playing style of Keith, I think this was illusion concert at Koshien Stadium in Osaka, EL & P first visit because of canceled in the riot on the way

1972 Emerson Lake & Palmer in Japan during a driving rain storm.
Take note of the Polypropylene sheeting to cover the stage

Il compleanno di Tiziano Ricci


Compie gli anni oggi, 31 luglio, Tiziano Ricci, bassista violoncellista, dal 1988 al 2015 motore ritmico del Banco Del Mutuo Soccorso.

Diplomato al conservatorio di Perugia, inizia giovanissimo in vari gruppi locali; nel 1977 con il suo gruppo i "Bingo", apre il concerto dei Gentle Giant all'Altro Mondo di Rimini.

Il "professore", oltre al Banco, ha collaborato anche con Umberto Bindi, Ornella Vanoni, Fabio Concato... dal 1997 è violoncellista dell'orchestra sinfonica della Repubblica di San Marino.

Happy Birthday Tiziano!

Wazza

 

Bingo fine anni '70

da sinistra Tiziano Ricci (basso e voce), Loris Giorgetti (batteria e voce), Roberto Vinciguerra (sax, clarinetto e voce), Massimo Pari (chitarra e voce), Fio Zanotti (tastiere)



sabato 29 luglio 2023

Led Zeppelin rapinati il 29 luglio del 1973



Il 29 luglio del 1973 i Led Zeppelin suonarono per la terza sera di seguito al Madison Square Garden di New York.
I filmati di questi tre concerti servirono alla realizzazione del film “The song Remains the Same”.
Ma la notizia che fece scalpore fu che nello stesso giorno la loro cassetta di sicurezza presso l’Hotel Drake fu scassinata e rapinata di 203.000 $, ma non furono rubati i passaporti, così poterono tornare a casa.
Venne accusato il tour manager, che fu poi scagionato… ma i soldi non si trovarono più!

Di tutto un Pop…
Wazza


Madison square garden backstage


Quel 29 luglio rappresentava l’ultima sera al Madison Square Garden in chiusura di un tour nord-americano fatto di 33 date.
Nella notte l'incasso venne trafugato dalla cassaforte del "Drake Hotel", il bottino era consistente, ben 203.000 dollari (da evidenziare che si era nel 1973).
La polizia inizialmente accusò il tour manager Richard Cole, colui che scoprì il furto e lo arrestò.
Successivamente venne scagionato e liberato.
Per lui una brutta avventura… finita bene!







venerdì 28 luglio 2023

luglio 1973: “Terza Rassegna di Music Contemporanea” a Civitanova nelle Marche

Nel 1973 ci furono molti “Raduni Pop”, tra i piu famosi il “Be-In” di Napoli.

Forse non tutti sanno che il 29 luglio 1973 si tenne anche la “Terza Rassegna di Music Contemporanea” a Civitanova nelle Marche, con la partecipazione di molti cantautori e complessi musicali (come si usava all’ora), con la “solita” contestazione all’avanguardista Franco Battiato, ricordato nell’aneddoto a seguire.

Di tutto un Pop

Wazza


A ricordare l’aneddoto è stato Edoardo Bennato, che ha riavvolto il nastro al concerto all'Arena Barcaccia tenutosi nel 1973. «Un pensiero per Franco, di cui ho avuto sempre grande stima, fin dalla nostra prima esperienza comune sul palco di Civitanova Marche nel 1973. Ciao Franco», queste le parole che il musicista napoletano ha voluto affidare ai suoi canali social.


Franco Battiato Civitanova 1973

I due, pressoché coetanei (nato nel 1945 Battiato, del 1946 Bennato), erano giovani rampanti che cercavano di farsi strada nel mondo della musica italiana, reduci dai precoci esordi discografici: Battiato aveva esordito l’anno prima con “Fetus”, bissato a fine anno da “Pollution”, disco che lo segnalò al grande pubblico e che raccolse gli elogi persino di Frank Zappa; Bennato invece esordiva proprio nel 1973 con “Non farti cadere le braccia”, al cui interno spicca “Un giorno credi”.


«Battiato, che era nel primo periodo sperimentale elettronico provocatore, si presentò sul palco da solo, poi chiese al pubblico se qualcuno che non aveva mai suonato uno strumento volesse provare poteva salire sul palco per accompagnarlo – ricorda più approfonditamente Antonello Pietrarossi sul suo profilo Facebook. 


Salirono in tanti e cominciò un concerto assurdo, chiaramente scoordinato, con Battiato che emetteva suoni al sintetizzatore, allora strumento avanguardistico, e il gruppo di strumentisti improvvisati che andavano ciascuno per conto suo. Era chiaramente una provocazione concettuale che stava riuscendo in pieno, data la bordata di fischi che nel frattempo si era levata tra il pubblico inviperito. Poi ciascun strumentista è stato progressivamente sostituito dal musicista ufficiale e tra il chiasso più completo, man mano si cominciò a formare un flusso musicale udibile tra lo sconcerto generale e la progressiva soddisfazione del pubblico incredulo. A quel “festival” parteciparono un sacco di musicisti allora quasi sconosciuti ai più o agli inizi: Venditti, Bennato, De Gregori, Cocciante, Banco, PFM, e tantissimi altri che ora non ricordo... ero un adolescente».




giovedì 27 luglio 2023

Band on the Run: era il 27 luglio 1974 quando...



Era il 27 luglio 1974 quando l'album di Paul McCartney "Band on the run", raggiunse il primo posto nelle classifiche USA "Billboard".
Uscito a novembre del 1973, terzo disco inciso con i Wings, all'inizio non ebbe un grande successo di vendite, ma spinto dai singoli "Jet" e "Band on the run", tra la primavera e l'estate del 1974, diventò triplo disco di platino! Praticamente un diesel!


Caratterizzato da una "special guests" copertina, oltre ai coniugi McCartney comprendeva:
Michael Parkinson  (giornalista),  Kenny Lynch  (attore, comico e cantante), James Coburn  (attore), Clement Freud  (rubricista, chef, narratore, parlamentare, e pronipote di   Sigmund Freud), Christopher Lee  (attore) e John Conteh  (pugile originario di   Liverpool, in seguito diventato campione mondiale dei pesi leggeri).


A tutt'oggi rimane l'album più venduto da Paul McCartney, come solista.
… di tutto un Pop
Wazza






Club Tenco: accadeva il 27 luglio del 1974

Si concludeva il 27 luglio 1974 la prima edizione del “Premio Tenco Rassegna della Canzone d’Autore”, una specie di “Contro Sanremo”.

Negli diverrà uno dei più importanti riconoscimenti musicali.

Come usuale non mancarono le contestazioni.

A seguire l’elenco dei vincitori della prima edizione.

Di tutto un Pop…

Wazza


ARTISTI STRANIERI 

Léo Ferré 


PREMIO TENCO

Il Premio Tenco è il massimo riconoscimento del Club Tenco, attribuito alla carriera di artisti (soprattutto internazionali) dal comitato direttivo del Club, a differenza delle Targhe Tenco, assegnate invece da una nutrita giuria di giornalisti ai migliori dischi italiani della stagione.

I Premi Tenco possono essere assegnati ad artisti che si sono espressi particolarmente nella canzone d’autore, ovvero a personalità che hanno svolto un ruolo preminentemente come operatori culturali nello stesso ambito.


PREMIO TENCO CANTAUTORE 

Léo Ferré

Sergio Endrigo

Giorgio Gaber

Domenico Modugno

Gino Paoli

PREMIO OPERATORE CULTURALE 

Nanni Ricordi


Mauro Pelosi

Francesco Guccini al Club Tenco 1974

Roberto Vecchioni, Gianni Siviero, al centro, Amilcare Rambaldi





mercoledì 26 luglio 2023

Festival Nazionale dei Giovani-1976

foto di Enrico Scuro


Negli anni '70 anche l’Italia era un "brulicare" di Festival e raduni; si ricordano sempre… Villa Pamphili, Terme di Caracalla, Parco Lambro...

Molti quelli meno conosciuti, ma sempre di grande interesse artistico e culturale.
Uno di questi fu il "1° Festival Nazionale Dei Giovani", che fu organizzato a Ravenna da il  24 luglio al 1° agosto del 1976.

Organizzato dalla FGCI, non era partito nel migliore dei modi, causa violenti scontri all'esterno tra polizia e giovani autonomi. Nonostante tutto ebbe un ottimo successo, grazie anche ai partecipanti di alto livello che furono: Area, Premiata Forneria Marconi, Canzoniere Del Lazio, Eugenio Finardi, Edoardo Bennato, Francesco Gucccini, Tony Esposito, Gino Paoli e alcuni grandi jazzisti come, Don Cherry e Cecil Taylor.
Tutto questo intermezzato da dibattiti politici, convivenza nel campeggio, sbronze naturali e artificiali...

Di Tutto un Pop…
Wazza



Area


Compie gli anni Pino Sinnone




Compie gli anni oggi, 26 luglio, Pino Sinnone, batterista dei "The Trip".
Nel 1972 lascia la band sostituito da Furio Chirico.
Dopo varie vicissitudini, la morte di Wegg Anderson e Joe Vescovi, anni di fermo... nel 2015 riforma i "The Trip"

Happy Birthday Pino!
Wazza

This line-up with Joe Vescovi, Pino Sinnone, Roger Peacock , Arvid Wegg Andersen and Billy Gray

LE TESTE DURE formazione 1966-1967 (con Pino Sinnone alla batteria)




martedì 25 luglio 2023

YES-" Yes", guida all'ascolto, di Damiano Premutico




YES-"YES!
Atlantic Records
Data: 25 luglio 1969


Commento di Damiano Premutico

-Side one:
- Beyond and Before (Chris Squire/Clive Bailey)
-I See You (Jim McGuinn/David Crosby)
- Yesterday and Today (Jon Anderson)
- Looking Around (Jon Anderson/Chris Squire)

Side two:
-Harold Land (Jon Anderson/Chris Squire/Bill Bruford)
-Every Little Thing (Lennon/McCartney)
-Sweetness (Jon Anderson/Chris Squire/Clive Bailey)
-Survival (Jon Anderson)

Formazione:
Jon Anderson: vocalsChris Squire: bass and vocals
Peter Banks: guitars and vocals
Tony Kaye: keyboards
Bill Bruford: drums


Siamo nel cuore degli anni 60, Chris Squire e Peter Banks provengono dai “Syn” riuscendo anche a pubblicare un 45 giri. Jon Anderson proviene dai “Warriors” e dai “Party” e da alcune non esaltanti esperienze in Germania e Olanda. Grazie al suo vicino di casa, un produttore della EMI, riesce anche lui a pubblicare un 45 giri a nome “Hans Christian” per finire con una breve parentesi nei “GUN” (il destino: questo gruppo oggi è ricordato più che altro per la prima commissione di Roger Dean). Poi per tutti di nuovo l’anonimato.
Siamo nel 1968. Squire, dopo un periodo di depressione nel quale si abbandona alle droghe, viene salvato in estremis dal suo vicino di casa (non ci sono più i dirimpettai di una volta).
Si riprende e comincia a frequentare come avventore due locali di Soho, punti di ritrovo fondamentali per la storia del rock, il Chasse ed il Marquee. Un giorno Jack Barre, manager di entrambi i locali ed al quale noi tutti molto dobbiamo, lo presenta al cameriere del Chasse, Anderson. I due tra i fumi e le birre cominciano a covare l’idea di un progetto musicale comune. Anthony John Selridge, dopo rigorosi studi classici di pianoforte al prestigioso Royal College of Music, con la disperazione dei genitori e lo scandalo del corpo insegnanti, si avvia per tutti i 60 ad una carriera di “tastierista capellone” con non poche soddisfazioni, incidendo tra i tanti, con i Federals, il gruppo che accompagna Roy Orbison, “Johnny Star Combo” (meglio noti in seguito come Family) e vive da protagonista il fenomeno della swinging London insieme a Jimmy Winston (della formazione originale degli Small Faces). Frequenta il Chasse e sera dopo sera, bevuta dopo bevuta, stringe amicizia con il lungo bassista. Una notte Squire e Anderson irrompono nel suo appartamento e gli chiedono di entrare nel loro progetto, ancora al letto e con gli occhi semichiusi risponde “. Poi i due scompaiono nelle tenebre. La mattina dopo svegliandosi si chiede se la visione di quei due buffi esseri (uno lungo, uno corto) non è stata frutto di un incubo dovuto a qualche sostanza non identificata ma ormai è fatta, “Tony Kaye” è reclutato. “Bisogna trovare un batterista” si dicono, e mettono un annuncio sul Melody Maker.Risponde un ragazzo riccioluto e con la faccia pulitina. “Tu dovresti essere quel tale che ci ha risposto, vero ? Braford ... Breford” Chiede uno dei tre. “Mi chiamo Bruford, William Scott Bruford".
Piacere” risponde quello. Fanno il provino. “È bravino ‘sto figlio di papà”, esclama uno dei tre. “Però suona jazz” risponde perplesso il secondo. “Ma noi non facciamo blues rock” chiude il terzo. Giunti a questo punto a Squire non resta che richiamare il vecchio compagnone Banks il quale dubbioso gli chiede: “e come dovrebbe chiamarsi sto’gruppo?” Squire risponde con una sola parola, “YES”. Cominciano le richieste di ingaggio, finché un giorno Roy Flynn direttore del Blaise’s su segnalazione del signor Charisma in persona, Tony Stratton Smith, accetta di dargli una possibilità. Una serata di fuoco per gli abituali avventori di quel locale abituati a gruppi blues hard. Presto il gruppo si ritrova a suonare in tutti i principali festival e locali del periodo. Il momento di svolta, fino ad ottobre del 68, periodo nel quale Bruford va e viene dal gruppo, Anderson lo richiama per un importate data nientepopodimenoche dei Cream al Royal Albert Hall, come gruppo di apertura. La loro esibizione è di appena mezz’ora ma il pubblico non vuole saperne di farli andare via. Clapton si stranisce, Bruce da gentiluomo qual è riconosce il cambio di testimone. I tempi del Blues Boom stanno finendo, adesso è il momento dell’Art/ Rock Progressive (termini dai quali Anderson e soci hanno sempre preso le distanze). Dopo questa serata per Roy Flynn diventa più facile ottenere un contratto discografico.
Provano prima ad Abbey Road, dove si dicono interessati ma poi non si fa nulla. Riprovano all’Atlantic. E’ fatta, il primo album esce in agosto del 1969. E sì che i tempi erano maturi.
I Genesis sono li con le loro “Rivelazioni bibliche”, Kith Emerson brucia la bandiera americana e accoltella l’Hammond (lo strumento non il pittore), i King Crimson ed i Jethro Tull fanno il tutto esaurito al Marquee. Jimmy Page, stufo di incollare gruppi altrui, ne crea uno tutto suo, e così via ...


LE TRACCE

Beyond & Before. Alla chitarra di Banks il compito di inaugurare il lungo viaggio.
La sua chitarra simula una sirena che dà subito l’urgenza della musica che segue. Al quinto secondo Bruford colpisce il rullante. Gli altri seguono a ruota. Siamo davanti ad una musica niente affatto ingenua (per l’epoca) suonata da un gruppo che sfoggia musicisti raffinati e sicuri delle loro (alte) capacità. La chitarra di Banks sa passare da momenti lirici ad altri di ricerca sonora che anticipano quelli del suo famoso successore. Il brano è di Squire e di Clive Baily, dai tempi dei Syn.


I See You. La prima delle due cover dell’album (Byrds). Bruford tra i ritmi swing jazz ci sguazza. La sua tecnica ed il suo stile “unico” che vedremo in futuro qui sono appena intravisti (ma conosco batteristi che darebbero via la zia pur di suonare come suona lui in questo disco giovanile). Banks anche qui grande nei momenti dove duetta con lui.

Yesterday & Today. La voce inconfondibile da “zecchino d’oro” di Anderson ci accompagna in questa breve ballata. Dolce e struggente. Misurato e toccante il pianoforte di Kaye.

Looking Around. Il primo brano che vede i due poli compositivi del gruppo lavorare insieme. Buon ritmo pimpante per un brano elaborato ma ci daranno di meglio. Sul finale finalmente il basso di Squire ruggisce per la prima volta.

Harold Land. Brano che vede la coppia Anderson/Bruford al calamaio. Il prototipo delle “tarantelle epiche” che diventeranno quasi il marchio di fabbrica del gruppo.

Every Little Tings. Un lungo intro strumentale al fulmicotone (che i 4 di Liverpool manco saprebbero da che parte cominciare a fare) dopo 1 minuto e 45 secondi diventa il noto brano da “For Sale”. Il resto è la dimostrazione di cosa succede quando la tecnica è al servizio delle idee. Questo glielo concedo ma la versione originale all’ascolto, dopo questa versione, fa un poco “tenerezza”.

Sweetness. L’organo di Tony Kaye e la chitarra di Banks creano atmosfere fiabesche che ricordano i prossimi futuri a venire Genesis di Trespass. La premiata ditta Anderson&Squire ci dimostra che ancora con le tasche vuote si può creare insieme qualcosa di bello. Banks è un grande (ma questo l’ho già detto).

Survival. Siamo tra i portali del cosiddetto “progressive”. Non ho voglia di dire niente. Un grande brano troppo presto dimenticato.... così finisce il primo capitolo di una storia lunga e articolata.






Il debutto di CSN&Y, di Wazza



Era il 25 luglio 1969 quando Neil Young si unì al già consolidato trio Crosby, Stills & Nash.
Fu in occasione del concerto al Fillmore East di New York: inizialmente gli fu chiesto di "dare una mano" solo nei concerti dal vivo, ma alla fine gli chiesero di unirsi al gruppo, e tra amore e odio, uscite e rientri, ci rimase per più di 30 anni!


Per la storia, il 25 luglio 1969 coincide con il debutto di C.S.N.&Y.
Ebbero la loro consacrazione ad agosto del 1969, nel megaraduno di Woodstock, con una delle esibizioni più applaudite di tutto il festival.
Pubblico e critica concordi: era nato uno straordinario "supergruppo"!
... di tutto un Pop
Wazza




lunedì 24 luglio 2023

ALESSANDRA GAROSI / ADAM SIMMONS / DAVID JONES: “ZODIAC – THE MUSIC OF DAMIANO SANTINI”-Commento di Andrea Pintelli


 

ALESSANDRA GAROSI / ADAM SIMMONS /

DAVID JONES


“ZODIAC – THE MUSIC OF DAMIANO SANTINI”

Commento di Andrea Pintelli


Il 28 luglio 2023 uscirà “Zodiac”, un viaggio interstellare più che un semplice disco, che riguarderà l’opera del compositore Damiano Santini. Prodotto e pubblicato dalla benemerita Dark Companion Records di Max Marchini, ha il pregio di portare alla luce lo straordinario stile di questo musicista, tramite la mirabile interpretazione di Alessandra Garosi, David Jones e Adam Simmons.

Presentiamoli: David Jones (Malmsbury) è uno dei batteristi più innovativi e musicali del mondo; un vero virtuoso. Si è esibito con artisti come James Morrison, John Farnham, Stevie Wonder, Tommy Emmanuel e innumerevoli altri. Alessandra Garosi (Toscana) è una pianista eccezionale di levatura internazionale; notabile il suo lavoro con Harmonia Ensemble, noto per le versioni da camera della musica di Frank Zappa, Nino Rota, Roger Eno e molti altri progetti internazionali. Anch’essa ha un rapporto di lunga data con l'Australia, come allieva di Sonya Hanke e lavorando con compositori come Peter Sculthorpe, May Howlett e Robert Davidson. Adam Simmons (Melbourne) è molto attivo sia nella musica classica contemporanea, sia nel jazz. I suoi progetti includono il suo trio, Origami, e l'acclamato "The Usefulness of Art" serie di concerti con Michael Kieran Harvey, Arcko Symphonic Ensemble, Ray Pereira e Wang Zheng-Ting. È anche l'editore della rivista Dingo. Alessandra e Adam si sono incontrati per la prima volta nel 2009 come colleghi artisti all'Alternative Praga Festival. Dopo aver condiviso un vorticoso tour della città, prima che Harmonie Ensemble partisse per l'Italia, avevano ben presto pianificato concerti in Australia e Sicilia nell'anno successivo. Da allora hanno condiviso molte avventure musicali, esibendosi regolarmente in Toscana, Sicilia e Australia, pubblicando due album in duo. L'incontro di David e Alessandra è avvenuto grazie ad Adam, che li ha riuniti per "Quiddity" della Federation Bells del 2014, eseguito nel foyer MRC. Come trio, il loro album del 2016 "Zappa in Recital" è stato registrato dal vivo al Salon Melbourne Recital Centre (data sold out), e rivisto per Mona Foma 2018 dove erano artisti resident. Questo progetto successivo, Zodiac di Santini, è stato registrato a Melbourne nel 2019.

Recita il libretto interno di “Zodiac”: “Le stelle, misteriose creature dell'Universo, sono sempre state affascinanti all'essere umano e al suo pensiero. Karlheinz Stockhausen, a metà anni '70, scrisse un famosissimo componimento sull'argomento. Damiano Santini, vent'anni dopo, ha dato vita alle sue profonde ispirazioni di questo tema partendo dal disegno della costellazione stessa creando una successione di suoni utilizzati per la costruzione di tutti i 12 pezzi per pianoforte. Ogni canzone ha la caratteristica di avere un nome aggiuntivo che ne descrive l'essenza. Sebbene siano scritti per pianoforte, c'è una libera interpretazione della strumentazione, ma il sistema rimane piuttosto delineato sia nella composizione musicale e nella dinamica, e le indicazioni sono molto dettagliate. Damiano Santini, nato in Toscana nel 1961, ha lavorato a “Zodiac” tra il 1990 e il 2019. La Luna, le stelle e i pianeti hanno ispirato molti poeti e compositori, ma troviamo pochissime opere musicali ispirate alle costellazioni dello Zodiaco come tema principale. Egli ha composto il suo gigantesco ciclo Zodiac per pianoforte su tre decenni - iniziando con Ariete nel 1989 e terminando con Pesci nel 2019 - completato appena prima del tour australiano della pianista Alessandra Garosi, avvenuto nel 2019, comprese esibizioni con collaboratori abituali e maestri musicisti, appunto Adam Simmons e David Jones. Il trio ha creato e registrato gli arrangiamenti speciali dell'intero ciclo di 12 pezzi a Melbourne, basandosi sul rapporto del loro precedente programma “Zappa in Recital”. Questi piani erano stati attuati per presentare in anteprima la versione trio e lanciare il cd nel 2020 Australia e Italia, che ovviamente sono state ostacolate dalla pandemia. Zodiac di Karlheinz Stockhausen è stato originariamente scritto per carillon, ma poi edito in tante diverse versioni con strumenti acustici. La prima parte sarà anche unita alle due composizioni, in una sorta di melting pot tra le due opere dei due compositori.”

Intro – Libra, apertura dal ritmo vorticoso e ossessivo, in un andirivieni di sicura presa. Scorpio – Il più antico sfoggia la linea dettata dal clarino contralto, coadiuvato da percussioni libere nel loro incedere, quasi vogliano cercare l’incontro con lo strumento a fiato, molto più docile sebbene mai banale. Sagittarius – L’unificazione del corpo e dell’anima, a base pianistica, da ritmica si fa attraversare dalla melodia wyrd del sax e diviene entità univoca di pregevole fattura. La sua seconda parte pare una pioggia lieve di luci dal cielo tutto; un incanto. Capricorn – La porta celeste, o il giro strano delle stelle? A tratti sembra uscita dalla fervida mente di Darius Milhaud, anche se ovviamente è Damiano Santini a crearne ogni fattezza. Il ruolo della batteria è qui determinante per ottenere l’accesso ad un ambito straniante che dominerà l’ascoltatore. Aquarius – Il portatore dello spirito è trattata su registri più gravi, con andamento obliquo a trattenerne il respiro. Arriva al punto, successivamente, di trasformare sé stessa in esplosivo per anime, per tornare ai lidi calmi d’inizio composizione. Pisces – La forza opposta, ha percussioni che parlano, donando dialogo ai corpi celesti; grandissimi passaggi a suggellarne l’arte totale. Il pianoforte di Alessandra ha sinistre ossessioni, che portano a nuovi orizzonti futuristici. Aires – La forte goccia: misteri e ombre sfuggevoli ai più, rivelazioni e luccicanze agli eletti. Sensibilità, che crea fastidio agli sbadati e superficiali, che dona ricchezza e sapere alle mosche bianche (a volte trattasi di persone). Taurus – Il cuore che pulsa, tra cui il mio, originale fino al midollo, trae linfa dall’avanzare parallelo degli strumenti, a creare un gioco iniziatico come centro della vita stessa. Da (positivi) brividi. Gemini – Lo specchio ondeggia fra i meandri della psiche, nascondendosi senza mai rivelarsi appieno. Il suo contagocce rilascia poesia poco per volta, divenendo poi un mare interiore. Cancer – L’abitatore delle acque primordiali vede i fiati come protagonisti circolari, col piano a inventare un tappeto sonoro su cui giostrare le proprie idee incombenti e mai dome. Nessuno sovrasta nessuno, con grande gioia dell’armonia di gruppo. Leo – Il sole invincibile, probabilmente il segno più impavido, è qui rappresentato dalla traccia più folle e complicata dell’intera opera. Nulla di scandaloso quando a parlare è Santini, ma la metrica e il messaggio sono di meravigliosamente complicata adesione. Virgo – La madre è un grembo sostanzialmente rifugio, dove crescere, ripararsi, vivere, distanti dalla noia del quotidiano. É in ognuno di noi, basta scoprirlo. O scoprirsi. Lieve e trasognante, calorosa e nobile. Libra – Colui che cerca, chiude questo Interstellar Overdrive contemporaneo riprendendo ritmo dal furore iniziale. Si chiude un cerchio per aprirsene un altro. E si va avanti. Sempre e per sempre, dove nulla è mai iniziato e nulla mai finirà.

  

Tracklist:

01. Intro Libra -

02. Scorpio “Il più antico”

03. Sagittarius “L’unificazione del corpo e dell’anima”

04. Capricorn “La Porta Celeste”

05. Aquarius “Il Portatore dello Spirito”

06. Pisces “La Forza Opposta”

07. Aries “La Forte Goccia”

08. Taurus “Il Cuore che Pulsa”

09. Gemini “Lo Specchio”

10. Cancer “L’abitatore delle acque primordiali”

11. Leo “Il Sole Invincibile”

12. Virgo “La Madre”

13. Libra “Colui che cerca”

 

ZODIAC line-up:

Adam Simmons tenor and soprano saxophones, contra alto clarinet

David Jones drums kit and percussion

Alessandra Garosi piano

Damiano Santini

 

Recorded 1st November 2019

by Myles Mumford @ Rolling Stock Recording Studio, Melbourne Victoria (Australia)

Edited and mixed in November 2023 by Luca Frigo

Mastered by Alberto Callegari @ Elfo Studio, Tavernago (PC), June 2023

Produced by Max Marchini