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mercoledì 30 settembre 2015

Melody Maker Poll Awards: era il 30 settembre del 1972, di Wazza


Il 30 settembre 1972  si teneva il concerto "Melody Maker Poll Awards", una specie di referendum dei lettori di Melody Maker, che premiavano  gli artisti che si erano "distinti" in quell'anno.
Il concerto si tenne nello "stadio ovale" di cricket a Londra. Headliner e vincitori del "Poll Award" furono Emerson, Lake & Palmer, seguiti dai Wishbone Ash, Genesis, Focus, (da ricordare anche se non incluso nel manifesto, Jack Bruce, primo nella categoria bassisti, che suonò insieme ai Focus) e gli Argent.
E.L.&P. si esibirono con la presenza di "Tarkus" sul palco che sputava fumo e fiamme...

Tarkus

Aprirono i Focus che oltre ad accompagnare Jack Bruce - per tre brani - fecero un concerto "da paura", con un Jan Akkerman in gran spolvero: il suono della sua chitarra rimase impresso a tutti, sia per volume che per nitidezza dei suoni.

Focus

I Genesis, forse allo prima uscita "importante" a Londra, lasciano tutti a bocca aperta, per i suoni e le trovate sceniche di Gabriel, recitando Edward Lear (scrittore dell'800..).

Genesis

Argent e Wishbone Ash, da quello che si dice, fecero il loro dignitoso set, senza lasciare il segno!
Chiusura affidata a EL&P, con fumi, fuochi, montagne di sentitezzatori, circondati da "ventilatori", per non mandarli su di temperatura! Lake, grande voce, suonò calpestando un gigantesco tappeto persiano, chiesto per l'occasione. 

ELP

Insomma a parte i soliti problemi tecnici, presenti in tutti i concerti e raduni degli anni'70, questo fu un evento che molti ricordano ancora con molta nostalgia
…di tutto un Pop
WK


martedì 29 settembre 2015

Prog & Dintorni - "Pink Floyd (1970/2015)", di Gianmaria Zanier


Una serie di spezzoni di puntate di 'Prog & Dintorni' in cui si è parlato dei Pink Floyd. Si parte dalla più stretta attualità con i brani "Anisina" e "It's what we do", tratti dal recente cd "The endless river" (uscito nel 2014, con molti riferimenti al cd "The division bell" uscito 20 anni prima, ma il cui riverbero si è - fortunatamente - propagato anche in tutto il 2015). Quindi, come in un classico gioco di scatole cinesi, spazio a sonorità già ricercate molto tempo prima con il brano "Summer '68" e un estratto da "Atom Hearth Mother" (1970). "Meddle" (1971) non poteva non essere rappresentato da due classici come "One of these days" e "Echoes", mentre "Breathe", "Time", "Money" & "Us and theme" testimoniano quanto l'abum "The dark side of the moon" (1973) sia ancora di un attualità davvero sconvolgente, non solo a livello musicale ma anche tematico. Con la splendida "Shine on you crazy diamond" si arriva all'album "Wish you were here" (1975), per certi versi ancora ancorato alle origini del gruppo (tutto il discorso e la mitologia legati a Syd Barrett), ma anche così terribilmente proiettato in un futuro sempre più enigmatico e inquietante (emblematiche, in questo senso, le atmosfere e i temi trattati nel brano "Welcome to the machine"). La ritimica incalzante della chitarra acustica che introduce "Dogs" ci segnala che siamo giunti alla fase più "watersiana" dei Pink Floyd, con gli album "Animals" (1977), "The wall" (1979) - degnamente rappresentato da "Hey you?", "Is there anybody out there?" e "Confortably numb" - e "The final cut" (1983). Dopo l'abbandono di Waters, i Pink Floyd ritornano ad essere operativi tra la seconda metà degli anni '80, con l'album "A momentary leaps of reason" (1987), una serie di tour memorabili (tra cui la storica data a Venezia nel Luglio del 1989) e "The division bell", uscito nel 1994. A testimonianza dell'importanza e dell'influenza che i Pink Floyd hanno avuto su tantissime band, particolarmente significativo è l'inserimento del brano "Shane" dei Pendragon. Nel finale, spazio a "Louder than words", l'unico brano cantato nel già citato cd "The endless river".


N.B. Come tutti i video sui Pink Floyd, sui King Crimson e sugli ultimi Beatles, purtroppo è a rischio di essere bloccato per motivi di Copyright 

lunedì 28 settembre 2015

La musica sperimentale di Angelo Chiavarini e Gianfranco Aghedu


Sono arrivato casualmente alla musica di Angelo Chiavarini e Gianfranco Aghedu, più precisamente ho ascoltato la sua ultima composizione, “Aspettando il tornado”, dove mondo sonoro e immagini si uniscono, creando qualcosa di inusuale:


Musiche scritte e composte da Angelo Chiavarini e Frank Aghedu.
Chitarra Elettrica: Angelo Chiavarini con Ibanez Rg 470 Tf prestige
Chitarra Semiacustica e Bassi: Frank Aghedu con Ibanez Semiacustica
Effetti: effetti curati da Angelo Chiavarini 
Foto: in bianco e nero di artisti vari



Racconta Angelo Chiavarini, dalla Germania, suo attuale luogo di vita…

Ho iniziato a suonare la chitarra classica a 7 anni prendendo lezioni da un'insegnante privata, ma avevo nel sangue già i led Zeppelin, i Pink Floyd, Doors e altri. Così ho continuato la strada della classica, ma sta volta in ambito moderno e cantautoriale. A 16 ricevo in dono la prima chitarra elettrica. Ci passavo 7/8 ore al giorno, per cercare di fare le scale a 200 di metronomo e tutte quelle cose tecniche, che poi alla fine non sono nulla se non ci metti te stesso. Anche una sola nota può essere bella. Ma insomma la mania di esse regazzini. Così andai da un maestro privato e con lui ho trovato tantissimo feeling. In 10 mesi mi ha insegnato tantissimo, sopratutto ad essere completo con l'improvvisazione. Io improvviso sempre. Poi ho fatto un anno di studi ad un'accademia musicale di Roma, successivamente sospesi perché con il corso di Laurea in Scienze Infermieristiche la cosa rallentava un pò, ma alla fine mi sono laureato e sono diventato un'infermiere specializzato in terapia intensiva. Questo faccio in Germania. Poi ho suonato con tante band, a Roma e dintorni. Ho registrato parecchi assoli con strumentazioni di registrazione non di alto livello, e fatto un disco pop con i ragazzi del conservatorio di Roma. Disco che si è rivelato totalmente acerbo: io ero in veste di arrangiatore, scrivevamo pezzi nostri.
In seguito ho suonato con una band inedita, cantautoriale, sempre in veste di arrangiatore. Ho avuto in passato diverse band heavy metal, prog, neoclassic, ma l'impronta è sempre rimasta quella blues rock.
Scrivo e compongo continuamente, idee musicali ne ho una moltitudine, di generi diversi. Ora voglio iscrivermi al conservatorio tedesco al corso di musica moderna jazz, e finito quello passare alla chitarra classica.
Una definizione di musica? Beh, la musica è la vertigine dell'infinito!!!


 Aggiunge Gianfranco Aghedu…

L'aspetto fondamentale è che la composizione nasce dal grande feeling musicale e dall'amicizia che ci lega! Io sono un cantante di formazione jazzistica, ma suono anche la chitarra. La prima volta che ho avuto il piacere di suonare con Angelo è stato nel 2012, in una biblioteca ad Anzio, dove siamo stati messi insieme su un palco senza quasi conoscerci. Dovevamo suonare brani dei Beatles e fare delle improvvisazioni musicali su delle letture per bambini. Fu un colpo di fulmine! Tutti e due amanti dell'improvvisazione, ma soprattutto abbiamo sentito entrambi quella scintilla umana inspiegabile e bellissima che piano piano diventa un incendio di idee e musica. Da quel momento abbiamo sempre suonato insieme in vari contesti e progetti. Poi un anno fa Angelo si è trasferito in Germania per fare l'infermiere, ma la nostra amicizia e il desiderio di fare musica, per fortuna, non si sono affievoliti.
Grazie ad internet ci teniamo sempre in contatto e componiamo e suoniamo anche a distanza! Il brano "Aspettando il Tornado" è nato però qui in Italia, quando lo scorso agosto Angelo è tornato per le ferie.
Una sera, dopo una cena, abbiamo deciso di registrare su un multitraccia una jam session di sole chitarre, e in meno di un'ora e mezza sono nate tre composizioni, quasi per gioco. La più originale è diventata "Aspettando il Tornado".
Successivamente Angelo, una volta tornato in Germania, ha completato il brano, forgiando la forma e il carattere definitivi, con l'aggiunta di tutti gli effetti e creando il videoclip con le foto artistiche.
Per il futuro ci piacerebbe fare un disco intero così.

Aspettiamo con curiosità!


ROCCAFORTE: SENTIERO#3, di Andrea Zappaterra


 ROCCAFORTE: SENTIERO#3
di Andrea Zappaterra

Forse non pensavano verso la metà del 2001 questi ragazzi del Monferrato, William Lucino (voce), Fabio Serra (chitarra), Bruno Borello (basso), Daniele Malfatto (tastiera) e Roberto Raselli (batteria) di essere oggi qui a presentare il loro ultimo album partendo da quel casolare così diroccato che un filo di nylon, teso tra due chiodi a cavallo di una crepa che da terra raggiungeva il soffitto, faceva da allarme per fuggire immediatamente all'esterno in caso di pericolo.
La loro musica non rientra in un genere definito, ma piuttosto in una forma di eclettismo in cui le influenze che vanno dal pop al progressive si fondono insieme, armonizzate in una nuova sintesi.
“Riuscire ad emozionare il pubblico e trovare persone che apprezzino la nostra musica è ciò che abbiamo sempre cercato… e che non smetteremo mai di cercare”.
Questo è il loro terzo album prodotto e distribuito da Riserva Sonora.
Quindi terzo sentiero sul cammino intrapreso, dopo “Parole mai dette”, del 2005 e “Per volontà del Re”, del 2008, in cui hanno raggiunto quel giusto equilibrio tra genere musicale “misto”, eclettico, e una certa maturità fisica / mentale.
Questo CD contiene otto brani più una radio edit.
La base predominante dei pezzi è il rock, cantato rigorosamente in italiano, con qualche strizzatina d’occhio al POP e con qualche tendenza / influenza, soprattutto, al progressive.

Per il commento dei brani lascio integralmente le loro stesse parole che meglio di chiunque altro possono definire esprimere il loro lavoro.
Ottimi i testi molto attuali e sentiti dal mondo giovanile.
Concludo solo sottolineando la grinta e la classe di questo gruppo che ha tutte le carte in regola per splendere di luce propria, forse anche intraprendendo nuove strade musicali meno usuali ma che, grazie alle loro capacità tecniche, sapranno certamente affrontare nel migliore dei modi.                                                                                        




TI PREGO SVEGLIATI
l'ideale continuazione di VERSO IL SOLE, in questo pezzo la voglia di dire addio a tutto per stare in pace viene sopraffatta dalla voglia di aiutare chi dimostra di aver capito e dal desiderio di provare comunque a cambiare questo triste destino risvegliando più persone possibili.

LA LEGGENDA DELLA RAGAZZA CON LE ALI
La fama di questa storia popolare è molto poetica ed in più è legata al monumento principe della Val Susa, la Sacra di S.Michele. Si parla di un momento storico in cui la valle era percorsa da mercenari e conquistatori dediti ad ogni sorta di razzia e di torbida azione per cui la gente spaventata si rifugiava nella Sacra, che era diventata come un fortino. Uomini, donne, bambini speravano di trovare nel monastero la protezione per sottrarsi alla furia dei soldati. Fra di loro c’era anche una giovane e bellissima di nome Alda che, proprio per la sua prestanza fisica, era chiamata Bell’Alda. Dopo aver saccheggiato le case a valle i soldati si misero sulle tracce dei fuggiaschi e ben presto salirono al monastero. Qui rubarono tutto il possibile, uccisero i monaci e gli sfollati, non prima però, di aver oltraggiato le donne. Solo Alda riuscì a sottrarsi rifugiandosi in un torrione. Qui la giovane si mise a pregare intensamente la Madonna e quando i soldati la raggiunsero raccomandò la sua anima alla Vergine e si buttò nel vuoto piuttosto di finire tra le grinfie di quelle furie umane. La sua fede così viva la salvò: la Madonna mandò in suo soccorso due angeli che, discesi dal cielo, la presero per mano e l’accompagnarono dolcemente nel volo fino a terra. Qualcuno dice che la vanità è femmina e per la Bell’Alda mai proverbio fu più azzeccato. Infatti, quando finirono le scorrerie, passata la paura e tornata la serenità, Alda andò in giro a pavoneggiarsi della sua impresa, ma nessuno dei paesani volle crederle. Lei si infuriò per tanta incredulità e sfidò tutti riproponendo il salto nel vuoto. Questa volta, però, la sua superbia fu punita e quando, davanti ai paesani sgomenti, si lanciò dal torrione si sfracellò sulle rocce sottostanti. Di lei non rimase nulla tanto che un detto piemontese recita "’l toc pi gross a l’è l’ouria" ovvero "il pezzo più grosso è l’orecchio".

VERSO IL SOLE
Verso il sole è la voglia di fuggire da tutte quelle persone che negano le evidenze, che nonostante i ripetuti sforzi si rifiutano di aprire gli occhi e di riconoscere gli sporchi giochi di potere politiche finanziarie e mentali a cui veniamo sottoposti giornalmente.
Verso il sole è l'egoistica voglia di abbandonare al proprio destino chi, nonostante prove e dimostrazioni tangibili, non riesce a vedere più in là di quello che i media gli propinano.
Verso il sole è la voglia di raggiungere la pace spirituale, in mezzo alla natura, liberi da ogni barriera messa da chi ci vuole sottomettere.

IO CONFESSO
Questo brano è stato ispirato dopo la lettura di “Io confesso” di John Grisham. Nonostante il vero colpevole di un omicidio, Travis Boyette, abbia confessato il delitto la giustizia americana continua imperterrita per la sua strada e, pur di non ammettere i molti errori sui quali si sono costruiti i capi d’accusa, un innocente di nome Donté Drumm è condannato a morte. A pochi minuti dalla iniezione letale il condannato può esprimere gli ultimi pensieri. Coricato e legato sul lettino le tendine delle stanze che ospitano i parenti si aprono. “Vi chiedo soltanto un desiderio. Non venite a piangere sulla mia tomba ma ad ogni compleanno venite a trovarmi e ballate, festeggiate la mia innocenza”.
La particolarità di Io confesso è la stesura del brano. Le strofe vanno viste dalla parte del condannato a morte, innocente, mentre i ritornelli sono gridati dal vero assassino.



GUIDAMI
Un immaginario ed intimo viaggio che sfocia nel grido, quasi una preghiera, di chi cerca una guida nei momenti difficili.

I NUOVI EROI
In questi tempi in cui la crisi economica costringe a grandi sacrifici e la politica è incapace di dare risposte, l'eroismo di chi affronta la vita di tutti i giorni a testa alta.


A GUARDAR LUNA E STELLE
Una dedica di un padre alla propria figlia con la speranza che tutto ciò che si possa trasmettere sia percepito come un messaggio positivo. Con il desiderio che, un giorno, possiamo imparare la stessa cosa dai nostri figli.

LE FALSE VERITA'
Come dicono alcuni studiosi indipendenti "la storia andrebbe completamente riscritta" Questo testo parla della rabbia che si prova nello scoprire che la storia, come è stata raccontata e come ci viene descritta, è solo il frutto di interessi superiori e di associazioni che hanno interesse nel tenere le persone normali all'oscuro di quello che realmente avviene nel mondo.






domenica 27 settembre 2015

La PFM di Giuseppe Scaravilli


La Premiata Forneria Marconi (PFM) aveva mosso i suoi primi passi già negli anni ’60, con il nome di “I Quelli”, suonando nei brani di grande successo di Mina e Battisti, ma ottenendone molto poco a proprio nome. Curiosamente, anche il futuro comico Teo Teocoli fu per un breve periodo il loro cantante. E furono sempre loro (non ancora PFM) a suonare su “La Buona Novella” di Fabrizio De Andrè, nel 1970 (prima del loro rinnovato connubio per il tour a cavallo tra ’78 e ’79, di enorme successo (così come il disco dal vivo che ne sarebbe stato tratto). Con l’ingresso di Mauro Pagani (flauto e violino), e l’esplosione del nuovo “verbo” musicale (in seguito denominato “Prog”), la band prese il nome di “Forneria Marconi”, con l’aggiunta di “Premiata” (quella forneria esisteva davvero, tra l’altro) e cominciò ad aprire i concerti dei grossi gruppi stranieri di passaggio in Italia (Yes, Deep Purple, ecc.). Erano soliti suonare pezzi famosi di gruppi stranieri quali King Crimson e Jethro Tull, più loro improvvisazioni strumentali. Quando finalmente eseguivano il loro unico pezzo cantato in italiano, e dalla struttura ben definita (“La Carrozza Di Hans), il pubblico capiva che non si trattava di una band inglese, ma milanese!
Nel 1971 quel pezzo sarebbe uscito come lato B del loro primo singolo: il lato A conteneva invece quello che si sarebbe rivelato il loro più grande successo di sempre: quella “Impressioni di Settembre” che, con il suo celebre motivo di “Moog” al posto di un più canonico “ritornello”, ed il bellissimo testo di Mogol, sarebbe diventata il simbolo stesso di un’epoca irripetibile. Nel 1972 sarebbe uscito il loro primo disco, contenente entrambi i titoli del singolo, ma anche “E’ festa” (più nota nella versione inglese, ribattezzata “Celebration”), vale a dire l’altro inno immortale (una sorta di trascinante tarantella prog-rock) della PFM. Era ancora il 1972 quando uscì anche il secondo lavoro, “Per un amico”, altrettanto bello. Ed anche il gruppo romano Banco del Mutuo Soccorso, nel corso di quello stesso 1972, riuscì a pubblicare entrambi i suoi capolavori: “B.M.S.” (con la famosa copertina a forma di salvadanaio) e “Darwin”: un periodo di creatività veramente incredibile!
Per il tema “chiave” di “Impressioni di Settembre” quelli della PFM cercavano uno strumento adatto, che non poteva essere né la chitarra, né il flauto o il violino. Trovarono questo strumento appunto nel neo-nato “Moog” (dal cognome del suo inventore), un piccolo strumento con tastiera e manopole varie, in grado di creare anche questo suono arioso, sintetico, eppure ricco di vivacità e gioia. Lo scoprirono ascoltando “Lucky Man” degli ELP, ma non avevano i soldi per acquistarlo.
Proposero dunque al rivenditore di farglielo utilizzare per il brano: se dopo la pubblicazione del singolo il tipo fosse riuscito a venderne almeno dieci esemplari, avrebbero potuto tenere lo strumento. E così fu. Anche il mellotron, che, viceversa, simulava soprattutto “tappeti” d’archi o di ottoni (una sorta di orchestra simulata, tutta dentro una tastiera molto pesante da portarsi dietro in tour) fu utilizzata in Italia dalla PFM “in anteprima”, rispetto agli altri gruppi. Anche se poteva già ascoltarsi sui primi lavori di King Crimson e Genesis. Ad ogni modo, con “Photos of Ghosts” la band milanese cominciò ad acquisire la sua “statura internazionale”, con la versione inglese di alcuni brani dei primi dischi. A quel punto Patrick Djivas, bassista del primo disco degli Area, rimpiazzò Giorgio Piazza: durante una jam session all’Altro Mondo di Rimini, infatti, Franz Di Cioccio si trovò talmente bene con lui sul palco, da proporgli su due piedi di passare armi e bagagli con loro. E Djivas, più interessato alla musica (e al crescente successo della PFM) che all’impegno politico degli Area, accettò, suonando su “l’Isola di Niente”, del 1974, e andando con loro in tour negli Stati Uniti quello stesso anno. Il disco “Live in USA” documentò questa esperienza incredibile, con un gruppo italiano, che, senza pizza e mandolini, era in grado di fare bene quanto gli artisti coi quali si ritrovò a confrontarsi nel corso di vari festival americani.
Diversi pezzi di quel disco dal vivo furono registrati al Central Park di New York, proprio durante il festival che vide anche l’ultimo concerto dei King Crimson degli anni ’70. Già nel 1973 la PFM aveva partecipato al noto festival di Reading, in Inghilterra (coi Genesis in cartellone): ma quella volta “sforarono” coi tempi, e la corrente elettrica venne staccata dal palco senza tanti complimenti,  prima che il gruppo riuscisse a portare a termine il proprio show (!).
Oltre che in Italia continuarono a suonare all’Estero (Giappone compreso) fino al 1977. E, tra il 1975 (con l’album “Chocolate Kings”) e i primi giorni del 1979 ebbero Bernardo Lanzetti (già vocalist degli Acqua Fragile) come cantante “di ruolo”. Viceversa, Mauro Pagani lasciò la PFM senza astio nel 1976 (per inciso l’astio ci fu invece con Lanzetti), sostituito prima da Greg Bloch (solo per l’album “Jet Lag” e relativo tour, nel 1977), e in seguito da Lucio Fabbri (dal 1979 in avanti). Furono quasi sempre presenti ai vari festival che si svolsero in Italia in quegli anni: uno dei più noti fu quello del Parco Lambro, tenutosi dal 1974 al 1976.


sabato 26 settembre 2015

L'arte (e il mestiere) di ricordare, di Paolo Carnelli


Paolo Carnelli ci racconta del brano dedicato a Francesco di Giacomo da Lino Vairetti nel nuovo album degli Arti&Mestieri
WK


L'arte (e il mestiere) di ricordare-Wonderous stories

E' passato un po' di tempo da quando è scomparso il personaggio che forse meglio di chiunque altro ha incarnato l'essenza del rock progressivo italiano, ovvero Francesco Di Giacomo. Anche in un giorno qualsiasi, uno dei tanti già trascorsi da quel 21 febbraio del 2014, è importante fermarsi un attimo, trovare il tempo per ricordare. Non che Francesco sia uno di cui ci si dimentica facilmente... lo ricordano spesso gli altri artisti sul palco (tra i più recenti addirittura Ligabue), lo ricordano sempre e con affettuosa puntualità i fan come l'amico Aldo Pancotti, che tutti i mesi invia alla sua personale mailing list una frase o un'immagine del grande Big.
Il caso ha voluto che proprio in questi giorni la mia attenzione sia stata attratta in modo particolare da una nuova uscita discografica, "Universi Paralleli" degli Arti & Mestieri. Un lavoro che apparentemente con Francesco non ha niente a che fare, se non il fatto che gli Arti & Mestieri hanno fatto parte, come il Banco del Mutuo Soccorso, del cosiddetto "pop italiano degli anni '70". Il disco è veramente molto bello, e approfitto per consigliarne a tutti l'ascolto. Ma il punto è un altro: "Universi Paralleli" presenta, in coda, anche una sorpresa. Una bonus track intitolata "Nato" che vede ospite il cantante degli Osanna, Lino Vairetti, il quale si è occupato anche di scriverne il testo. Il brano è caldo, solare, in un certo senso atipico per il jazz rock rigoroso e spigoloso a cui ci hanno abituato gli Arti & Mestieri. Le parole del testo, poi, fanno apertamente riferimento a qualcuno che non c'è più.
Decido che voglio saperne di più e contatto Lino, come al solito gentilissimo. Scopro così che il titolo del brano scritto dal chitarrista Luigi Venegoni (che avrebbe dovuto intitolarsi "Ti ritroverò") è il frutto della fusione tra NApoli (città degli Osanna) e TOrino (casa degli Arti & Mestieri). Ma soprattutto, che la persona a cui è dedicato il testo è proprio Francesco Di Giacomo. In particolare, c'è una frase che mi colpisce da subito: "sei nato in una bomba, e sei volato via". Solo chi, come Lino, conosceva bene Francesco, poteva sapere quanto fosse deflagrante la sua forza comunicativa, la sua voglia di libertà senza compromessi. Una spinta, la sua, quasi rivoluzionaria, esplosiva, che niente e nessuno potrà mai riuscire a disinnescare. Neanche il tempo che passa da quando lui, Francesco, non c'è più.


Gli Arti & Mestieri saranno prossimamente in concerto a Torino con Vairetti ospite in alcuni brani: sicuramente "Nato" sarà uno di quelli.

venerdì 25 settembre 2015

Nel ricordo di John Bonham, di Wazza


25 settembre 1980 - Starway to heaven... or hell!

Fine settembre 1980, i Led Zeppelin sono riuniti nella villa di Jimmy Page, per le prove in vista di un eventuale ritorno sulle scene. John Bonham arriva già "brillo" e continua a bere, sembra "40 bicchieri di vodka"; viste le sue condizioni viene portato in una stanza dove viene lasciato dormire. La mattina dopo, 25 settembre 1980, John Paul Jones e il manager lo trovano morto, soffocato dal suo stesso vomito!
Se ne andava così a 32 anni il grande batterista dei Led Zeppelin, innovatore della batteria, caposcuola per l'hard rock, heavy metal, rock blues.
Con i Led Zeppelin ha macinato tour, dischi d'oro, riconoscimenti; nel 2011 i lettori di Rolling Stone Magazine lo dichiarano "miglior batterista di tutti i tempi"
Ma a causa di una vita fatta di eccessi, droghe alcol e sesso sfrenato (!!!), la sua carriera è andata rapidamente in declino. Rimarrà sempre il "Bonzo" che ancora oggi ci scuote, e non riusciamo a trattenerci, quando ascoltiamo, "Black Dog" "Moby Dick" "Immigrant Song"...

Band of joy 1968 , con John Paul Jones e Robert Plant 

Il Pensiero di alcuni "colleghi"

« La batteria non c'entrava. John si sedette dietro un kit in miniatura: una cassa da 18", un rullante alto 4", un tom da 12" e uno da 14"... ed era quel suono! Rimasi annichilito da quello che stavo sentendo, e da come lo stava suonando: da quel minuscolo kit stava uscendo il sound dei Led Zeppelin! »
Dave Mattacks, Fairport Convention

« Avevamo ottenuto un backstage pass per le due serate del festival di Knebworth [1979, NdA]. Bonham arrivò insieme a suo figlio e si sedette alla batteria per controllare l'accordatura. L'impianto di amplificazione non era ancora acceso, e lui fece qualche acciaccatura: il palco iniziò a tremare, io e John Deacon ci guardammo negli occhi, e ci abbracciammo »



Alcune sue "bravate"

·       Una volta John Bonham invitò Glenn Hughes a fare un viaggio sulla sua nuova e lussuosa macchina. Il batterista andò a sbattere dritto contro un muro e abbandonò la macchina. Il giorno dopo Hughes lo incontrò su una nuova lussuosa macchina e gli chiese che cosa avesse fatto con la vecchia macchina. Bonham rispose: "Quale macchina?".
·         Nel 1976 si recò ubriaco nel backstage del "Nassau Coliseum" di Long Island durante un concerto dei Deep Purple. Quando notò un microfono libero salì sul palco prima che i roadies potessero fermarlo; il gruppo smise di suonare mentre Bonham urlava al microfono: "Sono John Bonham dei Led Zeppelin e voglio semplicemente annunciarvi che abbiamo un nuovo album in uscita: si chiama “Presence” e, cazzo, è fantastico!". Prima di andarsene si voltò verso il chitarrista dei Deep Purple e lo insultò dicendo: "E per quanto riguarda Tommy Bolin, non sa suonare una merda!".

...Per non dimenticare .
WK




TOUR DATES 25-30 SETTEMBRE 2015, di Zia Ross

TOUR DATES 25-30 SETTEMBRE 2015


Proseguono alcune rassegne già annunciate la volta scorsa. Riportiamo le informazioni per vostra comodità:

24-25 Settembre 2015

PARCO DEI CAMALDOLI - Via Sant'Ignazio di Loyola NAPOLI (NA)
ROCKALVI FESTIVAL - VIII EDIZIONE
Programma
Start 20.00
25 settembre
AUCAN LIVE SET - IL PAN DEL DIAVOLO - SYCAMORE AGE – SPIRAL69 - ASH CODE
Biglietti e Abbonamenti: prevendite abituali
Abbonamento (per i 2 giorni): 15 euro+dp
Singolo giorno: 10 euro+dp


Dal 24 al 26 Settembre 2015

VILLETTA - Via Francesco Passino n. 26, Via degli Armatori, 3 - ROMA (RM)
GARBATELLA JAZZ FESTIVAL 2015
info: https://www.facebook.com/events/885502368171149/ - Tel. 3280580162 - 331 9496348 (per prenotazioni per la cena)
Il 24, il 25 e il 26 Settembre la Villetta si animerà con il Garbatella Jazz Festival, giunto alla sua XI edizione, dando spazio alla figura del sassofonista.
La rassegna, totalmente gratuita, si propone di diffondere il genere musicale del jazz e le sue eterogenee manifestazioni ad un pubblico ampio e variegato. Il progetto è nato dalla collaborazione delle associazioni culturali Cara Garbatella ed Altrevie, è patrocinato dall’VIII Municipio di Roma (ex XI). Da tre anni riceve il sostegno della Polisportiva G. Castello.
La direzione artistica è di Pino Sallusti, che commenta in questo modo l’attuale edizione: ”La scelta di dedicare il Festival 2015 ai sassofonisti parte dal fatto che il sax è un pò lo strumento simbolo del jazz, soprattutto per quello che riguarda l'immaginario collettivo. Se a questo aggiungiamo che i progetti che verranno presentati nella rassegna sono tutti estremamente interessanti, mi è sembrato giusto pensare a questa formula”.
Venerdì 25 Settembre il gruppo di ELLINGTONIA,
Sabato 26 SettembrePASQUALE INNARELLAQUARTET.
I primi due concerti avranno come gruppo spalla LA SCUOLA POPOLARE DI MUSICA DI TESTACCIO, mentre il terzo, il gruppo IMPROGRESSIVE, che reinterpreta il progressive inglese.
Quest’anno, oltre agli spettacoli musicali, verrà presentato sabato 26 settembre, alle 21.30, il libro “Il tempo di un altro disco” di Fabio Ciminiera, giornalista ed editore di Jazzconvention.
Info


Dal 24 al 27 Settembre 2015

CASA OFELIA - Via Parrocchia, 88 - Spazio Ferru Via Parrocchia, 2 - SESTU (CA)
IN PROGRESS...ONE 2015 - MUSICA PER IMMAGINI
Programma:
26 settembre 2015
Casa Ofelia – Salone conferenze
Ore 10.30 – Conferenza: "La Musica e L'immagine".
Sa Pratza De Sa Lolla – Vico Parrocchia
Ore 18,00 - Spettacolo musicale di burattini "FAGIOLIN TOUR"
Spazio Ferru
Ore 20,00 – Smart Concert – CRISTIAN UDELLA (Chitarra solo)
Casa Ofelia – Piazzale
Ore 21.00 – SALVATORE SPANO (Concerto per solo pianoforte)
Ore 22,00 – Concerto: ALEX CARPANI BAND & DAVID JACKSON PLAY VAN DER GRAAF GENERATOR
27 settembre 2015
Spazio Ferru
Ore 20,00 - Smart Concert – SKULL COWBOYS
Casa Ofelia – Piazzale
Ore 21.00 – ALDO TAGLIAPIETRA GROUP CELEBRATION TOUR 2015


Dal 24 al 28 Settembre 2015

CASCINA MONLUÈ - via Monlue' 70 - MILANO (MI)
MONLUE’ ROCK FESTIVAL
info: www.lafabbrica.mi.it - www.circolosvolta.it - infoline: 3202782951
elencomusicisti sulla pagina fb https://m.facebook.com/events/1618980968359082


Venerdì 25/09

GRAN TEATRO GEOX Ex Foro Boario - Corso Australia - PADOVA (PD)
Steve Hackett - "Genesis Classics with Hackett Favourites introducing Wolflight"
info: 049/8644888 - www.granteatrogeox.com
Il suo nuovo tour mondiale celebrerà dal vivo il 40esimo anniversario dall’esordio solista nel lontano 1975 “Voyage of the Acolyte” e giungerà sino al nuovo “Wolflight”, ultimo impegno discografico uscito lo scorso marzo, senza, chiaramente, dimenticare il repertorio dei Genesis.

FESTA DE L’UNIVERSITA’ - piazza Rossini - BOLOGNA (BO)
FEAT.ESSERELÀ
feat.Esserelà è un funambolico trio strumentale tastiere-chitarra-batteria, anomala line-up che risolve la questione basso alla stessa maniera di Ray Manzarek dei Doors (note basse con la mano sinistra e parte melodica, su pianoforte e suono Hammond, con la destra). Ne deriva un sound vintage dal brillantissimo interplay, sorta di Oblivion Express di Brian Auger lanciato su binari deraglianti e ipervitaminici, ricchi di cambi ritmici e soli esaltanti. Un sound eclettico che pare riecheggiare il grande epicentro rock dei ’60 e ’70, ma rivitalizzato da nuova energia e da grande freschezza intepretativa, tutt’altro che museale. I nostri eroi (bolognesi) si chiamano Renato Minguzzi (chitarra), Francesco Chiampolini (pianoforte e tastiere) e Lorenzo Muggia (batteria), non amano prendersi troppo sul serio (i titoli attestano una propensione molto divertita), ma suonano alla grande una sorta di jazz-rock-blues con rimandi classici e tinte prog-fusion e psichedeliche (con i Doors ci stanno pure certe analogie sonore). Quest’anno è uscito il primo album “Tuorl”.
ore 20:30

TRAFFIC CLUB - via Prenestina 738 - ROMA (RM)
INIOR
Il progetto Inior nasce nel 2012, quando Marco Berlenghini e Flavio Stazi, ex componenti degli Apple Device (band prog rock romana attiva dal 2007 al 2010), decidono di rimettersi al lavoro per dar vita al loro primo album “Hypnerotomàchia”, uscito l’1 novembre 2014 ed eseguito questa sera.
Inizio concerto ore 22
Costo biglietto 5 euro

FABRIK - Via Goffredo Mameli, 216 CAGLIARI (CA)
LA BATTERIA
Uniti dal comune amore per le colonne sonore e le sonorizzazioni italiane degli anni ’60 e ’70, i quattro componenti de La Batteria sono veterani della scena musicale romana più trasversale, con esperienze che vanno dal post-rock progressivo (Fonderia), al pop (Otto Ohm, Angela Baraldi), al jazz sperimentale (I.H.C.), al hip hop (La Comitiva, Colle Der Fomento) fino alla world music (Orchestra di Piazza Vittorio).
La band propone brani originali ispirati a quel suono e a quella scrittura così particolare che dominava la musica per immagini nel nostro paese negli anni che vanno dal 1968 al 1980, periodo caratterizzato dalla creatività e vocazione sperimentale di compositori come Ennio Morricone, Stelvio Cipriani, Alessandro Alessandroni, Bruno Nicolai e di gruppi come i Goblin e I Marc 4.
Registrato utilizzando tutti strumenti vintage, il primo album omonimo de La Batteria non è però una mera operazione di revival di un’epoca d’oro, ma piuttosto il tentativo riuscito di riappropriarsi di uno stile e di un suono del passato per proiettarlo nella contemporaneità. Così fra le pieghe del loro prog-funk cinematico si possono ritrovare anche influenze che spaziano dal afrobeat, al hip hop, alla musica elettronica e al rock alternativo degli anni 80 e 90, tutte filtrate però attraverso una sensibilità ed un modo di scrivere e di suonare tipicamente italiani.

CHIESA DI S.STEFANO - Via Via Duca degli Abruzzi 78“ - CANDIA CANAVESE (TO)
TITO SCHIPA JR. - "CONCERTO PER GRAZIELLA"
Venerdì 25 settembre, a Candia Canavese (To), Tito Schipa Jr. sarà il protagonista musicale della nona edizione del "Concerto per Graziella", evento in ricordo della moglie del giornalista musicale Franco Vassia.
Prima di Tito, nella chiesa romanica di Santo Stefano, si sono esibiti in formazione acustica gli Osanna, il Banco del Mutuo Soccorso, Claudio Lolli, Vittorio De Scalzi, giusto per citarne alcuni...
Piemontesi tutti: la vostra attesa è finita, ma mi raccomando... accettate l'invito per questa serata con Tito, che si preannuncia davvero emozionante!
Figlio d’arte (il padre Tito Schipa è stato il più grande tenore di grazia del ’900), Tito Schipa Jr è “regista, autore, musicista e interprete di spettacolo musicale in ogni sua forma, canzone compresa”.
Autore di un capolavoro assoluto (Orfeo 9 fu la prima Opera Rock italiana ad essere incisa su disco e a diventare un film di culto), Tito è anche il traduttore italiano di mostri sacri quali Bob Dylan e Jim Morrison.
Ingresso gratuito.

BOSCARETO RESORT - SERRaLUNGA D’ALBA (CN)
UT NEW TROLLS
Riprende il cammino live degli UT New Trolls, capitanati da Gianni Belleno e Maurizio Salvi. La band è attualmente alle prese con le registrazioni del nuovo album.


Sabato 26/09

TEATRO SOCIALE - corso G. Garibaldi 58 - Valenza(AL)
MI RITORNA IN MENTE: Beggar's Farm e Rosario De Cola omaggiano Lucio Battisti
prevendita: PRIMAFILA - Organizzazione E Produzione Spettacoli - Via Milano 174, 15121 Alessandria - Cell. 347 8347584 - Tel. 0131 030060

LA PORTA E IL SUO SENTIERO - Piazzale San Giovanni - PADOVA (PD)
ASTRALIA SIDE PROJECT
Gli Astralia sono una band nata nel 1999 da un’idea di Riccardo Loriggiola, bassista e compositore, con all’attivo due dischi: Connected (2000), con sonorità vicine ai King Crimson e Rush, ma dal tocco comunque personale, e Osmosis, uscito nel 2011.

FREAKOUT CLUB - via Zago 7/C - BOLOGNA (BO)
FEAT.ESSERELÀ
feat.Esserelà è un funambolico trio strumentale tastiere-chitarra-batteria, anomala line-up che risolve la questione basso alla stessa maniera di Ray Manzarek dei Doors (note basse con la mano sinistra e parte melodica, su pianoforte e suono Hammond, con la destra). Ne deriva un sound vintage dal brillantissimo interplay, sorta di Oblivion Express di Brian Auger lanciato su binari deraglianti e ipervitaminici, ricchi di cambi ritmici e soli esaltanti. Un sound eclettico che pare riecheggiare il grande epicentro rock dei ’60 e ’70, ma rivitalizzato da nuova energia e da grande freschezza intepretativa, tutt’altro che museale. I nostri eroi (bolognesi) si chiamano Renato Minguzzi (chitarra), Francesco Chiampolini (pianoforte e tastiere) e Lorenzo Muggia (batteria), non amano prendersi troppo sul serio (i titoli attestano una propensione molto divertita), ma suonano alla grande una sorta di jazz-rock-blues con rimandi classici e tinte prog-fusion e psichedeliche (con i Doors ci stanno pure certe analogie sonore). Quest’anno è uscito il primo album “Tuorl”.
Inizio concerto ore 21
Costo biglietto 8 euro (ingresso riservato ai soci AICS)

ØFF BAR - Lago dei cigni - Viale Filippo Strozzi, Giardini della Fortezza da Basso - FIRENZE (FI)
FINISTER

TRAFFIC CLUB - via Prenestina 738 - ROMA (RM)
L’IRA DEL BACCANO @ SHUT UP! FEST
La band romana de L’Ira del Baccano unisce nella propria musica diverse influenze e ispirazioni: il doom dei Black Sabbath, la psichedelia di gruppi come Pink Floyd e Hawkwind l’heavy-prog dei Rush e la libertà esecutiva e “attitudine” live delle jam band come i Grateful Dead. Lo socrso anno è uscito il secondo album “Terra 42”.
Inizio concerto ore 21
Ingresso con tessera, costo 5 euro
Inizio concerto ore 21
Costo biglietto 5 euro

THE HOUSE OF ROCK CLUB - PIAZZA MAZZOTTI 1/B - SASSARI (SS)
LA BATTERIA
info: 328/7023404
Uniti dal comune amore per le colonne sonore e le sonorizzazioni italiane degli anni ’60 e ’70, i quattro componenti de La Batteria sono veterani della scena musicale romana più trasversale, con esperienze che vanno dal post-rock progressivo (Fonderia), al pop (Otto Ohm, Angela Baraldi), al jazz sperimentale (I.H.C.), al hip hop (La Comitiva, Colle Der Fomento) fino alla world music (Orchestra di Piazza Vittorio).
La band propone brani originali ispirati a quel suono e a quella scrittura così particolare che dominava la musica per immagini nel nostro paese negli anni che vanno dal 1968 al 1980, periodo caratterizzato dalla creatività e vocazione sperimentale di compositori come Ennio Morricone, Stelvio Cipriani, Alessandro Alessandroni, Bruno Nicolai e di gruppi come i Goblin e I Marc 4.
Registrato utilizzando tutti strumenti vintage, il primo album omonimo de La Batteria non è però una mera operazione di revival di un’epoca d’oro, ma piuttosto il tentativo riuscito di riappropriarsi di uno stile e di un suono del passato per proiettarlo nella contemporaneità. Così fra le pieghe del loro prog-funk cinematico si possono ritrovare anche influenze che spaziano dal afrobeat, al hip hop, alla musica elettronica e al rock alternativo degli anni 80 e 90, tutte filtrate però attraverso una sensibilità ed un modo di scrivere e di suonare tipicamente italiani.

LA CASA DI ALEX LA CASA DEL ROCK PROGRESSIVO E DINTORNI - Via Moncalieri, 5 - Milano (MI)
TREWA + MOGADOR
Tessera associativa obbligatoria con validità annuale: 5 euro – ingresso 10 euro
Inaugurazione della stagione con un evento speciale ad ingresso GRATUITO per i vecchi e nuovi soci di Casa di Alex
Una serata speciale che accoglie i due progetti principali del polistrumentista Luca Briccola.
TREWA band prog folk tra le più interessanti del panorama musicale italiano con due album all'attivo
MOGADOR band progressive rock dalle sonorità intense e moderne che, dopo tre album che hanno riscosso un notevole successo di critica e pubblico, sono in procinto di uscire col quarto lavoro

CINEMA ARCOBALENO - Via Antonio Fogazzaro 27 - TORREBELVICINO (VI)
GANG
info: 0445 660146


Domenica 27/09

BLUE NOTE - Via Borsieri, 37 - Q.re Isola - MILANO (MI)
BJBU – BOCCONI JAZZ BUSINESS UNIT
Ore 21.00

PETERPAN - Viale Vincent Van Gogh, 2 MILANO (MI)
PROG NIGHT: KALISANTROPE, DIRAXY & SILVER KEY
I Diraxy sono una band post progressive di Milano. Nati a fine 2013, ricercano sonorità e tematiche tipiche del post progressive di matrice nord-europea, ispirandosi a band come Haken, Porcupine Tree, Opeth, Tesseract, Leprous e Karnivool. A gennaio 2015 hanno pubblicato il mini album “The Vagrant”.
I Kalisantrope sono un trio progressive nato nel 2013. La loro influenza compositiva deriva da solide basi Prog Rock anni ‘70 e neo prog moderno, unite a sfumature di free jazz. È da poco uscito il loro primo EP “Anatomy of the World”.
I Silver Key (la Chiave d’Argento è l’oggetto magico che consente di accedere al Regno dei Sogni secondo Lovecraft), sono una band nata nel 1992 e poi “rinata” più volte negli anni intorno alla figura di Yuri Abietti, unico sopravvissuto della prima esperienza. Sviluppatisi come cover-band hanno portato avanti parallelamente la creazione di propri brani sfociati nell’album “In the Land of Dreams”. A breve uscirà il nuovo album “The Screams Empire”.
Inizio concerto ore 21.30


Lunedì 28/09

POLITECNICO DI TORINO - corso Duca degli Abruzzi 24 TORINO (TO)
OSSI DURI
Nati nel 1993, gli Ossi Duri si ispirano alle opere di Frank Zappa per realizzare una mix tra rock, prog e jazz, intriso di sperimentazione. Questa sera presentano la prima assoluta del progetto “L’anima della Folla”.
Inizio concerto ore 18
Ingresso gratuito


Martedì 29/09

OPEN THEATRE - Milano Expo - RHO (MI)
INTI-ILLIMANI HISTÒRICO
Chi se lo ricorda "El pueblo unido jamàs serà vencido..", che cantavano gli Inti Illimani negli anni '70 ? erano in tour in Italia quando nel settembre del '73 il golpe di Pinochet spazzò via Salvador Allende, centinaia di migliaia di cittadini e la democrazia. In Europa imparammo la parola desaparecido e quelle loro canzoni così struggenti. Gli IntiIllimani si fermarono in Italia per molti anni, da rifugiati politici, fino al termine della dittatura in Cile ed ora tornano in tour con canzoni vecchie e nuove.

PIAZZETTA - FRAZ. SANT'ANGELO - ISCHIA (NA)
JAMES SENESE & NAPOLI CENTRALE✺



29 e 30 Settembre 2015

CLUB IL GIARDINO LUGAGNANO via Cao del Prà, 82 - LUGAGNANO (VR)
TONY LEVIN - PAT MASTELLOTTO - MARKUS REUTER : STIK MEN
La superband degli Stick Men è composta da Tony Levin, bassista noto ai più per le sue collaborazioni con Peter Gabriel, King Crimson, Yes (Anderson Bruford Wakeman Howe), David Bowie, Pink Floyd, John Lennon e molti altri, il quale suona uno strumento a 12 corde, il Chapman Stick, Pat Mastellotto, da molti ritenuto il “premier drummer” del rock progressivo mondiale, attuale batterista dei King Crimson, e Markus Reuter, chitarrista compositore che suona la Touch Style Guitar ad 8 corde (disegnata da lui).
Inizio concerto ore 21
Nota: per l’ingresso è obbligatorio tesserarsi al club al costo di 10 euro; in più è previsto un contributo variabile per il concerto.


Mercoledì 30/09

BLUE NOTE - Via Borsieri, 37 - Q.re Isola - MILANO (MI)
SACHAL
Ore 21.00