A FLYING FISH
“EL PEZ QUE VOLÓ – ACT II”
Di Andrea
Pintelli
La band messicana A Flying
Fish ha da poco pubblicato El Pez Que Volò – Act II, ossia il secondo
atto di quest’opera inventata da Râhoola, leader del gruppo e artista
multiforme. Infatti “El Pez Que Volò”, suddiviso in quattro parti, è una
ricerca musicale per dissotterrare la gemma divina nascosta dentro di sé, una
raccolta caricaturale di desideri, fobie, patologie e virtù che vengono
incanalati per creare un ambivalente miscuglio morale di tradizioni orientali e
occidentali. Questo viaggio eroico zoomorfo, ingenuo e messianico è permeato da
un'aura psichedelica che ci invita a sognare l'impossibile. Essa presenta un
mix capriccioso e libero di stili musicali, generi, valori di produzione ed
estetica, che fungono da espedienti narrativi per evidenziare momenti,
personaggi ed emozioni in questa spedizione sonora altamente non convenzionale.
La mia recensione di Act I, dedicato al nido, era apparsa su questo sito
esattamente due anni fa. Con questo secondo capitolo, dedicato alla caverna, A
Flying Fish vuole rappresentare una discesa negli strati più profondi della
psiche: il viaggio notturno in mare, la catabasi, o il confronto con l'ombra.
Râhoola così illustra la sinossi, attraverso l’analisi junghiana: “Dopo un
balzo impulsivo, guidato dall'ambizione egoica, Teezûck precipita nell'abisso e
si risveglia nella caverna platonica, un grembo simbolico di trasformazione.
Qui, deve superare le cinque prove di Zaâm-Athǎ, ciascuna corrispondente a
diverse resistenze psicologiche:
1. Camera Edonistica (Scena 16, o 6 di questo disco) –
Tentazione del piacere e dell'eccesso (ombra istintiva).
2. Guardiano Ostile (Scena 17, o 7 di questo disco) – Rabbia
proiettata verso l'immagine genitoriale, trascesa attraverso la compassione.
3. Viscosità Letargica (Scena 18, o 8 di questo disco) –
Depressione, pigrizia e fuga nell'inazione, superate dal respiro e dalla
volontà.
4. Fuoco Inquieto (Scena 20, o 10 di questo disco) – Ansia e
panico, affrontati dalla consapevolezza e dalla presenza.
5. 2000 Porte Dubbiose (Scena 21, o 11 di questo disco) –
Dubbio esistenziale e caos, trascesi attraverso la fiducia nel Sé. Ogni
ostacolo rappresenta un confronto archetipico con sfaccettature dell'inconscio
personale e collettivo, guidato dalla voce interiore di He̊-Kuree e tormentato
dall'onnipresente El-Gǎbaal.
Il momento più rivelatore è l'incontro tra Teezûck e John, il
cavaliere immaginario inventato da Teezûck, una classica proiezione psicologica
che diventa uno specchio delle proprie aspirazioni. Il loro ricongiungimento
simboleggia la reintegrazione della psiche divisa, con John che rappresenta
l'Io ideale e Teezûck il vero Io. Fondendoli, l'individuazione raggiunge un
punto di svolta. L'atto si conclude con Teezûck che completa lo specchio dorato
(simbolo dell'Autorealizzazione) e abbraccia El-Gǎbaal, John e il suo riflesso:
un atto di totale integrazione psichica. Un nuovo loto, verde e radioso, cresce
nel suo petto: "...lasciando andare la tristezza e la perdita, e
guadagnandosi il diritto all'amore.”
Quindi, dopo aver lasciato il nido, Teezûck si sente pronto a
volare, ma nel suo prematuro tentativo incontra un ostacolo e fallisce,
precipitando sul fondo del mare, nella caverna più oscura e terrificante di
tutte: il subconscio. Realtà, finzione, ricordi, miti e leggende si intrecciano
in questo circo oscuro e acido di specchi dove Teezûck dovrà imparare a
meditare e a padroneggiare la sua psiche.
Si parte con The Lost Knight 1, straniante fin da subito, che ci conduce nel mondo parallelo del protagonista; con fare tra l’operistico e il circense, si annuncia l’apertura della saga.
A Leap Of Wright segna la partenza di Teezûck, l’abbandono del nido e il volontario allontanamento dai genitori, in acquisizione del sentiero che lo porterà lontano, non senza difficoltà (altrimenti che storia sarebbe?). Sbatte la testa sulle onde dell’oceano, scende verso gli abissi dell’ombra, in profondità dove incontrerà, come detto, il suo subconscio, affrontandolo. Coraggio. The Lost Knight 2 è l’altra faccia della medaglia: prima partente in pompa magna, ora attorniato dall’oscurità. Capiamoci bene: l’utilizzo delle voci da parte dei musicisti coinvolti è incredibile, perché non solo recitano, ma anch’essi si immedesimano nei vari personaggi della storia, facendolo con estrema bravura e scavando all’interno anche delle proprie anime. Valori aggiunti che regalano un immenso valore aggiunto al tutto. Enter The Cave è dove si (ri)trovano tutti i personaggi del proprio passato, anche quello non vissuto direttamente, in una sorta di parata surrealistica; paure e sconfitte, lasciano il posto alla determinazione di Teezûck che verrà messa a dura prova da El-Gǎbaal, ossia la malvagità senza pari. Face Thyself, titolo ancorato più alla realtà che alla profezia, mette a confronto il protagonista con la parte nera del suo universo. A volte non basta la forza, serve molto di più, ad esempio capire chi si ha davanti per poterlo battere dentro sè stessi. I suoni si fanno cupi e, grazie ad essi, viene simboleggiato l’incontro/scontro in maniera esaustiva e magniloquente, utilizzando gli archi con parsimonia per sottolineare i picchi emotivi. Come Magenta e al banchetto partecipano in tanti, ma tutti col fine di strafogarsi di cibo. Da girone dantesco, viene portata la gola come peccato universale atto a significare la resa del proprio io (nei casi più gravi) o l’errore di mettersi a tavola con taluni poco raccomandabili, che vogliono solo il male altrui. Fare attenzione ai danni che possono portare alcuni desideri è il minimo che si possa fare per non cadere nella rete dei maligni, i tentatori o più precisamente le ombre. By A Padder o la giostra del risentimento; El-Gǎbaal pone a Teezûck alcuni quesiti per insinuarne i dubbi; il protagonista dopo un’analisi dolorosa, rigetta tutto ciò, vomitando fuori di sé tutto il marcio accumulato. Le sonorità si fanno sinistre, non esiste un tempo, ma un’infinità di sensazioni in un mare (è proprio il caso di scriverlo) di cattiverie assortite. Urla, imprecazioni, per poi tornare al respiro. Thin Amid All o la danza degli incantesimi; El-Gǎbaal le prova tutte per far sentire in colpa il povero Teezûck, che nel sonno ha sempre trovato ristoro, sfuggendo alle sue responsabilità. Ma era piccolo ed era protetto dai suoi cari; ora che sta crescendo deve affrontare da solo il reale e l’irreale, anche se il risveglio può essere traumatico. La mente inconscia è un labirinto sabbie mobili, come recita Râhoola, e non vi è niente di peggiore nel dormire sonni deleteri, perché dietro a ogni angolo si cela un potenziale pericolo, come le ombre che vogliono impossessarsi delle luci interiori per spegnerle. Il far finta di niente porta all’estinzione. Personalmente la ritengo la traccia musicalmente più maestosa dell’intero lavoro, pur sapendo che mai come in questo caso vada valutato nella sua interezza. The Lost Knight 3 è un sogno dentro un sogno, un dèjà vu tra Teezûck e John attuato a discapito di quest’ultimo per confonderlo maggiormente, nel tentativo di cambiare le carte in tavola. Una parentesi coloratissima, illusoria e tetra. Would Hack A Coo Cooker o il tentativo massimo di portare ansia; El-Gǎbaal alza l’asticella del male, provando a far incamerare ansia e sensazione di pericolo a Teezûck, il quale ha diversi attacchi di panico, ma fa lo sforzo di restare vigile e comprensivo di ciò che lo circonda e ciò che vive e sopravvive in lui. Immagini e suoni difficili da sopportare per coloro che sono stati afflitti dalle stesse tenebrose oscurità. Be Psychic Show o il caos servito da capire e superare; Teezûck ha dubbi sul perchè restare vivo, se la condizione del caos nella quale si trova giace nella più totale e netta anarchia omnicomprensiva. Chi sa parli, ma intuisce che intorno a sé c’è solo uno show, che quando lo intenderà come finzione, allora e solo allora sarà libero. 2000 porte e una da scegliere come via di fuga o come ritorno alla realtà o terra promessa. Imparare è l’arte del proseguo. Love Thyself o il significato della propria consapevolezza; ego, ombra e i propri doppi speculari nella quarta dimensione, ma solo con l’amor proprio se ne esce e si vince. Abbandonati i timori, ecco l’addio all’infanzia, ecco la crescita verso un’età adulta che non può più aspettare. Smettere di essere personaggi diventando persone, come successo ad altri di noi afflitti, per troppo tempo, dal demone dell’insicurezza. Quindi addio caverna, in attesa di Act III. Signore e signori, ecco un disco magistrale, ottimamente suonato, cantato ancor meglio, fuori da ogni schema, oltre ogni identificazione. Trascende il tempo e ne fornisce nuovi connotati. Abbracci diffusi.
Music, Orchestration, Rec, Edit and Mix by Râhoola.
Produced in CIRCODENSO, Monterrey, Nuevo León, México
between August 2014 and January 2025.
Additional Recordings in Gymnocal Industries (Bergen),
Tom Goldstein Studio (Haifa) & Alex Manley Studio (Virginia).
Drums Rec & Engineered in PSICOFONIA by Charles A.
Leal.
Drum Recording Assistance by Faver Paz.
Mastered in PSICOFONIA STUDIO by Charles A. Leal.
Râhoola – KEYBOARDS, PIANO, GUITARS, BASS, FX,
PROGRAMMING OF PERCUSSIONS, CHOIR & ORCHESTRA
Musical
Guests:
Javier Garagarza – Drums
Sebastián Garcia – Violin
Alex Manley – Trombone
Saša Olenjuk – Violin (in “Love Thyself”)
Arturo Ávila – Flute Sample “El Sátiro y la Ninfa”
(2011)
CAST MEMBERS (In order of appearance):
Râhoola AS HIMSELF
Teezûck/El-Gabǎal RÂHOOLA
John FABIO LIONE
He̊-Kuree LUIS MORA
Aleekãnto (memory) MYRTHALA BRAY
Namazöoh (memory) MARGIL VALLEJO
Hybriz NO-ONE
Child RÂHOOLA
With
The Flying Chorus/Ghosts/Turkeys RÂHOOLA, MARGIL VALLEJO,
MYRTHALA
BRAY, MONICA LYRAE, DENISSE ARRIAGA,
DAVIDAVI
DOLEV, OTTOEGIL SAETRE & ÓSCAR MARTINEZ
Übermenschen DAVIDAVI DOLEV & MARGIL
VALLEJO
Jungian Shadows OTTOEGIL SAETRE & DAVIDAVI
DOLEV
Buddha DAVIDAVI DOLEV
Jesus RÂHOOLA
Lucifer OTTOEGIL SAETRE
Rāvaṇa DAVIDAVI DOLEV
Gorger Laarv RÂHOOLA
Plato RÂHOOLA
Castrato ALESSANDRO MORESCHI (sampled)
Album & Singles Cover Concept by Râhoola.
AI Artworks generated by Râhoola.
Design by nu studio.
EL PEZ QUE VOLÓ series was created thanks to the
support of multiple Mexican artistic grants:
CONARTE – PECDA 2013
FONCA – JC 2014-2015 CONARTE –
PECDA 2015
CONARTE – EFCA 2018
CONARTE – EFCA 2022
Follow the adventure – aflyingfish.space FB/aflyingfish
YT/aflyingfish IG/a.flying.fish
Credits song by song:
1.
“The Lost
Knight 1”
Râhoola – As Himself / Teezûck
Fabio Lione – John
With The Flying Chorus
Râhoola – Piano, Guitars, Bass, Synths, FX
Javier Garagarza – Drums
Sebastián
Garcia – Violin
Alex Manley – Trombone
2.
“A Leap of
Wraith”
Râhoola – As Himself / Teezûck
With The Flying Chorus
Râhoola – Piano, Guitars, Bass, Synths, FX
Javier Garagarza – Drums
Sebastián
Garcia – Violin
Alex Manley – Trombone
3.
“The Lost
Knight 2”
Râhoola –Teezûck
Fabio Lione – John
With The Flying Chorus
Râhoola – Piano, Guitars, Sound Design, FX
Javier Garagarza – Drums
Sebastián
Garcia – Violin
Alex Manley – Trombone
4.
“Enter the
Cave”
Râhoola – As Himself / Teezûck / Jesus
Davidavi
Dolev – Buddha / Rāvaṇa /
Übermenschen
Ottoegil
Saetre – Lucifer / Jungian Shadows
Luis Mora – He̊-Kuree
The Flying Chorus – Ghosts
Râhoola – Piano, Orch. Program, Synths,
FX
Javier Garagarza – Drums
Arturo Ávila – Flute (Sampled)
5.
“Face
Thyself”
Râhoola – Teezûck / El-Gǎbaal
Râhoola – Piano, Guitars, Bass, FX
Javier Garagarza – Drums
Sebastián
Garcia – Violin
Alex Manley – Trombone
6.
“Come
Magenta”
Râhoola – As
Himself/Teezûck/El-Gǎbaal/Gorger Laarv
The Flying Chorus – Turkeys
Myrthala Bray – Aleekãnto
Râhoola – Piano, Guitars, Bass,
Synths, FX
Javier Garagarza – Drums
Sebastián Garcia – Violin
7.
“By a Padder”
Râhoola – Teezûck / El-Gǎbaal
Myrthala Bray – Aleekãnto
Margil Vallejo – Namazöoh
The Flying Chorus – Ghosts
Râhoola – Piano, Guitars, Bass,
Synths, FX
Javier Garagarza – Drums
Sebastián Garcia – Violin
Alex Manley – Trombone
8.
“Thin Amid
All”
Râhoola – As Himself / Teezûck /
El-Gǎbaal
The Flying Chorus – Ghosts
Râhoola – Piano, Guitars, Bass, Orch,
Synths, FX
Javier Garagarza – Drums
Sebastián Garcia – Violin
9.
“The Lost
Knight 3”
Râhoola – As Himself / Teezûck
Fabio Lione – John
With The Flying Chorus
Râhoola – Piano, Sound Design, FX
Javier Garagarza – Drums
Sebastián Garcia – Violin
Alex Manley – Trombone
10.
“Would Hack a Coo Cooker”
Râhoola – As
Himself/Teezûck/El-Gǎbaal/Plato
Castrato – Alessandro Moreschi (Sampled)
With The Flying Chorus
Râhoola – Piano, Guitars, Bass, Orch,
Keys, FX
Javier Garagarza – Drums
11.
“Be Psychic
Show”
Râhoola – Teezûck / El-Gǎbaal
Fabio Lione – John
Râhoola – Piano, Guitars, Bass, Orch, Keys,
FX
Javier Garagarza – Drums
12.
“Love
Thyself”
Râhoola – As
Himself/Teezûck/El-Gǎbaal/Child
Fabio Lione – John
With The Flying
Chorus
Râhoola – Piano, Guitars, Bass, Orch,
Keys, FX
Javier Garagarza – Drums
Saša Olenjuk – Violin
Alex Manley – Trombone
Discography:
"Bohemian Rhapsody (minor key cover)" (2018) - single
https://www.youtube.com/watch?v=JSgxbHqzv8E&ab_channel=AFlyingFish
"Carnival of Souls" (2019) - LP album
https://www.youtube.com/watch?v=5wKtcJ2oIOY&t=1391s&ab_channel=AFlyingFish
"Tears of God" (2020) - long single/short EP
https://www.youtube.com/watch?v=RXlqw9fI07M&ab_channel=AFlyingFish
"Maestro del Disfraz" (2021) - long single/short EP
https://www.youtube.com/watch?v=IW6BXxJjWeM&ab_channel=AFlyingFish
"Pollo Sin Cabeza" (2022) - EP
https://www.youtube.com/watch?v=SZlNBdXM4YA&ab_channel=AFlyingFish
“El Pez Que Volò – Act I” (2023) - LP
https://www.youtube.com/watch?v=mvsPNGVWXtI
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