A Mestre, la voce storica delle Orme: Aldo
Tagliapietra
di Daniele Raimondi
Venerdì 26 dicembre, in piazza Ferretto a Mestre, mentre un pallido sole lascia il posto alle
prime ombre della sera e alla “buriana”, che rimane leggera ad ascoltare, “…ecco d’incanto”, l’inconfondibile volto
di una melodia, impreziosita da una voce senza paragoni. Aldo Tagliapietra non è soltanto un musicista: è una vera leggenda. Si
vede subito che Aldo, basso, chitarra e voce, è in gran spolvero e con le corde
vocali risparmiate dalla gelida serata. Non da meno la band, che in più di
un’occasione strappa l’applauso e con assolo degni di nota, Matteo Ballarin, chitarra elettrica, Andrea De Nardi, hammond e tastiere, Manuel Smaniotto alla batteria.
Gli sguardi musicali si incrociano, basta un solo istante, al
tuffo nel passato, mentre le note danzano soave nell’aria un po’ fredda. Aldo è
l’interprete di quel rock progressivo, di quella melodia, in cui convivono
testimonianze ed impegno, ma soprattutto poesia, in un tempo senza età.
Bastano le prime note per riscaldare il pubblico
numerosissimo e la band, con Andrea e soprattutto Manuel, in un solo attimo,
non curanti della temperatura, estivamente vestiti. Ed è subito grande musica
con: “ Regina al Troubadour”, “La porta chiusa”, “Los Angeles”, un tuffo nella suite che racconta la storia di due
pianeti, “Felona e Sorona”, “Amico di ieri”, “Sguardo verso il cielo”, “Canzone
d’amore” e gran finale con “Cemento
Armato”.
Mentre “…nell’aria le
note di una chitarra” non hanno ancora smesso di vibrare, Aldo è sommerso
da fan e storici amici, si congeda dopo aver autografato decine di “cimeli” e
posato per foto ricordo.
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