La diramazione del web magazine MAT2020, per una nuova informazione musicale quotidiana
venerdì 30 giugno 2023
ELP nel giugno del 1973
giovedì 29 giugno 2023
Deep Purple: accadeva il 29 giugno del 1973
Il 29 giugno 1973, subito dopo
il concerto tenuto ad Osaka, il cantante Ian Gillan e il bassista Roger Glover lasciano i Deep Purple mettendo la parola fine alla Mark II del gruppo
inglese.
Gli stessi cinque membri si ritroveranno insieme undici anni dopo per la reunion che produrrà l'album "Perfect Strangers".
Di tutto un Pop
Wazza
29 GIUGNO 1973, IAN GILLAN LASCIA I DEEP PURPLE
Un gran silenzio ha sempre circondato l'uscita nel 1973 di IAN GILLAN dai DEEP PURPLE. Mesi prima dell'ultimo tour Ian consegna la sua lettera di dimissioni in cui dice che lascerà i Purple alla fine del tour successivo.
L’ultima data sarebbe stata quella di Osaka, il 29 giugno 1973. Quella era la fine programmata del tour e quindi il suo ultimo spettacolo e ancora nessuno aveva detto una sola parola a riguardo:
"Salimmo sul palco e ci
esibimmo e lasciai la sede per conto mio e tornai in hotel. Non c’è stato alcun
addio, nessuno collegato ai Purple disse qualcosa. Nessuno della band, nessuno
dell’equipaggio, nessuno della gestione. Era come se tutta la questione fosse
stata spazzata sotto al tappeto. È stato strano.
L’atmosfera di quel momento fu semplicemente
orribile, e per me fu un sollievo aver finito tutto.
Per capire cosa stesse succedendo nella band avreste bisogno di uno psicologo esperto. Tutti nella line-up si comportarono come dei coglioni, me compreso. Non ci aiutò il fatto che da tempo erano coinvolte un sacco di altre persone, avevamo degli ordini da seguire e lavoravamo fino allo stremo. Se fossimo stati in grado di prenderci una pausa, allora forse avremmo elaborato il tutto. Ma eravamo su un tapis-roulant e arrivai al punto di volermene andare. È per questo che lasciai le mie dimissioni con una lettera. Quella sera a Osaka noi tutti agimmo come se nulla fosse, come se andasse tutto bene. Anche se chiaramente non era così.
Il giorno dopo lasciai l’aeroporto da solo, salii sul volo e tornai a casa. Era come se mi trovassi dietro le quinte e non fossi considerato un membro della band. Una volta tornato in Inghilterra mi sarei aspettato almeno una telefonata dalla band, ma non arrivò nessuna chiamata. Alla fine, qualche tempo dopo, ricevetti una chiamata da Roger Glover per dirmi che era stato licenziato dai Purple…”.
Eric Clapton: era il 29 giugno 1974
(Dalla rete)
Nel 1970 Eric militava nei Derek and the Dominos e per il periodo che servì a incidere “Layla”visse a Miami: ”Stavamo in un alberghetto malandato di Miami Beach, dove si poteva comprare la droga nel negozio di souvenir vicino alla reception. Bastava passare l’ordine alla commessa, tornare il giorno dopo e ritirare la roba in un sacchetto di carta marrone. Ormai ci facevamo di tutto: ero e coca, oltre a un sacco di altra roba pazzesca, come l’Angel Dust. La droga minò i rapporti all’interno della band e fu la causa della fine dei Derek and the Dominos”.
Il compleanno di Ian Paice
mercoledì 28 giugno 2023
Il Bath Festival Of Blues il 28 giugno 1969
Accadeva il 28 giugno 1969
Bath, contea del Somerset
Bath Festival Of Blues
Il Recreation Ground della cittadina termale alle porte di
Londra ospitava in quel giorno la più grande manifestazione mai dedicata alla musica
delle radici afroamericane.
Sul palco, nel verde della campagna inglese, era pronta a
salire la crème del rock blues inglese:
John
Mayall, Ten Years After, Led Zeppelin, Fletwood
Mac, The Nice, The Colosseum e molti
altri…
Il presentatore era John Peel, leggendario dj della
BBC.
Il Bath Festival Of Blues nacque da una geniale idea dell’organizzatore
Freddie Bannister, una sorta di pioniere dei concerti rock in terra
d’Albione.
Aiutato dalla moglie Wendy, Bannister fu così bravo e scrupoloso
che, al contrario di tanti suoi colleghi dell’epoca (al di qua e al di là
dell’Oceano Atlantico) uscì vittorioso anche dal punto di vista economico,
tanto che il Bath Festival Of Blues diventò, negli anni, una sorta di
istituzione dei Festival inglesi.
Per agevolare la fluidità del programma, Bannister si inventò
un palco doppio così che, mentre su uno si stava esibendo una band, sull’altro
si preparava il gruppo successivo.
Il pubblico non ebbe così tempi morti d’attesa e il
programma, molto intenso, venne rispettato al minuto.
I 30.000 presenti ebbero modo di godere di una giornata di
musica straordinaria che scorse senza gravi incidenti.
Un unico problema di carattere tecnico accadde quando i Nice
di Keith Emerson decisero di fare salire sul palco un gruppo di suonatori di
cornamusa: il peso eccessivo fece crollare una parte del palco.
Il concerto venne così momentaneamente sospeso per dar modo
di effettuare le riparazioni.
Un quarto d’ora dopo, la musica riprese più entusiasmante di
prima …
Banco del Mutuo Soccorso in Inghilterra nel giugno del 1975
David Madnight & Luca Spadaccini – "War Machine", di Luca Paoli
David
Madnight & Luca Spadaccini – War Machine
Di
Luca Paoli
Uscito il 26 maggio scorso per Music
Force, War Machine è un progetto del rapper David
Madnight ed il campione di
mediomassimi italiano Luca Spadaccini.
L’obbiettivo è quello di far
incontrare la musica con lo sport da combattimento ed il motto è: “mai
arrendersi davanti alle difficoltà”.
La produzione musicale è affidata al producer tedesco Lost in Scores e la particolarità sta anche nel fatto che chi acquisterà il cd riceverà in omaggio i brani in formato digitale e in formato 3D DOLBY ATMOS.
Ma vediamo di approfondire la
conoscenza dei due protagonisti.
David Madnight è un rapper abruzzese,
con una carriera che ha preso avvio nel 2010. È stato uno dei primi artisti hip
hop italiani a indossare una maschera nella scena underground, contribuendo a
creare un'immagine distintiva per sé stesso.
Fin dai primi anni 2000 David è stato
attivo nella scena hip hop abruzzese come membro del gruppo MissiDominici.
Insieme al gruppo, ha pubblicato diversi album di rilievo, tra cui "Santa
Sede vol2" nel 2008, che ha contribuito a consolidare la loro reputazione
nell'ambito della musica rap.
Dal 2011 David si è avvicinato alla
scena rock e metal e ha fondato il gruppo crossover Arkan Asylum. Con la band,
nel 2014, ha pubblicato il singolo "Luce", che ha visto la
straordinaria partecipazione della rapper Miss Simpatia, conosciuta per la sua
hit "Ciao Fibra", che ha ottenuto grande successo.
Come artista solista, nel 2020 David
ha realizzato un progetto discografico di beneficenza intitolato "My
Diamond", in collaborazione con la cantante Paola Edmea Isaja, per
sostenere la ricerca contro il cancro. Questo progetto ha dimostrato la sua
volontà di utilizzare la sua musica per scopi nobili e di contribuire alla
società in modi significativi.
Dal 2023, David si è unito a Serena
Rinaldi e alla Dive&Star Production per realizzare il singolo "Favole
Trash 2023". Questa collaborazione rappresenta un nuovo capitolo nella sua
carriera musicale, offrendo ulteriori opportunità per esprimere la sua
creatività e coinvolgere il pubblico con la sua musica.
Con la sua maschera distintiva e il
suo approccio musicale eclettico, David Madnight ha guadagnato un posto di
rilievo nella scena musicale italiana. La sua evoluzione artistica e la sua
dedizione a progetti significativi dimostrano la sua versatilità e la sua
passione per la musica.
Luca Spadaccini è un pugile
professionista originario di Roccamontepiano (CH), in Abruzzo. Appartenente
alla categoria dei mediomassimi, ha debuttato nel mondo della boxe
professionistica nell'aprile del 2018.
Sin dalle prime fasi della sua
carriera, Luca ha affrontato incontri di rilievo che gli hanno permesso di
accumulare esperienza e mettere in mostra il suo talento. Nel 2020 ha ottenuto
una vittoria significativa vincendo il Trofeo delle Cinture WBC. La finale dei
mediomassimi si è svolta a Catania, dove Luca ha sfidato Claudio Kraiem, un
atleta locale. Dopo otto riprese, Luca Spadaccini è emerso vittorioso,
dimostrando la sua abilità sul ring.
Prima della finale, Luca era
rimasto imbattuto in otto incontri, avendo sconfitto il pugile moldavo Pavel
Zgurean nella semifinale del Trofeo delle Cinture. Questo successo ha
ulteriormente consolidato la sua reputazione nel mondo della boxe.
Il 14 maggio 2022, Luca ha preso
parte a uno dei match di pugilato che hanno aperto una grande serata di sport
da combattimento a Pescara. Durante l'evento, ha infranto l'imbattibilità del
pugile toscano Federico Gassani, sconfiggendolo per KO tecnico al primo round.
Questa vittoria ha dimostrato la forza e la determinazione di Luca Spadaccini
sul ring, consolidando ulteriormente la sua posizione come pugile di talento.
Bene … ma il disco mi direte voi …
come si compone?
Il lavoro presenta nove tracce dello
stesso brano presentato in diversi stili ed umori e si denota subito l’ottima
produzione con i suoni molto curati e con le liriche di Spadaccini a supportare
quelle di David Madnight.
Si parte con una “Intro”
che ci ricorda di non arrenderci mai per passare poi a “War Machine”,
che intitola il lavoro e presentata in sei versioni diverse che vede Madnight
declamare i suoi versi con soluzioni musicali che includono chitarre
decisamente dure, oppure nella “international Version” la presenza alla voce di
Morna, oppure la versione “Metalcore” per poi chiudere con due brani come “Flight
Clubbing”, mid tempo con tastiere e chitarra duretta a dettare il riff.
E siccome il lavoro si apre col
“Intro” non poteva che chiudersi col “Outro”, 38 secondi di battaglia
alla morte. L’ultimo scontro sarà durissimo ma lei sa che gli darò battaglia.
In conclusione, posso afferma che si
tratta di un disco piacevole e per nulla scontato nei testi e che sicuramente
piacerà anche a chi abitualmente non segue il rap.
Brani
1.Intro
2.War machine
3.War machine international version Feat. Morna
4.War machine radio edit
5.War machine radio edit instrumental
6.War machine the original remix
7.War machine metalcore version
8.Fight clubbing
9.Outro
CREDITS
Artista: David Madnight & Luca
Spadaccini
Titolo: “War Machine”
Autori/Compositori: Davide Capuzzi
/ Luca Spadaccini
Editore: Music Force
Etichetta: Music Force
martedì 27 giugno 2023
Racconti sottoBanco: il 27 giugno 2009 il Banco del Mutuo Soccorso esegue dal vivo e per intero l'album "Darwin!"
Ricordando Chris Squire che ci lasciava nel 2015
Il 27 giugno del 2015, a causa
di un male incurabile, ci lasciava Chris Squire,
bassista inglese e membro fondatore degli Yes.
La sua eredità come uno dei più
grandi bassisti nella storia del rock progressivo vive ancora oggi attraverso la
sua musica e il suo impatto duraturo sulla scena musicale.
Chris Squire nacque il 4 marzo 1948 a Kingsbury, nel Middlesex, in Inghilterra. È diventato famoso come bassista principale e voce di supporto degli Yes, una delle band più influenti nel genere del rock progressivo. Squire è stato uno dei membri fondatori della band nel 1968 insieme a Jon Anderson, Peter Banks, Bill Bruford e Tony Kaye.
Il suono distintivo di Squire al basso è stato un elemento chiave nel suono unico della band. Utilizzava un basso Rickenbacker 4001, che gli conferiva un suono ricco e profondo. Oltre a suonare il basso, Squire ha contribuito significativamente alle armonie vocali del gruppo.
Durante la sua carriera con gli Yes, Chris Squire ha partecipato alla creazione di album di grande successo, come "The Yes Album" (1971), "Fragile" (1971), "Close to the Edge" (1972) e "90125" (1983), tra molti altri. Il suo stile di basso innovativo e la sua presenza scenica magnetica hanno reso Squire un'icona nel mondo del rock progressivo.
Squire ha anche lavorato su alcuni
progetti solisti nel corso degli anni, pubblicando l'album "Fish Out of
Water" nel 1975 e collaborando con altri artisti.
La sua eredità come uno dei più
grandi bassisti nella storia del rock progressivo vive ancora oggi attraverso
la sua musica e il suo impatto duraturo sulla scena musicale.