Artista: Gabriel Keller
Album: Clair Obscur
Genere: Rock Progressivo
Anno: 2022
Casa discografica: N/A
Tracklist:
1. Tumulte (Feat.Charlie Henry)
2. Time (Feat. Emi B)
3. Train
To Resolution (Feat. Emi B)
4. Open
Arms (Feat. Emi B)
5. Melancholia (Feat. Charlotte Gagnor)
6. Sonate
Au Clair Obscur (Feat. Clément
Barou)
7. Nothing
Human (Feat. Maïté Merlin)
8. Out
Of My Life (Feat. Maïté
Merlin)
9. Honey (Feat. Marine Poirier)
10. Accalmie
Lineup:
Gabriel Keller: Guitars, Percussions, Bass, Backing Vocals
Lucas
Biguet-Mermet: Drums (1, 6, 7, 8, 9)
Simon
Rebuffat: Drums (2, 3, 4, 5)
Charlie
Henry: Guitars
Clément
Berthie: Guitars
Anthony
Barbier: Guitar solo (4)
Marius
Marin: Guitars (9)
Lucie
Lacour: Cello, Backing Vocals
Emi
B: Vocals, Backing Vocals
Anne-Marguerite
Solt: Backing Vocals
Charlotte
Gagnor: Vocals, Backing Vocals
Marine
Poirier: Vocals, Backing Vocals
Maïté
Merlin: Vocals
Julien
Mailland: Bass
Clément
Barou: Piano
Jean
Charles Montibert: Strings arrangements
Quatuor
MajusculeS: Strings
Jérôme
Aubernon: Solo Violin (6)
Sos
Section: Brass Section (8)
Pierre
Lagache: Brass arrangements (8)
Recensione di Fabio Rossi
Gabriel Keller è un musicista francese originario
di Lione che debutta nel mondo discografico con il recente album Clair Obscur.
L’artista ha inteso premiare alcuni
collaboratori a questo suo progetto menzionandoli accanto al titolo di ciascun
brano, eccetto l’ultimo, proprio per mettere in risalto il loro significativo
apporto in fase di realizzazione. L’utilizzo di cantanti del gentil sesso
conferisce una sorta di segno distintivo della proposta di Keller.
Il genere prescelto è il progressive che muta forma passando da un songwriting che ricalca certi stilemi dei Pink Floyd e dei Beatles ad altri più cupi e onirici che rammentano gli Opeth, i Leprous e i Porcupine Tree. Un disco diviso in due, quindi, una parte “chiara” e l’altra “oscura”, così come già il titolo fa presagire.
La strumentale Tumulte apre
le danze con sugli scudi l’apporto alla chitarra acustica di Charlie Henry
nell’ambito di un pezzo dall’andamento quasi marziale che cresce d’intensità fino
a quasi sconfinare nel prog metal.
Time è dolce, romantica nel suo incedere
e la voce elegante di Emi B ammalia subito l’ascoltatore. La ritroviamo nelle pacate Train To
Resolution e Open Arms, tracce coese, e ben arrangiate.
Melancholia chiude molto bene la parte “chiara”
del disco e alla voce troviamo l’altrettanto brava Charlotte Gagnor. Da questo
momento si cambia registro: Sonate Au Clair Obscur è
caratterizzato da un piano quasi inquietante per poi salire gradatamente di vigore
con cori, assolo di chitarra che si susseguono fino al pacato finale. Mi ha
ricordato, scusate se è poco, i gloriosi Savatage. Nothing Human
e Out Of My Life sembrano estrapolate da un album degli Opeth
essendo munite di un approccio più heavy; Maïté Merlin canta con decisione e
bravura e non sfigura nel confronto con Emi B e Charlotte Gagnor. Honey è
movimentata nell’insieme ed è decisamente la più metal del lotto (il canto
stavolta è affidato a Marine Poirier). Forse, però, a questo punto si finisce
per essere disorientati di fronte alle troppe cantanti proposte all’interno dello
stesso lavoro. A chiudere la breve Accalmie che riporta
all’atmosfera degli inizi con il suo andamento soave e serenamente pacato.
Un debutto ambizioso con momenti
convincenti e altri, quelli “scuri” (Nothing Human, Out Of My Life e Honey), un
po’ meno. Keller dovrebbe focalizzarsi sul progressive di matrice romantica
tralasciando certi stilemi heavy che non appaiono essergli del tutto congeniali.