IKITAN - Shaping The Chaos
Di Luca Paoli
Pubblicare un album rock strumentale oggi potrebbe sembrare
una scelta rischiosa, data la difficile situazione dell'industria musicale.
Eppure, l'abilità di quei musicisti che si avventurano su questo terreno merita
senza dubbio rispetto. Raccontare una storia esclusivamente attraverso gli
strumenti non è semplice: richiede una combinazione di tecnica e immaginazione
per suscitare emozioni senza l'ausilio di parole.
"Shaping The Chaos"
degli IKITAN si inserisce perfettamente
in questa dimensione, presentandosi come un viaggio musicale che si sviluppa in
nove tracce, ognuna ispirata a fenomeni naturali e luoghi affascinanti del
nostro pianeta … è il primo album completo della band, dopo l’EP di debutto Twenty-Twenty.
Registrato tra il 2021 e il 2025 presso i Marsala Studios di
Genova, il disco è distribuito da Taxi Driver Records.
Il sound della band si distingue per la fusione di post-rock,
metal, stoner, psichedelia e influenze progressive. Chitarre eteree, un basso
profondo e una batteria potente creano un'esperienza di ascolto coinvolgente e
dinamica, arricchita da un’ottima registrazione che enfatizza ogni dettaglio
sonoro.
Il lavoro si sviluppa in nove tracce distinte, con sette di
esse nella versione vinile. Rispetto al precedente EP, che si presentava come
una suite unica di 20 minuti e 20 secondi, Shaping The Chaos porta la
band a esplorare strutture più articolate, ma mantenendo un carattere
strumentale inconfondibile.
L'album prende il via con "Chicxulub",
una traccia atmosferica che evoca il drammatico impatto dell'asteroide che
segnò l’estinzione dei dinosauri, creando un'atmosfera di mistero.
Con "Lahar", i ritmi energici e
potenti trasmettono la furia delle correnti di gas e cenere vulcanica, mentre
"Darvaza" ci immerge in sonorità ipnotiche, che
ricordano il cratere infuocato in Turkmenistan.
"Sailing Stones" ci porta nel deserto
della Death Valley, con melodie fluide e ritmi che sembrano danzare al ritmo
delle misteriose pietre mobili.
"Natron", arricchita dal violino di Roberto
Izzo e dalle percussioni di Olmo Manzano, esplora un’atmosfera
profonda e meditativa, ispirata al lago Natron in Kenya … dieci minuti di pura
magia.
La traccia successiva, "Bung Fai Phaya Nak",
ci immerge in un'atmosfera esotica, dominata da ritmi pulsanti e da riff di
chitarra che ne sono i protagonisti. Sebbene non manchino momenti di quiete,
questi intervalli sono brevi e subito seguiti da una nuova esplosione di
energia.
"Brinicle" crea una sensazione di
fredda immersione, evocando le stalattiti di ghiaccio che si formano sotto il
mare … notevole il lavoro offerto da batteria e basso che dialogano con la
chitarra in modo energico ma anche complesso.
"Blood Falls", ispirata alle omonime
cascate in Antartide, esplora tonalità cupe e melodie malinconiche. L’album si
chiude con "52 Hz Whale", un brano breve ma carico di
emozione, che richiama il canto solitario della balena che emette il suono più
unico e misterioso del mare.
Le tracce dell’album, con i loro titoli evocativi, ci guidano
attraverso una serie di paesaggi sonori: dalla devastazione delle cascate di
sangue, al cratere dell'asteroide Chicxulub, fino al misterioso canto della
balena solitaria. Ogni composizione diventa una narrazione che affascina sia
gli appassionati di post-rock sia coloro che cercano atmosfere più dense e
sperimentali.
"Shaping The Chaos" è uscito il 7 marzo 2025
in concomitanza con il Bandcamp Friday, con un release party il 9 marzo presso
Flamingo Records Store a Genova.
La versione fisica del disco, disponibile in CD e vinile (con
100 copie numerate a mano e un poster in omaggio), riflette l'attenzione della
band per la qualità del formato fisico. La grafica dell'album è stata curata da
Luca Marcenaro.
Con questo lavoro, gli IKITAN consolidano la loro maturità
artistica e la loro visione musicale, offrendo un album potente e ricco di
emozioni, che li posiziona come una delle realtà più interessanti del panorama
heavy post-rock italiano.
Track List:
Chicxulub
Lahar
Darvaza
Sailing
Stones
Natron
Bung Fai
Phaya Nak
Brinicle
Blood Falls
52 Hz Whale
Secondo alcune leggende, IKITAN è il Dio del suono delle pietre, ed è stato riportato in vita da:
Luca Nasciuti: chitarre
Frik Et: basso
Enrico Meloni: batteria e cowbell
Olmo Manzano: percussioni su “Natron”
Roberto Izzo: violino su “Natron”