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mercoledì 9 aprile 2025

Compie gli anni Lino Ajello


Compie gli anni oggi, 9 aprile, Lino Ajello, chitarrista del Balletto di Bronzo dal 1969 al 1973, con cui incide gli album "Sirio 2222" e "YS". Abbandona il gruppo per trasferirsi nel nord Europa.

Nel 2016 incide insieme a Marco Cecioni "Cuma 2016 DC", a nome Il Balletto di Bronzo di Lino Ajello e Marco Cecioni, con Gianni Leone special guest.

Happy Birthday Lino!
Wazza


È il giugno del 1972 quando la Polydor pubblica l’immenso "Ys", caratterizzato da un elegante art-work. Un coro di voci sussurrate, intensamente liriche, fungono da apripista al momento di apertura, la meravigliosa Introduzione, delineata sulle ancestrali atmosfere dell’organo di Gianni Leone, capace di estasiare mediante complicati fraseggi strumentali dalla forte intensità espressiva: il clima quasi claustrofobico e l’inquietante insieme d’atmosfera dell’opening-track viene ulteriormente scandito da iperboliche variazioni ritmiche grazie ai tempi dispari di Stinga e da alchemici passaggi di chitarra del funambolico Lino Ajello che evocano lo scomodo spettro frippiano. Dissonante e articolato nel suo svolgersi appare anche il secondo titolo dell’album, Primo Incontro, con la timbrica particolarmente enfatica del leader a contrastare strutture variamente spigolose e refrattarie a qualsiasi concessione melodica, tra continui stacchi percussivi, repentini cambi di tempo e un dualismo chitarra-tastiere veramente originale, che si lancia anche in digressioni di pura matrice umoristico-sperimentale. Gli echi amplificati di una tonalità vocale proveniente da infiniti, sconosciuti spazi si dischiudono come una delle molteplici variabili stilistiche presenti in Secondo Incontro, raffinata danza sonora che assorbe istanze magiche di dark-progressive dai registri evoluti e personali, agitandosi copiosamente tra sollecite progressioni strumentali dal vago sapore spettrale ed alambiccati vortici basso-batteria dall’evidente piglio jazz-rock. Terzo Incontro, paragonabile stilisticamente all’episodio precedente. è costituita da frequenze di elevato spessore qualitativo, espandendosi come un’altalenante sequenza di multicolorate valenze dai tratti cangianti e difformi, ostentando inoltre la cultura di stampo classicistico propria dell’estroso Leone. Epilogo risplende ancora di impervi percorsi armonici, tra le volute «emersoniane» dell’organo, le liquide punteggiature di piano e le sofisticate basi ritmiche, tutti segnali espressivi che accentuano l’estetica magnificamente introspettiva di un suono talmente unico e irripetibile, da non avere alcun termine di paragone non soltanto in campo nazionale, ma nello scenario progressivo mondiale degli anni Settanta. Dall’album viene estratto anche un 45 giri promozionale che riporta sulle due facciate Primo incontro e Secondo Incontro. Dalle registrazioni di un provino di Ys - effettuate a Milano nell’ottobre 1971 - è stato estratto un CD di quindici minuti edito nel 1992 comprendente Introduzione e Secondo Incontro che presentano delle sostanziali differenze rispetto alle versioni definitive. Introduzione ha un inizio spettrale senza i magnifici cori della versione originale. Entra poi in scena la voce di Leone che anche nel successivo intervento «scandisce» in maniera poco limpida, inserendosi fra imperiosi stacchi tastieristici e il drumming in tempi dispari di Stinga che interagisce con il solido basso di Manzari. Il sound è ovviamente grezzo e frastagliato con atmosfere tipicamente crimsoniane. Migliore la qualità sonora della parte vocale in Secondo Incontro (3 minuti e 39 secondi) dalle immagini squassanti con basso e tastiere in prima linea.

(Alberto Santamaria, Musikbox luglio/agosto 2002)

BALLETTO di BRONZO a Rimini 1970



Lino Ajello e Vito Manzari, bassista del Balletto di Bronzo, 1971


Lino Ajello - Gianni Leone - Gianchi Stinga 2014

Buon compleanno Steve Gadd


Compie gli anni oggi, 9 aprile, Steve Gadd, batterista statunitense considerato uno dei più influenti al mondo. Ha suonato praticamente con tutti i grandi del rock, pop, jazz…

Gadd è noto per la sua tecnica precisa, il suo groove impeccabile e la sua versatilità stilistica, che gli hanno permesso di lavorare in un'ampia varietà di generi musicali, tra cui jazz, rock, funk e pop.

Gadd ha iniziato a suonare la batteria in tenera età e ha studiato con rinomati insegnanti. Negli anni '70 è diventato uno dei turnisti più richiesti, suonando in innumerevoli album di artisti di fama mondiale come Steely Dan, Paul Simon, Eric Clapton, James Taylor, Chick Corea e molti altri.

È stato membro di importanti gruppi come Stuff e la Steve Gadd Band.

Oltre al suo lavoro come turnista, Gadd ha pubblicato diversi album.

Lo stile di Gadd è caratterizzato da una combinazione di precisione tecnica, groove profondo e musicalità.

È noto per la sua capacità di creare parti di batteria uniche e memorabili che si integrano perfettamente con la musica.

La sua influenza su altri batteristi è immensa, e il suo approccio alla batteria è studiato e ammirato in tutto il mondo.

Gadd è stato inserito nella Modern Drummer Hall of Fame nel 1984.

Ha ricevuto un dottorato onorario in musica dal Berklee College of Music nel 2005.

Ha vinto un Grammy Award per il miglior album strumentale contemporaneo con la Steve Gadd Band nel 2018.

Ha ricevuto l'American Drummers Achievement Award nel 2003.





 Eric Clapton, Willie Weeks, & Steve Gadd


 Pino Daniele, Steve Gadd, Rino Zurzolo e Mel Collins 1985



Paul McCartney, Denny Laine, Steve Gadd
AIR Studios, Montserrat, 1981
 Photo by Linda McCartney





martedì 8 aprile 2025

Il compleanno di Steve Howe e Roger Chapman




L'8 aprile presenta un doppio compleanno, quello di Steve Howe e di Roger Chapman, il primo abile ed affermato chitarrista, il secondo una delle migliori voci in assoluto nel campo musicale...
Happy "double" Birthday
Wazza

Steve Howe, chitarrista, compositore, noto a tutti per essere il chitarrista e coautore di molti successi degli YES, nonché co-fondatore del gruppo prog "Asia".
Virtuoso della chitarra, sia elettrica che acustica, ha fatto la fortuna di tante marche di chitarre; la Gibson, parlando di Howe ha detto: "Ha elevato la chitarra rock al rango di forma d'arte". Mentre la "Martin", nel 2000, ha prodotto una serie a tiratura limitata di chitarre acustiche chiamata "Steve Howe Signature"
Insomma un grande!




Roger "Chappo" Chapman, grande voce dei Family, uno dei gruppi "più avanti" degli anni '70, una straordinaria fusione di psichedelia e progressive. Hanno aperto la strada a molti gruppi che raccoglieranno più successo di loro. Roger con la sua voce potente e tremolante, ha influenzato molti cantanti, su tutti Peter Gabriel e il "nostro" Bernardo Lanzetti.
Un artista, un gruppo da rivalutare..
E' stato anche il cantante dei Streetwalker, e altre collaborazioni, Un'anima libera e selvaggia.





Edmondo Romano, Simona Fasano: "ES/SÉ" -Commento di Di Luca Paoli

 


Edmondo Romano, Simona Fasano

 ES/SÉ (Visage Music, 2025)

Di Luca Paoli

 

Da diversi anni, seguo con interesse l'attività di Edmondo Romano, affascinato dalla varietà dei suoi progetti musicali, risultato di una costante ricerca sonora e di un'innata propensione alla sperimentazione.

Non solo con i suoi strumenti a fiato, ma anche mescolando la sua musica con il teatro, ampliando ulteriormente i confini della sua espressione artistica.

L'album ES/SÉ nasce dalla collaborazione tra Edmondo Romano e Simona Fasano ed è un viaggio musicale che esplora la crescita interiore e la trasformazione personale. Il titolo richiama il contrasto tra l'"Es" freudiano, che rappresenta gli impulsi più profondi, e il "Sé", simbolo dell'identità consapevole. Questo concetto si traduce in un percorso sonoro che affronta le fragilità umane e il loro possibile superamento attraverso un itinerario onirico di suoni e parole.

I due artisti hanno scelto un titolo che sintetizza simbolicamente il percorso di ricerca e conoscenza di ognuno di noi. L'inconscio, secondo la teoria freudiana, custodisce le nostre ferite, ma anche le immagini e le percezioni che plasmano la nostra realtà interiore. Attraverso la musica e la parola, ES/SÉ si muove tra archetipi universali e vissuti personali, dando voce a un viaggio profondo di consapevolezza e trasformazione.

Edmondo Romano, compositore e polistrumentista di straordinaria versatilità, si distingue nel panorama musicale per la sua vasta esperienza nei generi folk, world, progressive e sperimentale. La sua incessante ricerca lo conduce a esplorare sonorità evocative e immersive, dove strumenti a fiato provenienti da diverse tradizioni culturali si fondono in un linguaggio musicale unico. 

La sua abilità nel creare atmosfere suggestive, unita a una profonda sensibilità artistica, lo consacra come figura di spicco nella scena musicale contemporanea, capace di trascendere i confini tra i generi e di offrire esperienze sonore di rara intensità.

Simona Fasano, cantante e attrice, è anche autrice dei testi dell’album. Con una carriera che spazia tra teatro e musica, si distingue per la sua voce intensa e la capacità di trasmettere emozioni profonde.

In ES/SÉ, la sua interpretazione diventa il mezzo per esplorare le fragilità umane, alternando dolcezza e intensità con una versatilità che rende ogni brano un'esperienza vissuta. La sua vocalità, calda e avvolgente, si muove tra sussurri evocativi e momenti di pura espressione emotiva, rendendo l’ascolto coinvolgente e catartico.

L’album è strutturato in due parti: "Female side" e "Male side".

La prima, con brani come "Rose Moon", "Mon Jardin", "Enfado" e "Impermanenza", affronta il dolore, la paura della morte e la vulnerabilità emotiva.

"Rose Moon" si muove tra sonorità eteree e profondità espressive, rappresentando un rito simbolico che invita a lasciar andare il controllo e ad accogliere l'imprevedibilità della vita. "Mon Jardin" trasforma la sofferenza in rinascita, mentre "Impermanenza" esplora il vittimismo e la possibilità di spezzare schemi autodistruttivi. "Enfado" si addentra nel vortice emotivo di tristezza e rabbia, unendo pensiero, sensazioni e percezione sensoriale.

La seconda parte, attraverso tracce come "Spazio vuoto", "La presenza", "L'inconfessata processione" e "Invisibilis", affronta il senso di vuoto, la ricerca di sé e il peso dell'abbandono.

"Spazio vuoto" porta alla luce le convinzioni inconsce che limitano la crescita personale, mentre "La presenza" invita a una piena consapevolezza di sé. "L'inconfessata processione" racconta il viaggio interiore alla ricerca di un senso, e "Invisibilis" trasforma il rifiuto e l'abbandono in una nuova consapevolezza di sé.

Il singolo "Rose Moon", pubblicato nell’aprile 2024, ha anticipato l'album con un brano che funge da rito simbolico per affrontare la paura della morte e accettare l’incertezza della vita.

Simona Fasano descrive ES/SÉ come "otto rituali per ricordare la nostra origine sacra e canalizzare il nostro potere autentico". Questa dimensione spirituale emerge anche nella scelta degli strumenti, che uniscono antico e moderno, e nell’uso di più lingue, enfatizzando la complessità della comunicazione umana.

Pubblicato dall’etichetta Visage Music, un punto di riferimento per la world music e le sonorità contemporanee, l’album si distingue per la profondità delle sue atmosfere e per un impianto sonoro che fonde elementi ancestrali e moderni in un'esperienza immersiva e intima.

Il disco vede la partecipazione di numerosi musicisti: Roberto Piga e Alessandra Dalla Barba ai violini, Ilaria Bruzzone alla viola, Kim Schiffo e Arianna Menesini ai violoncelli, Riccardo Barbera al contrabbasso, Fabio Vernizzi al pianoforte, Alessandro Serri al flauto traverso, basso e cori, e un ensemble vocale composto da Karin Selva, Giulia Beatini, Paola Cialdella e Vera Marenco.

ES/SÉ è un’opera che invita a un viaggio interiore, affrontando emozioni profonde attraverso la forza evocativa della musica. La sinergia tra Edmondo Romano e Simona Fasano ha dato vita a un lavoro intenso e suggestivo, capace di coinvolgere l'ascoltatore in un'esperienza sonora autentica e senza tempo.

Prendetevi il tempo per ascoltarlo come merita: immergetevi nelle sue sonorità e lasciatevi trasportare dal dialogo tra strumenti e voce. Scoprirete un mondo in cui antico e moderno si fondono con rara armonia, regalandovi un'esperienza sonora che, proprio come è successo a me, vi affascinerà profondamente.




lunedì 7 aprile 2025

Rolling Stones in Italia nell'aprile 1967

1967 Rolling Stones a Milano


Aprile 1967: i Rolling Stones arrivano per la prima volta In Italia, precisamente dal 5 al 9.

Scene di isterismo, qualche incidente, la provincialità della stampa italiana.
Artisti spalla come "Al Bano", "New Trolls", "Stormy Six (non ancora politicizzati).
Due concerti al giorno di massimo 40 minuti.
A Roma tra gli ospiti molti "vip": Gina Lollobrigida, Vittorio Gassman, Brigitte Bardot, Jane Fonda... in sintesi il primo tour italiano degli "immortali" Rolling Stones.

Di tutto un Pop…
Wazza

Arrivo a Bologna

(ricordo di Emiliano Mondonico )

Sabato 8 aprile 1967: i Rolling Stones sono a Milano per due concerti al Palalido, uno pomeridiano e uno serale. Sugli spalti c’è anche Mondonico, allora promettente ala della Cremonese che si fece squalificare apposta in una partita del campionato di serie D per assistere all’evento.

Mi sono fatto squalificare la domenica precedente. Gli Stones avrebbero suonato al sabato sera ed è chiaro che la trasferta sarebbe partita il sabato pomeriggio. Dovevamo giocare a Mestre. Mi sono fatto espellere. Fisicamente non ero in grado di fare dei falli e allora ho cominciato a lanciare improperi all’arbitro. Quando lui si girava per vedere chi era, mi giravo anch’io. E non riusciva a capire chi fosse l’autore delle provocazioni. Alla fine, ha compreso. <<È lei che mi ha insultato per tutta la partita!>>. L’importante era che mi buttasse fuori, così da potere andare a vedere gli Stones”.

1967 - Roma - I ROLLING STONES AL PALASPORT 









domenica 6 aprile 2025

Syd Barrett: accadeva il 6 aprile del 1968


Il 6 aprile 1968 Syd Barrett, cantante, compositore e chitarrista, lascia la "sua" band, i Pink Floyd, per seri problemi mentali dovuti all'abuso di droghe.
Dopo l'uscita dal gruppo pubblicò due album e si dedicò alla pittura.
Molti musicisti si sono ispirati al suo innovativo stile di suonare la chitarra.

Di tutto un Pop...
Wazza 


SYD BARRETT esce ufficialmente dai Pink Floyd il 6 aprile del 1968. Il motivo dell'abbandono sono i suoi problemi psichiatrici, aggravati dall'uso di droga.
Syd, agli inizi della carriera dei Pink Floyd, aveva cominciato da subito a scrivere canzoni per il gruppo, influenzato dalla corrente psichedelica che in quegli anni viveva il periodo di massimo splendore. Con l'avvento della popolarità, lo stress della vita "on the road" e l'abuso di droghe, in particolare LSD, cominciarono a minare la sua salute mentale. Nel gennaio del 1968 infatti l'amico David Gilmour si unì alla band per aiutarlo a suonare e cantare dal vivo. Il comportamento di Syd diventò tuttavia sempre più insostenibile: si estraniava spesso, rimanendo assente dalla realtà e, come testimoniarono gli altri membri del gruppo, capitava che nel bel mezzo di un concerto cominciasse a guardare nel vuoto, o che decidesse di scordare le corde della propria chitarra durante un'esibizione, senza alcun motivo.

L'ultimo concerto al quale prenderà parte Syd Barrett sarà quello del 20 gennaio 1968 a Hastings. Si ritirerà poi nella sua città natale, Cambridge, dove condurrà una vita tranquilla e appartata fino al giorno della sua morte, avvenuta il 7 luglio 2006.

Pink Floyd 1965 The band consisted of Roger, Syd, Nick, Richard, and Rado 'Bob' Klose (second right in this picture), who was to leave the band in the spring of that year






6 aprile 1967: Rolling Stones al Palasport di Roma...



6 aprile 1967 Rolling Stones al Palasport di Roma, la stampa mette in risalto i vip presenti (alcuni decisamente insospettabili...