MACCHINA PNEUMATICA – “APPARTENENZA”
(2022)
BWR
Di Evandro Piantelli
Macchina Pneumatica è un gruppo lombardo che è attivo sin
dal 2013. “Appartenenza”, uscito a
settembre 2022, costituisce la seconda pubblicazione della band, dopo “Riflessi
e maschere” del 2019.
Questo quartetto propone un rock solido, cantato in italiano (con testi anche interessanti), con la chitarra elettrica sempre ben presente, ma con ottimi inserimenti di tastiere (elettroniche e vintage) che conferiscono alla band un suono particolare e ricco di personalità.
Il disco si apre con Appartenenza,
un bel rock che ti prende subito e che fa capire la direzione in cui va il
sound del MP. La canzone parla di un personaggio a cui la vita probabilmente
non ha regalato nulla e che sopravvive, lupo tra i lupi, in un branco al quale
si sente, appunto, di appartenere.
La successiva Pazzo è
un brano, se vogliamo, più intimista per il testo e anche per le musiche, più
vicine al prog che al rock, con il suono delle tastiere particolarmente cupo,
capace di ricordare certi pezzi degli Uriah Heep degli anni ’70. La parte
finale della canzone, in tedesco, contribuisce a rafforzare la descrizione
della pazzia del protagonista.
Fuoco d’agosto ci racconta la storia di una torrida giornata estiva
trascorsa da un ragazzo in città chiuso in casa a guardare la televisione.
Situazione non proprio ideale che potrebbe far andare chiunque fuori di testa e
portarlo a dare fuoco all’apparecchio TV e a tutto il resto. Pezzo rock con
l’alternarsi di tastiere e chitarra in primo piano.
Il quarto brano dell’album, Il cerchio, è piuttosto singolare, sotto diversi punti di vista. Innazitutto è il pezzo più lungo, arrivando a quasi nove minuti, inoltre è l’unico brano interamente strumentale. Ma la più importante particolarità è che, a mio avviso, è l’unico che potemmo definire “progressive” senza altri aggettivi. Pezzo gradevole e senza fronzoli che conferma la bravura tecnica di tutti i membri del gruppo.
Con Rendimento garantito
si vira decisamente verso il rock blues, seppure un po’addolcito dalle
tastiere. Il testo è particolarmente graffiante e nella seconda parte del brano
tornano le atmosfere cupe e i suoni vintage (che contraddistinguono questo
lavoro quasi nella sua interezza).
Il disco si chiude con Venerdì sera, un bel pezzo rockeggiante, con la sezione ritmica basso/batteria che ci dà dentro. Il testo è misterioso e non si sa se il protagonista vuole solo passare una serata di divertimento e sballo o se è un serial killer che si prepara al suo sporco lavoro.
“Appartenenza” è un bel disco di rock
con venature prog e testi interessanti e mai banali, suonato da quattro
musicisti di capacità ed esperienza.
I loro nomi sono: Raffaele Gigliotti (voce e chitarre), Carlo Fiore (tastiere), Carlo Giustiniani (basso) ed Enzo Vitagliano (batteria).
È un lavoro di cui ho apprezzato la freschezza e varietà dei suoni (pur rimanendo sempre su terreni ben conosciuti) e l’utilizzo dei testi in italiano, che permettono di comunicare meglio con l’ascoltatore. Tutto perfetto? Quasi. La voce, qualche volta, si sente che fa un po’ fatica. Ma sono convinto che nei prossimi lavori la band saprà trarre frutto dall’esperienza e ci regalerà ancora dell’ottima musica.
Tracklist
Appartenenza (5,54)
Pazzo (6,49)
Fuoco d’agosto (8,00)
Il Cerchio (strumentale) (8,58)
Rendimento garantito (7,23)
Venerdì sera (6,49)
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