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martedì 10 giugno 2025

DIEGO BANCHERO TRIO - “Gathered Lectures from a Lifetime” -Commento di Andrea Pintelli

 


DIEGO BANCHERO TRIO

“Gathered Lectures from a Lifetime”

Di Andrea Pintelli


Diego Banchero, leader de Il Segno del Comando, arriva finalmente a pubblicare il suo primo album solista dal titolo “Gathered Lectures From A Lifetime”. Uscito lo scorso 18 gennaio col moniker Diego Banchero Trio, prodotto dalla Tricephale Independent Production, rappresenta una summa del suo pensiero musicale. Insieme a lui, grandissimo bassista nonché illuminato compositore, troviamo Fernando Cherchi alla batteria e Roberto Lucanato alla chitarra, suoi collaboratori di vecchia data. Come già descritto nel mio articolo-intervista apparso sul nr. 59 di Prog Magazine, Diego è uno dei principali creatori del dark sound italiano, un mix di sonorità prog, hard rock e (appunto) dark che prese piede negli anni Ottanta e Novanta grazie a gruppi ineguagliabili quali Death SS, Paul Chain Violet Theatre, Black Hole, Requiem (del compianto Mario “The Black” Di Donato), Arpia, Zess, Malombra, e ovviamente Il Segno del Comando. Aggiungo anche i monumentali Devil Doll del geniale Mr. Doctor, i quali meriterebbero un ampio capitolo a parte. Diego, oltre ad avere fondato e “diretto” prima i seminali Zess e Malombra, e poi Il Segno del Comando, è impegnato su altri fronti quali l’insegnamento musicale, la produzione discografica ed è conosciuto anche come importante sound engineer; infatti, il suo inconfondibile “tocco” ne fa uno dei personaggi più in vista del panorama dark prog mondale, la cui inventiva sconfinata e il suo carico di idee hanno determinato la creazione del suo stile in tanti anni di esperienza.

“Gathered Lectures From A Lifetime” è stato registrato in presa diretta nel novembre del 2023 presso il Nadir Studio di Genova ed è composto da dodici tracce, tutte strumentali. L’interiorità di Diego Banchero è qui espressa, credo, in parte, siccome lui è tanto di più. Presumo che altri dischi verranno, per andare a completare il quadro completo del suo credo artistico. In ogni caso, una parte di esso è ben rappresentata da diverse influenze musicali che sono state prese in esame e, poi, svolte con ottimi risultati in questo disco. Si parte col funk-rock di Looking For The Pusher, che apre l’album con potenza e gran tiro; una sferzata di energia, avvolgente e senza fronzoli, che colpisce fin dalle prime note. Si prosegue con la rivisitazione di Macabro Suite tratta dal repertorio de Il Segno del Comando, uno dei pezzi più rappresentativi della band che prese il nome (e le ambientazioni) dallo sceneggiato capolavoro omonimo degli anni Settanta.  Obbiettivo centrato: brividi lungo la spina dorsale e gusto da vendere. L’elegiaca meraviglia a tinte dark di Le 4 A prosegue il solco e lo fa in maniera corposa e decisa; proveniente anch’essa dal repertorio de ISDC, ha in sé passaggi di tempo difficili e complicati, ma i nostri lo fanno con una naturalezza tale che li mostra per quel che sono: dei bravissimi e preparatissimi artisti. Ce ne fossero… Indi Vestale, degli Egida Aurea (altra band di cui Diego fece parte): ritmo più rallentato, ma atmosfere decadenti da far invidia a molti altri musicisti. I tre riescono a cogliere e sviluppare il pieno senso del pezzo con folgorante maestria. One Winter Night è un basso-solo di Diego, fenomenale nello svolgimento, denso e rappresentativo della sua estrema preparazione tecnica. Metamorfosi, riprende il lavoro di gruppo, ed è grande blues! In modalità Diego Banchero Trio, ovviamente. Si passa a Il Viaggio, un ammirevole e ben fatto pezzo di jazz-rock. Qui i musicisti si prendono la libertà di dare sfogo alla loro competenza tecnica, autonomamente addestratosi come sono ad affrontare solo musica di qualità. Bloody Sunset, brano dalle tinte tenui e dai passaggi soffusi, controbilancia alla perfezione l’andamento indemoniato della traccia precedente. Si torna ora al catalogo del Segno con Magia Postuma, quasi un trionfo di lievità in musica o un omaggio alla bellezza. È la volta di Messaggero Di Pietra, uno dei pezzi più emblematici del dark sound italiano. 

Impossibile restarle indifferente, essendo essa orgogliosa, massiccia, gagliarda, a tratti incantata, dal fascino infinito. Polizei Blues, in devozione appassionata alle sonorità del cinema di genere anni Settanta, freme dalla voglia di catturare immediatamente l’ascoltatore e ci riesce con ardore mirato. Samba For A Butterfly, in chiusura, è dedicata a Maria Teresa: altro basso-solo, commovente ed elegante, è la firma in musica di Diego Banchero.

Non lasciatevi scappare l’occasione di conoscere più profondamente questo autore dalle grandi e oggettive qualità e dalle innumerevoli frecce nel suo arco estroso intriso di maestria.

Abbracci diffusi.

 ASCOLTO

 

Tracklist:

1 – Looking For The Pusher

2 – Macabro Suite

3 – Le 4 A

4 – Vestale

5 – One Winter Night

6 – Metamorfosi

7 – Il Viaggio

8 – Bloody Sunset

9 – Magia Postuma

10 – Messaggero Di Pietra

11 – Polizai Blues

12 – Samba For A Butterfly 

Componenti:

Diego Banchero – basso

Roberto Lucanato – chitarra

Fernando Cherchi – batteria


Sound engineer – Tommy Talamanca

Photos – Maria Teresa Pace e Giorgio Alemanni

Artwork – Paolo Puppo


Per contatti col sottoscritto: andrea.pintelli@gmail.com

 


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