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sabato 15 febbraio 2014

DON BACKY, L’IMMENSITA’ DI UN ARTISTA



DON BACKY, L’IMMENSITA’ DI UN ARTISTA
Premio alla carriera per il cantautore toscano

Venerdì 16 maggio si prospetta una serata di grande musica al FIM – Fiera Internazionale della Musica, l’evento che si terrà fino a domenica 18 alla Fiera del Mare di Genova: tanti i nomi che hanno fatto la storia della musica italiana, e tra questi spicca quello del cantautore Don Backy.
Aldo Caponi si innamora giovanissimo del rock’n’roll e caparbiamente decide di diventarne un interprete: scoperto un suo “mondo interiore”, registra a sue spese il suo primo 45 giri contenente la sua prima canzone, La storia di Frankie Ballan, che susciterà l’interesse del maestro Mariano Detto e che gli farà ottenere un contratto con il Clan Celentano. Aldo nel ’62 prende il nome d’arte di Don Backy e parte alla volta del primo Cantagiro, che lo farà conoscere al grande pubblico e gli tributerà un meritato successo, proprio con quel suo brano, col quale si classificherà secondo tra gli esordienti. All’interno del Clan, Don Backy spicca anche come autore (sono suoi – tra gli altri - i testi di Pregherò e di Sabato triste di Celentano) e da quel momento le sue canzoni entreranno stabilmente nella Top ten delle varie Hit parade.
Il 1967 è l’anno del suo brano più celebre, L’immensità, presentato a Sanremo in coppia con Johnny Dorelli: nonostante il piazzamento (il brano arrivò solo nono), è diventato celebre in tutto il mondo e oggetto di numerose cover, da Mina a Milva, da Francesco Renga ai Negramaro, per parlare della sola Italia. Nello stesso anno, la sua Poesia raggiungerà il primo posto nella Hit Parade. Nel ’68 due sue canzoni sono a Sanremo: Casa bianca, cantata da Marisa Sannia e Ornella Vanoni, si aggiudica il secondo posto, mentre il terzo posto va alla sua Canzone, cantata da Adriano Celentano - che nel frattempo gli si è sostituito - in coppia con Milva. La sua versione del brano arriverà al 1° posto nella Hit Parade. Di lì a poco arriva la rottura col Clan, cui fa seguito la fondazione della sua etichetta, “Amico” e l’uscita del primo concept album prodotto in Italia, Le quattro stagioni di Don Backy.
L’anno dopo, nel ’69, il riscatto giunge sullo stesso palco dell’Ariston con Milva e la canzone Un sorriso, che vince la prima serata e si classifica terza nella finale, seguita l’anno dopo da Cronaca e poi da Bianchi cristalli sereni, ancora dal festival sanremese. Negli anni Settanta scriverà altri brani per Mina, tra cui Sognando e agli inizi degli anni Ottanta la sua Importa niente è sigla di apertura di Domenica In 1981. Don Backy non è però solo un cantautore: la sua carriera spazia dalla recitazione (è nel cast di oltre venti film), alla letteratura (nel ’67 il suo primo libro, Io che miro il tondo, è edito da Feltrinelli, fino ai recenti 5 volumi della Storia biografica che va sotto il titolo di Memorie di un Juke box 1955/2012), passando per il teatro musicale e la televisione.
Don Backy salirà venerdì 18 alle ore 23.20 sul palco blu del FIM per ritirare il Premio alla carriera ed esibirsi in alcuni dei suoi più celebri successi: canzoni senza tempo che da più di cinquant’anni appassionano il pubblico italiano.

Per informazioni: www.fimfiera.it | Info Line: +39 010 86 06 461 | mail: press@fimfiera.it



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