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lunedì 24 marzo 2014

Concerto dei Closure a Torino, di Marcello Capra


21 marzo 2014
CLOSURE  concerto
Almese (TO)

La valle di Susa per me cittadino torinese, rimane sempre un luogo magico  e di grandi incontri, come quello avvenuto in questa fresca serata marzolina, insieme a trecento persone in un auditorium perfettamente attrezzato per un evento musicale, ma anche teatrale, che ha riempito di splendide emozioni  tutti i partecipanti.
Intorno alle 22 si sono spente le luci e da un grande schermo, utilizzato poi come sipario, è comparso un filmato con tante immagini televisive anni 50/60, americane, in un concentrato di spezzoni pubblicitari ultra consumistici, allora molto in voga, un documento che ha lasciato una strana sensazione di come una certa società per molto tempo, ha influenzato milioni di consumatori, senza difese, attratti da quel prodotto o quei visi sorridenti, utilizzati solo per vendere false illusioni.
Si alza il sipario e compare immobile Simone, il vocalist, con uno scafandro da palombaro, anche questo antico reperto;  l’introduzione affidata alle tastiere di David, in un crescendo che anticiperà l’ingresso potente degli altri strumenti, drums, bass and guitar, suonati con grande energia da Francesco, Enzo e Luca. Loro sono i Closure.
Il concerto è stato preparato nei minimi dettagli, sia musicalmente sia come presenze sceniche, alternando brevi monologhi, nuove immagini oniriche sullo schermo, utilizzo di maschere a gas in un brano carico di pathos.


 “The Memory of a Madman” è stato riprodotto fedelmente come sul cd omonimo: si sentono echi dal passato più glorioso della musica progressive, un lavoro di chiaroscuri, armonie elaborate che hanno richiesto immagino, molto studio strumentale, tempi dispari, strutture incrociate, sonorità elettriche molto definite, passaggi acustici, una vocalità che si intreccia perfettamente al fluire delle varie atmosfere, temi molto suggestivi che passano da momenti intimistici, riflessivi a riff improvvisi carichi di tensione emotiva, utilizzo anche in qualche brano di scale minori armoniche, che danno un senso di Oriente, sempre con gusto ed equilibrio, tutto molto ben amalgamato da un forte senso di Team.
Un elogio va fatto al bravissimo fonico Fabio Piotto che li segue da tempo, nel live, e mantiene perfettamente il mixaggio sotto controllo, con suoni limpidi e tutti dosati in modo equilibrato… grande professionalità la sua!
Il pubblico è rimasto letteralmente incantato; va detto che era molto composito, con varie fasce d’età, un’audience che ha tributato applausi calorosi, interagendo anche ritmicamente in un brano: al termine un’ovazione e richiesta di bis…
Nel brano finale è intervenuta come seconda vocalist Giulietta Passera che ha saputo, con la sua voce calda e potente, coinvolgere musicisti e pubblico.
Auguro a questi ragazzi traguardi importanti, lo meritano veramente, la loro musica è destinata a un pubblico internazionale, e io ho apprezzato, da musicista, la loro preparazione, l’impegno e la serietà, cosa che di questi tempi, sappiamo che è merce molto rara.
Marcello Capra
Fotografie di Sergio Cippo

                                                 



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