Accadeva 35 anni fa a Milano, una delle rare apparizioni dei Queen in Italia.
Valerio Gabrielli era presente e ci propone i suoi ricordi…
Solo poche
volte, nelle mie esperienze musicali, posso orgogliosamente dire "io
c'ero".
Emerson Lake
& Palmer a Bologna nel ’72 nel famoso concerto al buio, la visita sui
luoghi di Woodstock, i Queen a Milano…
I Queen,
quelli originali, si sono esibiti nella loro storia, solo in due occasioni in
Italia.
La prima volta
fu al Festival di Sanremo il 2 febbraio 1984, e chi si ricorda la serata sa di
una esibizione palesemente falsata dal playback, voluto dall’organizzazione per
risparmiare su tecnici del suono, microfoni e quant’altro.
Freddie
Mercury non fece nulla per nascondere il suo disappunto, anzi, più volte volle
metterlo in evidenza, cantando con il microfono lontano dalla bocca. Una
tristezza infinita. La seconda volta fu nelle giornate del 14 e 15 settembre
1984 ed il luogo era il Palazzo dello Sport di San Siro a Milano,
chiamato “il Palazzone”, giusto pochi mesi prima che la neve ne facesse
crollare il tetto e che tutto il complesso venisse poi demolito.
Il 15 ero a
lavorare alla Fiera di Milano, proprio vicino a San Siro, e da Bologna mi
raggiunse il mio grande amico e grande rockettaro Maurizio Pigò, a bordo della
sua dondolante Citroen CX 2000. Con i biglietti acquistati in prevendita alla
Fonte dell’Oro di Bologna, entrammo nel momentaneo santuario del rock fermandoci
in platea, alle spalle di tutta la folla assiepata sotto al palco.
Era il Works
Tour e il Palasport non era pieno, questo lo ricordo bene.
L'eccitazione
e l'emozione furono tali da non farmi ricordare nulla della scaletta, tranne un
paio di dettagli. “Love of my life” cantata a squarciagola assieme agli
altri 7/8 mila ragazzi e l'inizio di “Bohemian Rhapsody”, con Freddy
seduto al piano, petto nudo e una bandiera tricolore al collo.
“Live Killers”, il bellissimo doppio album dal vivo, era uscito da pochi anni ma era costantemente sul piatto del giradischi o sul C90 dentro alla fidata autoradio Audiola (in seguito rubata).
Sentire quei
suoni e, soprattutto, vedere dal vivo quello che per anni ci eravamo solo
potuti immaginare ascoltando il live, fu una esperienza indimenticabile… e
qualcuno oggi dirà che ci accontentavamo di poco. È vero, ci bastava poco per
essere felici…
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