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sabato 17 ottobre 2020

Demetrio Stratos: un ricordo

«Fra me e Demetrio Stratos c'era un bene fraterno. Demetrio era un uomo caldo, estremamente sensuale, le donne impazzivano per lui ma anche per i maschi era una figura possente, quasi un archetipo di virilità. Artisticamente era un gigante, un vero maestro, con un atteggiamento mentale e un'apertura unici. Demetrio è sicuramente il simbolo dei miei anni passati alla Cramps».

Eugenio Finardi


Ogni giorno è buono per ricordare Demetrio Stratos.

Wazza

Una strada per Demetrio Stratos a Milano. Bello. Giusto. Mi piace. Mi piaceva anche molto lui, super super carismatico, un omone con sta voce da paura. Il mio capo, Fabio Simion faceva le foto per le copertine dei loro dischi con quel genio di art director che era Gianni Sassi. Demetrio, Gianni, gli Area era gente pazzesca, erano proprio rockstar dentro, erano un concentrato di energia esplosiva. Erano come dei matti. Mi ricordo un concerto in Statale di musica sperimentale con pianoforte modificato. Si passavano dei bigliettini con delle parole e poi suonavano il senso profondo di queste parole. Io stampavo in camera oscura. In Corso 22 Marzo la polizia uccideva uno dei nostri schiacciandolo con un camion. C'è una lapide adesso. Aldo Bonasia fotografava il suo cervello sull'asfalto con un celerino che gli faceva la guardia. I fascisti erano inespugnabili in una via stretta senza uscita.

 (Toni Thorimbert)


 


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